To Keep the Clouds Company<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Indie

RedEmma To Keep the Clouds Company

2023 - Autoprodotto

30/05/2023 di Vittorio Formenti

#RedEmma #Jazz Blues Black#Jazz

Matteo Pontegavelli (tromba ed effetti), Michele Paccagnella (chitarra ed effetti) e Giacomo Ganzerli (batteria) formano un combo che, pur essendo privo del basso, risulta classificabile come “power trio” sia per l’immediatezza dell’impatto che per l’estro creativo.

Emiliani di estrazione i tre musicisti, pur giovanissimi, vantano già un curriculum interessante con punti di riferimento non certo provinciali, a partire dal loro nome che si rifà ad una composizione dello statunitense Dave Douglas, musicista per molti versi simbolo dell’evoluzione in chiave innovativa nella transizione del jazz dagli anni ’80 ai ’90.

Questo To Keep the Clouds Company é il loro esordio, articolato su brani originali scritti da Michele ad eccezione di Waterfalls, tratto dal repertorio di Paul Mccartney. Il lavoro è inoltre arricchito dall’intervento di ospiti della caratura quali Marcello Alluli (sax) e Francesco Ponticelli (contrabbasso); con le loro tessiture portano in rilievo la dimensione jazz in un opera che, nella sua matrice di base, non rifugge da contaminazioni multilaterali (dal rock al funk, dal world al soul).

La vicinanza alla musica afro si evince dal senso del riff e da una certa poliritmia sostenuta soprattutto dal drumming; la tromba gioca con molta fantasia, da vaghi echi ayleriani (brano di esordio) a passaggi da ballata, da riferimenti latini a un respiro alla Dave Douglas pur con meno intellettualismi; la chitarra a tratti ricorda il progr alla Fripp, in altri momenti eccheggia interventi alla Cipollina (specie nella pronuncia di certe pennate) e soprattutto sostiene i momenti di ostinato.

La dimensione creativa si evidenzia nelle evoluzioni dei pezzi che paiono basati su canovacci immediatamente intesi dal trio e portati ad uno sviluppo spontaneo; l’improvvisazione pertanto non riguarda variazioni o disegni solistici, piuttosto interviene come elemento “strutturale” dei pezzi guidandone costantemente lo svolgimento, come in un discorso condotto a braccio ma sempre organico e logico.

Da non trascurare l’intellgente ricorso agli effetti elettronici, utilizzati per ampliare la coloritura timbrica, estendendo così il perimetro sonoro al di là della limitata consistenza dell’organico. Gli interventi degli ospiti ricordati conferiscono ulteriore corpo a un lavoro già di per sé compatto e teso al punto giusto, anche nei passaggi più downtempo; Alluli va su un bop talvolta obliquo in tandem con Matteo che preferisce il Sud degli Usa, Ponticelli con l’uso dell’archetto e del pizzicato cementa e conferisce spiritualità a un trio in continuo dialogo con se stesso.

Un lavoro che ci ha ricordato la miglior vena del jazz indipendente nazionale (e non solo), quasi underground, rappresentato da alfieri di valore quali Beltrami, Gallo, Petrella & C.

Brano esemplificativo? Diremmo la title track per la sua capacità di riassumere tutte le caratteristiche del lavoro. La tromba inizia come flicorno per poi diventare più nervosa, la chitarra arpeggia e poi entra nel riff con variazioni distorte, la batteria segue schemi ritmici differenti per velocità e cadenze. Il tutto per un’evoluzione continua del brano che assume una struttura a traettoria parabolica sostenuta da un continuo dialogo tra i tre artisti.

In conclusione, un gran bell'esordio che dimostra potenzialità e maturità ben superiore alla giovanissima età dei protagonisti; un viatico sicuro per altre avventure che vale certamente la pena di attendere.

Track List

  • Back and Forth
  • Afro
  • Breath
  • Blues
  • Home
  • 7
  • Waterfalls
  • To Keep the Clouds Company
  • Arpeggi (bonus track)