Sabrina Napoleone Cristalli sognanti
2023 - Lilith Label
Non fa eccezione nemmeno quest'ultimo lavoro, Cristalli sognanti, otto canzoni e un - bellissimo - brano strumentale, scritti, interpretati, suonati e prodotti da lei, che lasciano a volte spiazzati, altre stupefatti, per la brillantezza delle idee proposte e per l'originalità delle composizioni. Coadiuvata da alcuni tra i e le musiciste più valide, fra cui Giulio Gaietto alla produzione artistica, Osvaldo Loi alla viola (splendida nella ballata di apertura Gardur, dalla spiaggia islandese, in cui Napoleone ha registrato i suoni della natura), la cantautrice Cristina Nico, seconda voce nell'intensa Stupidi disperati, Alice Nappi al violino, e la poeta Hilija Russo, Napoleone costruisce un suono e un contenuto poetico che affascina dalla prima all'ultima traccia.
La varietà delle timbriche e dei generi crea comunque un amalgama coeso, in cui gli echi della techno si intrecciano con il jazz, i richiami al rock incontrano l'elettronica, mentre, a fungere da collante fra i brani, è anche la voce espressiva e coinvolgente di Napoleone, dalla dizione esatta, che scandisce precise parole, cesellate con cura, e nelle quali si avverte un'impostazione filosofica (è anche laureata in quel campo). Si ascoltino, per esempio, Come 7/4, e versi come "Come abbiamo fatto finta di ignorare la capacità di valutare se certe scelte valgono la pena, se un cane amerà la sua catena...come abbiamo scelto di dimenticare anche la regole della morale, non c'è perdono senza pentimento, e tutto il resto son parole al vento": una riflessione che ci tocca tutti, e che viene proposta con suoni dissonanti e sincopati. Oppure, la quasi autobiografica Palazzo, ballata solitaria e proattiva, sostenuta da una chitarra e da un ritmo appena accennati, eppure incredibilmente efficaci.
Il lavoro impostato da Napoleone con il produttore e musicista Salvatore Papotto si rivela così una prova convincente e, appunto, coraggiosa, espressione di un'anima "libera, suadente, persuasiva", come sussurra alla fine di Palazzo.
Ma non è solo questo - e forse basterebbe - a far diventare Cristalli sognanti un disco completo: c'è anche la cura per i rimandi visuali, curati dalla stessa Napoleone, che si colgono totalmente solo nel formato fisico, dalla copertina, con la cantautrice seduta in mezzo a dischi, libri, fogli e quadri, mentre, alle sue spalle, un trompe l'oeil ci conduce verso un tunnel (il sogno a cui veniamo invitati a partecipare, come accenna in Malattia invettiva?).
E c'è, soprattutto, la scelta precisa di offrire, a chi acquista il disco fisico, una diversa struttura delle tracce, più meditata e ricca, come lei stessa scrive in copertina: "Il suo contenuto racconta una storia, composta da frammenti connessi tra loro, come le esperienze e i ricordi che contribuiscono alla definizione della personalità di un individuo. C'è più amore, dolore, aspettative, delusioni. C'è più vita qui. Questo è un album non una semplice playlist."
Occorre ringraziare Sabrina Napoleone per la sua scelta: coraggiosa, appunto. Ma che ci indica una via, di coerenza, ricerca, sperimentazione, impegno, umanità.