
Raoul Moretti LE INTERMITTENZE DELLA VITA
2022 - Tune Core/Believe Digital
Due anni che molti, forse troppi, tendono a nascondere, rimuovere, nel tentativo di cancellarli dalla memoria, personale e collettiva, considerando inopportuni quanti invece cercano di ricordare, perché di quelle esperienze possano fare tesoro, in modo individuale e collettivo. Gli artisti, i musicisti in particolare, hanno particolarmente soffferto, durante questi due anni, non potendo esibirsi, muoversi, portare in giro la loro opera, condividerla con il loro pubblico; ci hanno provato, in varie forme, ma è stato loro tolto il tempo prezioso dell'esperienza live, a loro e al pubblico.
Raoul Moretti, An Unconventional Harpist, come ama definirsi questo arpista italo svizzero, inesausto sperimentatore di suoni con la sua arpa elettrica, ma anche con altri strumenti, forte di notevoli esperienze live in Italia e all'estero, e di collaborazioni prestigiose (fra gli altri, Michele Gazich, Paolo Fresu, Gavino Murgia, Franco Mussida, Davide Van de Sfroos, i Vad Vuc, Leonardo Manera, Isabella Carloni) ha avuto il coraggio di tenere traccia di questi due anni in una sorta di diario intimo musicale, ribaltando quasi il punto di vista di Saramago, e intitolando il suo lavoro Le intermittenze della vita.
È impossibile descrivere le atmosfere evocate dalle dodici tracce strumentali, divise in quattro tempi: dalle situazioni vissute collettivamente (con il respiro della straordinaria voce di Beppe Dettori ne Il runner solitario), alla connessione con la Cina, grazie ai suoni del Guzheng e del Guqin, strumenti a corde della tradizione cinese, suonati da Wan Xing e Chan Shek Ming, fino all'evocazione (e forse esorcizzazione) delle crisi psicologiche, nei coraggiosi brani Di ansie e paure, Di pensieri ossessivi, Di attacchi di panico, mentre l'ultimo tempo si apre a suoni più pacati, quasi filosofici, in cui l'arpa di Moretti sembra lasciar filtrare un raggio di speranza, che, da Notti di coprifuoco, si fa strada fino a Un'alba meravigliosa.
Disco composito, sfidante, che dà la misura della forza di Moretti nel voler spingere ogni volta più in là l'obiettivo della sua sperimentazione, e che rappresenta anche per noi un invito a inoltrarci nei territori delicati del ricordo di un periodo difficile, per sviscerarne tutta la potenza meditativa, in modo che da esso sappiamo trarre la motivazione per affrontarlo, con coraggio, e continuare la nostra vita.
Due anni. Non è andato tutto bene; ma, finché ci sarà la musica ad aiutarci, potremo affrontare qualsiasi evento.