MARDI GRAS Playground
2015 - Aereostella / Fermenti Vivi / Et-Team
I Mardi Gras, forti di una lunga esperienza live, anche in festival e in aperture per artisti come Giorgio Canali, The Frames, Noah and the whale e Billy Bragg, hanno voluto costruire un percorso coerente e complesso, attorno ai temi dell’esistenza nelle sue molteplici sfumature e nelle sue tappe, dalla nascita (non a caso il pezzo d’esordio dell’album, I say yes, è un volitivo sì alla vita, sorretto da chitarre alla U2), fino alla morte (la struggente e poetica ballata Before I die, dal testo toccante: I tell my life secret/Paint this new room/With all the beauty I’ve found /Miles I’ve walked/The love I’ve known/ Before I die), passando, con coraggio e delicatezza, attraverso molti dei temi difficili del nostro tempo. Gli amori che finiscono o che possono ritrovarsi, l’ansia per scelte ardue o per errori che ci tentano di nuovo, il contenuto di una ricerca intima, convivono accanto a problemi sociali, quali la guerra (nella pop song di classe Another place), la violenza sulle donne (Kiss the night, brano scuro e ossessivo, che chiude il disco), o il benessere del pianeta (Are we ready for the sun?, scritta interamente dalla vocalist Claudia Loddo, artista a tutto tondo, da qualche anno inseritasi alla perfezione nel gruppo).
Quanta ricchezza di temi, quanta professionalità, e quanto cuore in questo Playground comune, nel trasmettere un messaggio di forza e speranza. Quanti riferimenti alti, rivisitati in chiave contemporanea, da Jimi Hendrix (il chitarrismo di Painlover lo può testimoniare) al funky giocoso di Superfriends, fino allo storytelling elegante di Mine o di Road Song, che si avvale della prestigiosa partecipazione del songwriter irlandese Mundy, per un brano particolarmente efficace, radiofonico e raffinato insieme.
Quanto piacere nell’ascoltare i Mardi Gras…