Costellazioni private<small></small>
Italiana • Alternative • synth-pop, elettronica

Raffaella Destefano Costellazioni private

2023 - Edizioni RTC

28/12/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Raffaella Destefano#Italiana#Alternative #Synth-pop

Raffaella Destefano, voce dei Madreblu dal 1997 e cantante solista dal 2008, è tornata da pochi giorni con il suo sesto album, Costellazioni private imperfette e bellissime”, con nuove stelle che, da essere “un ammasso di polvere e minerali” (come si legge nel comunicato), trovano un senso in una piccola galassia personale, in un album collettivo, a cui hanno lavorato ben sei produttori, ognuno su brani differenti. Nel disco si propone spesso un synth-pop pensoso, di spessore e raffinato, che talora acquisisce un’enfasi avvolgente à la Pet Shop Boys (v. i brani prodotti da Psiker), altre volte si veste di un fascino lieve ed etereo, vaporoso e sofisticato, di vetro tagliante e sottile (v. i pezzi a cui ha lavorato Luca Urbani). In altri casi l’elettronica tesse sonorità quasi ambient, chill-out o vagamente liquide.

Nei testi, tra ironia e introspezione, si parla di disorientamento, del “buio pesto” che però serve a guardare “dentro le paure dentro le bugie”, delle menzogne che ci raccontiamo di essere quasi obbligati a dire, di abitudini e manie, di errori (non aver saputo “stare nel presente”, rincorrendo quello che ormai era passato, o “amare fino in fondo”) e dell’amore di cui a volte vogliamo illuderci di non aver bisogno. Attraversando il cielo di queste canzoni, ci imbattiamo in note di piano eleganti (ad es. nella delicata e struggente Stelle, adattamento in italiano della canzone Stillwater di The Milk and Honey Band, progetto di Robert HP White, producer della cover e qui anche al pianoforte e alle chitarre), chitarre elettriche molto espressive (come quelle di Gaetano Maiorano in Sofia e l’amore, di cui è anche producer), oppure chitarre acustiche che costruiscono trame leggere ed emozionanti (Naturale, prodotta sempre da Robert HP White).

La title-track è un brano-manifesto del proprio essere in continuo cambiamento (“ho cambiato così tante volte / la mia forma / che alla fine sono diventata un fiume”) e sfodera un indie-rock efficace ed emozionante; la canzone è la più “collegiale” di tutte: Destafano ha voluto cantare qui con le due  “sorelle” di musica Odette Di Maio (Soon) e Francesca Gastaldi (Zerozen), il pezzo è stato prodotto da Psiker, Luca Urbani (qui anche al basso elettrico) e Marco Rigamonti, mentre al loop drum c’è Paolo Perego.

Il disco include anche due rivisitazioni di pezzi dei Madreblu, una versione sinfonica mozzafiato de Gli Angeli (Prima dell’alba, 1997), grandiosa e densa di pathos, realizzata durante il lockdown da Gino Marcelli (l’altra metà del duo), e un remix dolceamaro e intenso di Marco Rigamonti di Sono io (L’equilibrio, 2004).

Quello di Destefano è un songwriting che avvolge con classe, emoziona e fa riflettere. E ispira: il disco è disponibile in una Star Box con un mazzo di 36 carte che riportano alcuni versi del disco, per mettere a fuoco uno stato d’animo (carte gialle), e brevi frasi che possano ispirare soluzioni (carte grigie), associate alle persone che hanno partecipato alla realizzazione del disco, a seconda del loro carattere e indole (ad es. “cerca la bellezza” per Rigamonti, “segui le tracce” per Gastaldi, “trova il modo” per Psiker, ecc.). Da ascoltare.

Track List

  • Trenta Zerotre
  • Videogame
  • Ascolto Isoradio
  • Interstella
  • Luglio brucia
  • Sofia e l`amore
  • Naturale
  • Hale-Bopp
  • Costellazioni private
  • Stelle
  • Gli Angeli Symphonic Version (Madreblu)
  • Sono io RMX (Madreblu)

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