Annie<small></small>
Emergenti • Songwriting • alternative

Phomea Annie

2019 - Mela Verde Records

30/05/2019 di Barbara Bottoli

#Phomea#Emergenti#Songwriting

Il buio del temporale si abbatte su un uomo che grida verso il cielo squarciato da fenomeni naturali, lampi di luce lo illuminano, potenziando un dolore forte che urla verso l'infinito eterno; questa scena si forma immediatamente dalle prime note di Annie di Phomea. Questa immagine entra nelle vene, percorre il corpo dell'ascoltatore, arrivando direttamente ad ogni parte vitale, smuovendo il cuore che a tratti si arresta per partecipare ad ogni emozione, per poi battere aritmicamente al cambiare delle sensazione, sdoppiandosi come sembra farlo Phomea. Fabio Pocci, già membro di S.U.S. e Sparflatz, inizia parallelamente il progetto solista come Phomea che arriva al primo LP ufficiale, uscito per MelaVerde Records, dedicato alla madre Annie Denise Couture. Muovendosi tra suoni, ricordi interiori, parole e sentimenti Phomea presenta non solo un album, ma una miscellanea cupa, tormentata e pura di vortici umani indescrivibile, l'ascolto risulta una cassa di risonanza tra l'artista e la vita con al centro la figura più importante, amata, vissuta, ricordata, permettendo di vivere una lacerazione profonda anche all'ascoltatore tra un istante di otto anni prima che segna il passaggio tra l'essere figlio/uomo e poi uomo/figlio, una differenza che lo porta alla ricerca di un Battito regolare, utopico, sperato, ma legato al ricordo che si vuole allontanare e contemporaneamente non dimenticare. Phomea si muove su una fune che equilibra i due sé che sembrano comunicare in Ho paura di te, in un avvicinarsi e scansarsi, nel bisogno di Mi manca un gesto per credere e per crederci.

   Immerso in una timidezza celata dalla tensione creata dal fondersi del rock, del noise, a tratti onirico, e la voce che, fin da subito, diventa riconoscibile per un timbro che riesce a trasmettere ogni sfumatura interiore e ogni pensiero di Phomea coi suoi pensieri anche non esteriorizzati perché “il corpo si abitua a tutto, ma la mente ...” e si torna all’immagine dell’uomo sotto la pioggia, tra la fisicità che affronta la vita e la mente che urla, senza comunicare con l’esterno, in un grido straziante interiore. La paura di sé combatte col bisogno stesso, la malinconia diventa apertura, il dolore cerca ogni forma espressiva dai brani in italiano alla lingua inglese, dai disegni a mano nel libretto, ai testi che sembrano lettere; la dolcezza e la fragilità umana si scontrano con l’irrimediabile, mentre i cori ai quali si aggiunge, inaspettatamente, Phomea sembrano un’accettazione in Santa Maria Elettrica, camminando indifferente tra l’indifferenza con la sola consapevolezza del rapporto madre/figlio che nella traccia conclusiva Don’t look back sembra far invertire i ruoli, come in una ninna nanna. Le undici tracce rendono l’ascoltatore privilegiato, ed a tratti inopportuno nell’entrare così in profondità in un momento così privato perché in Annie esistono “solo” Phomea e la madre, ma anche al termine dell’ascolto Fabio Pocci e Annie Denise Couture continuano a scorrere.

Track List

  • Annie
  • Solo aria
  • Carnefice
  • Non ho memoria
  • Piazze in festa
  • Ho paura di te
  • Battito regolare
  • Gravità
  • Mi manca un gesto
  • Santa Maria Elettrica
  • Don`t look back

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