Obsexed<small></small>
Italiana • Alternative • Post Punk

Obsexed Obsexed

2023 - Autoprodotto

11/09/2023 di Giada Lottini

#Obsexed#Italiana#Alternative

Presentato il 14 aprile scorso al Covo Club di Bologna, anche in formato cassetta, l'EP omonimo degli Obsexed è un mini-concept di quattro canzoni composte nei primi mesi del 2022 dal duo Angelo “Gelo” Casarrubia e Marco Scarabel, componenti del trio bolognese Buzz Aldrin.
Un manifesto in quattro atti completamente autoprodotto, maturato nel contesto ben preciso (e fortunatamente passato) della pandemia, che si propone di esplorare il disagio della contemporaneità attraverso un crescendo di oscurità, che emerge da un muro di suono ottenuto mediante campionamenti e droni, oltre che da chitarra e basso.

Nei testi traspare un'umanità allo sbando, minacciata da un'entità parassitaria ed infestante che consuma le proprie vittime dall'interno fino alla morte. Possiamo immaginarci questa entità tramite la grafica della copertina disegnata dall'artista Guido Volpi.
Non esiste lo spiraglio di luce in fondo al tunnel, tutto il disagio degli scorsi anni e lo sconforto odierno prendono forma nelle percussioni quasi tribali e nei giri di basso che dominano ogni pezzo.

Le chitarre sono trattenute a stento e i droni aggiungono quel pizzico di malattia di fondo necessario a creare un clima cupo, più dark che post punk, ulteriormente accentuato dalla voce profonda di Scarabel. I testi in inglese vengono a tratti declamati, a tratti assumono la cadenza dei mantra, aiutati anche da campionamenti che giocano sia con l'elettronica degli anni '80, sia con quella contemporanea, in un crescendo che sale da dentro e non esplode mai fino all'ineluttabile.

Ognuno dei pezzi che compongono l'EP ha una peculiarità: cito Five Days, che ha una linea di basso che si imprime facilmente in testa, ottimi riverberi, un suono e una voce più puliti. Notevole la coda ricca di effetti che rende il pezzo ossessivo: è l'inizio della fine. I toni si fanno via via funerei nella seguente S'accabadora, una filastrocca malata il giusto, e culminano con la morte in Tears Back.

I due musicisti hanno curato ogni aspetto di questo lavoro, rendendolo accessibile nonostante il tema affrontato, e piacevolmente ballabile a tratti: tramite lo studio delle potenzialità espressive degli strumenti usati, la musica diventa il mezzo perfetto per raccontare una storia. Fa piacere trovare nel calderone post punk odierno chi ha ancora qualcosa da dire senza andare troppo lontano da casa.

 

Track List

  • Too Much Spring Into This Cold Damn Winter
  • Five Days
  • S`accabadora
  • Tears Back