Labyrinth<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Afro Europeo

Nicole Johanntgen Labyrinth

2023 - Selmabird Records

15/12/2023 di Vittorio Formenti

#Nicole Johanntgen#Jazz Blues Black#Jazz

Non é solito associare al sassofono figure femminili. Per motivi che non è importante approfondire sussite questo pregiudizio, che in realtà è clamorosamente smentito dai fatti. Artiste come Anna Hogberg, Lakecia Benjamin, Jessica Lurie, Melissa Aldana e Sophia Tomelleri sono solo alcuni esempi di eccellenze espresse nell’area di questo strumento.

Nicole Johanngten è una musicista tedesca che va aggiunta alla lista, confermando con questo lavoro una validità di primo rango sia in termini compositivi sia interpretativi. Nicole suona il sax alto e soprano e ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi a livello europeo.

In questo lavoro si presenta in un trio dalla composizione originale; Jon Hansen (tuba) e David Stauffacher (percussioni) danno vita a un organico insolito, in cui l’ottone sostituisce il basso e le percussioni mantengono un calore superiore a quello del normale drumming. A completare le scelte non ricorrenti è da sottolineare la presenza, come ospite, di Victor Hege al susafono, ottone simile alla tuba, ma più agile nella dinamicità del suono, molto usato nelle marching band svizzere con riferimento al Dixieland.

Questa scelta è indicativa del carattere del disco, in perfetto equilibrio tra influssi afro-americani e mittleuropei, realizzando un vero e proprio sincretismo lontano da banali citazioni, a espressione di una creazione molto personale.

L’inerzia della tuba che, come già sottolineato, sostituisce il basso conferisce ai brani un andamento lento, cadenzato, a stepping, tipico delle bande popolari germaniche; per contro, le percussioni sono in stile fluido e poliritmico tipicamente afro; il sax gioca in mezzo a questo dipolo, generalmente affidandosi a linee melodiche semplicissime (tre, quattro note) con qualche impro, che ricorda lacerti del Coltrane spirituale. La ricerca armonica non è predominante, appare più un approccio modale e minimalista, con una reiterazione delle trame a tratti ipnotica.

La sintesi esercitata tra elementi blues, Dixie, jazz ed europei è veramente efficace; risultato non così frequente in un'epoca dove la musica improvvisata viaggia su binari spesso confusi, dando l’impressione di pescare qui e là senza una direzione organica.

L’aspetto ritmico è tra i maggiori elementi di interesse; sovente la metrica del 4/4 è sfumata con cadenze che parrebbero invece dispari, generando un senso di instabilità all’interno di un’aspettativa più squadrata. L’effetto per chi ascolta è stimolante, per via della sorpresa provocata da certe scansioni.

Numerosi possono essere i richiami; da sfumature alla Nina Simone in certi passaggi vocali alla semplicità undergorund in stile Bearzatti / Gallo, dal New Orleans al blues, dal folk alpino al bop. Il tutto in una geometria di trio molto compatta, nella quale l’alternanza dei chorus è talmente dosata che spesso non ci si rende conto subito del passaggio di staffetta da uno strumento all’altro. In questo senso, è interessante notare come il sax alto sia usato sui toni più gravi, così da non introdurre soluzioni di continuità timbriche con gli ottoni.

Inoltre, affascinante è notare come le trame siano principalmente basate sulla perfetta sincronia tra i musicisti, testimoniando un’intesa sinergica.

Un lavoro denso di sapienza e di originalità, da conoscere assolutamente; tra il meglio di quanto offerto nel corrente anno.

Track List

  • Labyrinth
  • In Gedanken
  • Canyon Wind
  • Simplicity, Curiosity!
  • Straight Blues, Baby, Straight!
  • Lac Leman
  • Get Up and Dance
  • Good Night My Dear
  • Little Song for Nenel
  • Song for Nenel