Mommy`s Little Monster <small> [<strong>Lost & Found</strong>]</small>
Rock Internazionale • Punk • Punk Rock

Social Distortion Mommy`s Little Monster [Lost & Found]

1983 - 13th Floor Records

22/11/2023 di Gianluca Crugnola

#Social Distortion #Rock Internazionale#Punk #Social Distortion #Mike Ness

Essere un punk alla fine degli anni ’70, nella fattispecie sulla West Coast degli Stati Uniti. Un punk americano consapevole ascoltava in radio ciò che veniva trasmesso in tutto il mondo come parte di una rivoluzione sociale, di un suono infuocato pronto ad abbattere muri e distruggere, valicando confini. Una scossa e un risveglio delle coscienze necessari, per rimuovere troppa polvere depositata sul cambiamento. Il movimento a macchia d’olio sul tutto il globo sembrava voler cambiare radicalmente il mondo, ma non aveva idea di cosa farne, una volta cambiato, e certamente nessun piano lungimirante; tanta ideologia e dirompente estetica, ma nessun piano gestionale. Molti artisti portavoce della scena cadevano vittima degli stessi malesseri, vizi di quelli della metà degli anni ’60; dipendenze, eroina, metanfetamina, morte, l’avidità delle case discografiche minavano la militanza, l’etica punk, come tante altre sciocchezze che portavano i protagonisti a diventare parodie di se stessi, semplici icone della moda del momento.

Ciò non significa però che non uscisse della buona, ottima musica in quegli anni soprattutto sulla East Coast, anzi, c’erano tantissimi artisti seri che si aggrappavano alla nuova atmosfera e riempivano le mura di spazi occupati, le pagine di fanzine collegiali e locali nei bassifondi, con accordi meravigliosi e testi stimolanti, provocatori. Questo per diversi anni, molti dischi e tanti flop, fino ai primi anni ’80, termine dopo il quale da questo nuovo genere, sfumando le scorie, emergevano veri talenti, diversi progetti, che, da qualche palco disseminato nello sconfinato paese americano, mostravano al mondo il nuovo volto del rock’n’roll. 

In quel contesto non c’era bisogno di guardare più lontano di Orange County, California, per trovare alcuni dei migliori, intransigenti, irriverenti atteggiamenti anti-establishment, senza fronzoli e colmi di aggressività, animi pieni di accordi potenti e veloci, forniti con la stessa onestà e integrità che avevano generato i Sixty psichedelici; lì, sotto un cumulo di macerie pubbliche, troviamo i Social Distortion, combattenti intenti a portar avanti il loro credo, giorno dopo giorno, notte dopo notte

Mommy’s Little Monster, debutto della band di Mike Ness, è subito un classico grezzo low-cost, poco budget, che praticamente definisce le tematiche, la posizione e il futuro del punk rock in America, affare molto diverso da quello inglese o europeo in generale. Ciò che rende i Social Distortion così diversi è che hanno avuto influenze e le hanno abbracciate senza disprezzare, senza voler cancellare o odiare il proprio passato culturale, riferimenti come The Rolling Stones, The Clash, Johnny Cash, Ramones e molte altre band, che hanno dato vita al loro stile e lo hanno infuso con una luce scintillante che è migliorata nel tempo. 

L’album è tutto ciò che dovrebbe essere un buon album punk, diretto, centrato, registrato velocemente, incredibilmente breve, solo nove canzoni e ventisette minuti, per concludere distribuito con un dispendio limitato, tutte cose che rendono questa pubblicazione leggendaria. Mommy’s Little Monster è questo, prendere o lasciare; che sia davvero punk o no, è il disco epocale che cambia il mondo musicale sulla costa del Pacifico.

Track List

  • The Creeps (I Just Wanna Give You)
  • Another State Of Mind
  • It Wasn`t A Pretty Picture
  • Telling Them
  • Hour Of Darkness
  • Mommy`s Little Monster
  • Anti-Fashion
  • All The Answers
  • Moral Threat