Step on<small></small>
Emergenti • Alternative • kraut-pop, elettronica, new wave, post-punk

Selfishadows Step on

2013 - Factum Est

23/11/2013 di Dario Rivera Magos

#Selfishadows#Emergenti#Alternative #Elettronica #New Wave

E’ una bella responsabiltà quella che ha fra le mani il musicista calabrese Daniele Giustra, one man band del progetto Selfishadows, che con l’album Step On da il battessimo alla neonata etichetta discografica Factum Est, costola dell’indipendente Jestrai Records, che si propone di divulgare musica ancora meno “facile” di quella prodotta dalla casa madre.

Giustra è un artista poliedrico: dj, batterista, cantante e manipolatore di suoni, come egli stesso si definisce, e l’album che inaugura l’attività della Factum Est, Step On, ne incarna alla perfezione l’approccio coraggioso e intimistico, cercando di scavare nelle zone più inquiete e cupe dell’animo umano.

Ritmi cadenzati e ripetitivi, permeati da una freddezza solo apparente, che traspare più che altro da una struttura sonora minimale contrastata però da un’atmosfera emotivamente calda e avvolgente.

Al ritmo vagamente tribale di You Know, pezzo di apertura ipnotico ed ossessivo, segue la title track, uno degli episodi più felici di Step On, un brano quasi cantautorale di rara intensità che attraverso un tessuto sonoro reso ammaliante dalle “aperture” dei sintetizzatori mostra l’anima più “psichedelica” di Selfishadows.

Di spessore è anche Now She’s Dead, che si dipana in un crescendo di suoni che evocano l’elettronica “sentimentale” di Brian Eno e meritano di essere menzionati anche Hard e Words, brani dall’incedere incalzante e martellante, così come My Faces, che quasi sconfina nell’industrial degli Einsturzende Neubauten.

In questo gioco di atmosfere, ambienti e ritmi un ruolo rilevante è rappresentato indubbiamente dal sapiente lavoro vocale di Giustra, capace di restituire calore ed aria ad una stanza altrimenti oltremodo fredda e cupa.

Sullo sfondo si colgono citazioni della new wave dei Joy Division e del post-punk dei Tuxedomoon, citazioni che restano solo tali, perché una delle note più felici di Step On è proprio la sua originalità, in una perenne e personalissima tensione verso un mondo, musicale e non solo, un cui perdersi e ritrovarsi di continuo, e in cui a farla da padrone è il tormento interiore col quale l’uomo si trova spesso costretto a convivere.

A voler cercare il pelo nell’uovo, uno dei pochi limiti che si può riscontrare in Step On è rappresentato da alcuni, a dire il vero rarissimi, momenti di stanca e monotonia, frangenti in cui si abbassa l’asticella dell’intensità dell’album, ma senz’ombra di dubbio il progetto Selfishadows mostra un carattere spiccatamente internazionale, elemento che aggiunge interesse e curiosità per l’accoglienza che gli sarà riservata e per le strade future che potrà percorrere.

 

 

Track List

  • You Know
  • Step On
  • Now She’s Dead
  • Change
  • Hard
  • Words
  • My Faces
  • Memories
  • Time Near