Bar Tritolo <small></small>
Jazz Blues Black • Jazz

Nelide Bandello Bar Tritolo

2014 - El Gallo Rojo records

23/01/2015 di Andrea Carianni

#Nelide Bandello#Jazz Blues Black#Jazz #Avantgarde #Experimental

Luci stroboscopiche e denso fumo di sigaretta, ubriaconi sgangherati, sgabelli dalla forma futuristica e pareti variopinte. Se mai fosse possibile imbattersi nel Bar Tritolo sarebbe probabilmente questo lo spettacolo che ci si troverebbe di fronte. Proprietario e gestore di questo bizzarro e affascinante luogo notturno è Nelide Bandello, batterista veronese impegnato da anni in svariate formazioni (Lecrevisse, Il Generale Inverno, Bottin, Rocky Wodod) e colonna portante, in quest'occasione, di un power trio d'alta scuola che vede Enrico Terragnoli ad una scatenata seicorde e al podophono e Piero Bittolo Bon ai fiati (sax alto, baritono e clarino).

Bandello, autore delle musiche, ci consegna un lavoro inafferrabile ma incredibilmente concreto, cangiante nelle sfumature e nella forma, dalle chiarissime influenze jazz, ma non solo.
Bar Tritolo attinge infatti a quell'avanguardia jazzistica statunitense che, a cavallo tra i '70 e '80, stordì critici e pubblico con composizioni apparentemente stravaganti, a metà tra il free jazz e il rock. Nelide Bandello e soci, partendo da una scrittura che altrimenti si sarebbe potuta esaudire in qualche semplice definizione, riescono ad andare oltre, irrobustendo il sound e sporcandolo di pennellate grunge, di distorsioni noise, arricchendo il tutto di modulazioni progressive (King Crimson docet) e persino di incursioni sintetiche (vedi Svegliati, cazzo!).

Come è giusto che sia la dose di improvvisazione è notevole, come di grande impatto è il dialogo musicale tra i tre musicisti. Il tutto, unito alle escursioni free, rende complesso l'ascolto, nonostante i temi su cui si dipanano i brani rasentino spesso l'ossessività e la reiterazione, ingredienti fondamentali dell'atmosfera inquietante che pervade l'album (Growl, incalzante e claustrofobica, ne è la perfetta dimostrazione). Le note che compongono queste unidici visioni strumentali sembrano legarsi e al contempo respingersi tra loro, come parole sbiascicate durante una conversazione tra ubriachi di fronte ad un bancone. Ed è secondo questi termini che va interpretata la musica di Bar Tritolo, sbronza e barcollante ma che nulla lascia al caso.

Entrare al Bar Tritolo è una di quelle classiche esperienze in cui all'inizio è tutto uno stupirsi, guardarsi intorno quasi intimiditi di fronte ad un tale vortice di forme e colori, per poi, con il succedersi degli ascolti, lasciarsi scuotere e avvolgere una volta raggiunta la consapevolezza necessaria per apprezzare a pieno l'ottimo lavoro di Bandello & Co. 

Track List

  • There Will Be Another Youth
  • We Pod
  • Growl
  • Riscolum
  • Go Fish It
  • El Toro
  • Svegliati, cazzo!
  • Licmophora
  • Rev Donut n.3
  • Bar Tritolo
  • Plot Device