Garage Blues<small></small>
Jazz Blues Black • Blues

River Blonde Garage Blues

2023 - BLOOS RECORDS

20/04/2023 di Aldo Pedron

#River Blonde#Jazz Blues Black#Blues

Stefano Tavernese è un musicista romano, strumentista eclettico, polistrumentista, giornalista che ha collaborato con le maggiori riviste musicali italiane, curando anche vari programmi radiofonici, performer ricco di humour ed interprete vocale. È in stretti rapporti con la chitarra fin dagli inizi di un percorso musicale che lo ha portato sui palchi di ogni genere, oltre che a scrivere per molti anni sulle pagine del mensile “Chitarre”.

Fin dagli anni Ottanta ha spaziato fra musica tradizionale ed etnica, blues, jazz, rock con la chitarra, il violino e un numero imprecisato di altri strumenti a corde. Numerose le sue collaborazioni con noti artisti italiani e internazionali, dal rock sanguigno dei Gang al progressive d’autore della PFM, dai virtuosismi chitarristici di Bob Brozman alle originali rivisitazioni dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore (con cui suona un anno nel 1992) fino all’alternative rock-blues dei Bud Spencer Blues Explosion.

Non ancora maggiorenne, si ritrova a suonare al Folkstudio di Roma, dove il boss Giancarlo Cesaroni prende in simpatia la sua band dei Country Report. Il 1982 vede la pubblicazione dell’album Beyond Bluegrass degli Old Banjo Brothers, per la casa editrice Anthropos pubblica il pioneristico Il Manuale degli strumenti country e vede la luce l’antologia I° Convention Italiana di musica Old-Time & Bluegrass incisa al mitico Ponderosa Ranch di Castelseprio (Va) e dove Tavernese è presente con i suoi Old Banjo Brothers al violino e voce in Pig In A Pen.

A conferma della sua anima eclettica e la sua mentalità aperta ai vari generi musicali e dalla mente enciclopedica, al suo attivo segnaliamo un libro Steve Vai - Chitarra aliena dal pianeta terra  scritto con Mauro Salvadori (Arcana editrice, 1997). Pubblica a suo nome Jimi Hendrix – Angeli e chitarre, con la collaborazione di Daniele Bazzani nel 2006 (Editori Riuniti) nella collana Gli strumenti della musica. È il curatore della Grande Enciclopedia della chitarra e dei chitarristi (Edizioni Riuniti, 2003). Pubblica a suo nome Jimi Hendrix – Angeli e chitarre, con la collaborazione di Daniele Bazzani nel 2006 (Editori Riuniti) e La storia della chitarra rock (Luca Masperone, Stefano Tavernese) per la Hoepli (2017). Al momento collabora con il portale MusicOff e continua ostinatamente a ricercare lo spirito del groove nel blues e nella vita quotidiana.

Dietro il nome River Blonde si nascondono (ma neanche tanto) due musicisti romani innamorati del blues, della chitarra slide, della musica ricca di groove in generale, Stefano Tavernese e Armando Serafini, che hanno all’attivo The Heart, The Healer & The Holy Groove (2017) un emotivo, devoto e sincero tributo alle radici del blues, mescolando influenze folk, funk e country.

Amanti della musica tradizionale delle rive del Mississippi, ma al tempo stesso del rock contemporaneo, contaminato a volte da un tocco di celtica malinconia o caratterizzato da un beat trascinante degno di una danza africana, fanno esclamare “Sono due… ma sembrano quattro!”, davanti al volume di fuoco (soprattutto dal vivo ma anche su disco) dei River Blonde.

Il nuovo Garage Blues invece brilla per un repertorio più articolato e variegato, concentrato in maniera ancora più netta sul mondo variopinto del blues. Sei canzoni originali e quattro cover a testimonianza di una formazione autonoma, che ben risalta nei tre pezzi registrati direttamente in concerto, le tre bonus tracks live: Deep Of My Heart e una frizzante Police Dog Blues (di Blind Blake) entrambe riprese dal loro primo album del 2017 e Key Of The Highway, uno standard blues suonato ed inciso da numerosi artisti, ma che fu registrata per prima dal pianista blues Charlie Segar su Vocalion nel 1940 e subito dopo lo stesso anno (nel 1940 e 1941) da Jazz Gillum e Big Bill Broonzy usando un nuovo arrangiamento diventando uno standard. Quando Little Walter ha aggiornato il brano nel 1958 nello stile di Chicago (Chicago style) elettrificato, è diventato un vero successo nelle classifiche blues e R&B. Interpretata da moltissimi artisti, Key Of Highway è stata interpretata anche da Eric Clapton che ne ha incise varie versioni.

Un duo dinamico, i River Blonde, con Stefano Tavernese che per l’occasione suona chitarra elettrica, acustica, resofonica, bluezouki, violino e percussioni, mentre Armando Serafini alias Guitarmando o Sir Guit, è alle percussioni (ma è anche un chitarrista coi fiocchi) e in studio questa volta sono coadiuvati dal basso elettrico di Lucio Villani nei primi sei brani.

Davvero splendida l’iniziale Cluck Old Hen rubata alla tradizionale musica Old-Time statunitense, una melodia popolare per violino e banjo dei Monti Appalachi. La prima trascrizione del brano risale al 1886, mentre la prima registrazione è attribuita a Fiddlin’ John Carson nel 1923. Ascoltatevi anche le versioni più moderne di Alison Krauss & Union Station (1992) o quelle di Tim O’Brien o di Sierra Hull e Jerry Douglas del 2003. Cluck Old Hen viene trasformata invece dai River Blonde in un grintoso rock-funk con la voce alla James McMurtry.

If You Are A Rock è un pezzo rock senza compromessi con tanto di chitarra elettrica e basso elettrico, mentre Almost Like The Blues è una cover di un brano di Leonard Cohen assai significativo. Parole e musica di Leonard Cohen nell’album Popular Problems uscito nel 2014. "Ho visto gente morire di fame / Eccidi, stupri / I villaggi bruciati / E loro in fuga / Non potevo incontrare i loro sguardi / Fissavo le mie scarpe / Era acido, era tragico / Quasi come il blues".

Quello che Leonard Cohen chiamava “problemi popolari”, "viviamo prigionieri di un senso di paura e di sconfitta, minacciati da forze oscure che modificano le nostre vite. Tutti soffriamo, tutti siamo impegnati in una lotta per il rispetto reciproco. Dobbiamo cominciare a riconoscere che il nostro dolore è uguale a quello degli altri, che la nostra battaglia è legittima quanto quella dei nostri nemici. Siamo frutto delle circostanze, liberi e prigionieri in tempi diversi.”

Al ritmo martellante di Morning Light Blues, aggiungiamo Mad Men, un intrigante marching-blues, così come If è una vera chicca per sola chitarra e voce, mentre Shine On melanconica al punto giusto. All'interno del CD un piccolo poster con i testi delle canzoni originali e, sul retro il disegno creato per River Blonde da Lucio Villani che è anche artista grafico di notevole talento.

Il sound dei River Blonde è dotato di una carica ritmica ed emozionale riguardevole con le sole chitarre (Stefano Tavernese ci riporta alle atmosfere cooderiane) la voce e le percussioni (con Armando Serafini, percussionista assai originale). Disco coinvolgente, esaltante, dai suoni di grande intensità e che per alcuni brani pesca nell’immenso serbatoio della musica statunitense. I River Blonde sorprendono per la loro generosa dose di groovin’ blues,  che è da sempre il loro marchio di fabbrica e la loro cifra stilistica.  Promossi a pieni voti.

Track List

  • Cluck Old Den
  • Mad Men
  • Almost Like The Blues
  • Morning Light Blues
  • Shine On
  • If You Are A Rock
  • If
  • Deep Of My heart (bonus track live)
  • Police Dog Blues (bonus track live)
  • Key To The Higfhway (bonus track live)