PIPYA And The GangBand Vol.1
2024 - Trovarobato
Bassi corposi, batterie acustiche ed elettroniche, sax trasfigurati e chitarre distorte sono i protagonisti di And The GangBand Vol.1, la novità di Pipya, pseudonimo di Federico Pipia, produttore e musicista, pubblicata per Trovarobato lo scorso 16 maggio e distribuita al pubblico da The Orchard.
L’album succede a Dungeon Clash Tournament (2024), frutto di due anni di lavoro, il quale, insieme a And The GangBand Vol.1, racconta le due facce della medaglia, per così dire, di uno stesso artista, rappresentando il primo la sua posizione di produttore e il secondo la sua esperienza di compositore. Da un lato è un disco corale, dove ciascun brano è una collaborazione, e dall’altro è composizione digitale.
Con il secondo album, dunque, Pipya affronta ed esamina la relazione tra musica strumentale e il mondo della composizione, decontestualizzando e riconnettendo influenze disparate tra di loro, principio che aveva già applicato, seppur con una consapevolezza diversa, ad ascendenze pop-alternative e underground in Dungeon Clash Tournament, aprendo la sua ricerca alle influenze esterne.
A questo punto del nostro percorso di conoscenza con l’artista, è necessario sapere che, in realtà, esiste un quartetto strumentale, Pipya and the Gangband, nato nel 2020, atto a riarrangiare e interpretare in live i brani pubblicati con il nome di Pipya. Il gruppo si vede composto di membri che, sebbene provengano da contesti differenti, condividono una stessa visione musicale, del suono e dell'improvvisazione.
Tra i suoi meriti ci sono un premio speciale della giuria per Freschissimo 2020, l'approdo in finale per Arezzo Wave 2021 e, infine, il primo premio nel contest Music Is The Best nel 2022 indetto da Panico Concerti, guadagnandosi un posto all'interno del loro roster.
Il disco presenta tre inediti e cinque elaborati riarrangiamenti di brani già esistenti. La rivisitazione di questi brani non consiste in mere versioni strumentali degli stessi, bensì in pezzi con strutture e temi inediti, che richiedono, a chi volesse paragonarli con quelli del passato, una grande capacità per scoprire quali dettagli collegano questo disco e i precedenti.
È da questi elementi che si desume l’esperienza di Federico Pipia (chitarra) e degli altri membri, Biagio Cavallo (sassofono), Dario Boschi (batterie, vibrafono e percussioni) e Antonio Freno (piano, tastiere e sintetizzatori). Infine, è necessario accreditare i collaboratori Giuseppe Franchellucci (violoncello) Simone Faraci e Marco Porcelluzzi (sassofono). Insieme costruiscono, tassello dopo tassello, il preminente carattere new jazz dell’album.
Nel caso, ad esempio, di Current Value (Not Found) e Edible Things, sviluppati in due momenti distinti di improvvisazione, rispettivamente di Dario Boschi e Antonio Freno, dove gli artisti sono stati lasciati liberi di sperimentare senza supervisione e sguinzagliare il proprio estro creativo, scivoliamo in una dimensione trasversale, quasi surreale, in grado di far evolvere l’ascoltatore verso nuovi immaginari.
L’album succede a Dungeon Clash Tournament (2024), frutto di due anni di lavoro, il quale, insieme a And The GangBand Vol.1, racconta le due facce della medaglia, per così dire, di uno stesso artista, rappresentando il primo la sua posizione di produttore e il secondo la sua esperienza di compositore. Da un lato è un disco corale, dove ciascun brano è una collaborazione, e dall’altro è composizione digitale.
Con il secondo album, dunque, Pipya affronta ed esamina la relazione tra musica strumentale e il mondo della composizione, decontestualizzando e riconnettendo influenze disparate tra di loro, principio che aveva già applicato, seppur con una consapevolezza diversa, ad ascendenze pop-alternative e underground in Dungeon Clash Tournament, aprendo la sua ricerca alle influenze esterne.
A questo punto del nostro percorso di conoscenza con l’artista, è necessario sapere che, in realtà, esiste un quartetto strumentale, Pipya and the Gangband, nato nel 2020, atto a riarrangiare e interpretare in live i brani pubblicati con il nome di Pipya. Il gruppo si vede composto di membri che, sebbene provengano da contesti differenti, condividono una stessa visione musicale, del suono e dell'improvvisazione.
Tra i suoi meriti ci sono un premio speciale della giuria per Freschissimo 2020, l'approdo in finale per Arezzo Wave 2021 e, infine, il primo premio nel contest Music Is The Best nel 2022 indetto da Panico Concerti, guadagnandosi un posto all'interno del loro roster.
Il disco presenta tre inediti e cinque elaborati riarrangiamenti di brani già esistenti. La rivisitazione di questi brani non consiste in mere versioni strumentali degli stessi, bensì in pezzi con strutture e temi inediti, che richiedono, a chi volesse paragonarli con quelli del passato, una grande capacità per scoprire quali dettagli collegano questo disco e i precedenti.
È da questi elementi che si desume l’esperienza di Federico Pipia (chitarra) e degli altri membri, Biagio Cavallo (sassofono), Dario Boschi (batterie, vibrafono e percussioni) e Antonio Freno (piano, tastiere e sintetizzatori). Infine, è necessario accreditare i collaboratori Giuseppe Franchellucci (violoncello) Simone Faraci e Marco Porcelluzzi (sassofono). Insieme costruiscono, tassello dopo tassello, il preminente carattere new jazz dell’album.
Nel caso, ad esempio, di Current Value (Not Found) e Edible Things, sviluppati in due momenti distinti di improvvisazione, rispettivamente di Dario Boschi e Antonio Freno, dove gli artisti sono stati lasciati liberi di sperimentare senza supervisione e sguinzagliare il proprio estro creativo, scivoliamo in una dimensione trasversale, quasi surreale, in grado di far evolvere l’ascoltatore verso nuovi immaginari.
