Luca Rovini è un artista genuino, che mastica musica anche quando aspira una sigaretta o beve un bicchiere di Chianti (rigorosamente delle Colline Pisane!) e le sue canzoni sanno di vita vissuta, di grandi gioie e di delusioni profonde e i personaggi che dipinge con le sue liriche li potremmo facilmente trovare nelle strade e nei vicoli della città della torre pendente e nelle sue propaggini nella piana dell’Arno. I testi sono diretti, a volte crudi e urlati come se si volesse assalire qualcuno che sta ascoltando.

La Barca Degli Stolti è un album totalmente autoprodotto, in cui c’è veramente molto di autobiografico, a cominciare dalla copertina, che rappresenta un quadro del padre di Luca, alla cui memoria è molto legato. Un album in cui l’artista ha voluto accanto a sé gli amici di sempre, i compagni di baldorie, disavventure e goliardate di cui è al tempo stesso vittima e carnefice, e visto che è intorno alla musica che ruota la sua vita, anche i suoi amici sono naturalmente musicisti. Ne viene fuori un sound corposo, senza fronzoli che alterna sonorità catturate nelle sue molteplici fonti d’ispirazione da Bob Dylan a Bruce Springsteen e Steve Forbert, passando per il Texas di Tom Russell risalendo a nord attraverso il Tennessee sino alla Chicago di John Prine. Anche il mixaggio è rigorosamente home made, a cura di Stefano Corsini e dello stesso Rovini.

Ne La Barca Degli Stolti si alternano ballate acustiche come Gocce Rosse della Sera, Occhi Profondi e Cappotto di Vita punteggiate dai fraseggi delle telecaster di Don Leady, dalla Resonator di Claudio Bianchini, dalla fisarmonica di Andrea Giromini e dal violino di Chiara Giacobbe, canzoni dall’atmosfera più rarefatta come Dove Bevo Il Mio Cuore, impreziosita dal piano di Francesco D’Acri e dal violino di Chiara Giacobbe, pezzi più elettrici come Il Quartiere Della Follia, Viaggiatore Stanco, Contromano e il divertissement di Senza una Lira, dove risalta la sezione ritmica con Stefano Costagli alla batteria, Andrea Lupi al basso e Caterino “Washboard” Riccardi alle percussioni.

Il risultato finale è un album equilibrato, ben costruito, a dimostrazione che quando ci sono la passione e il coraggio si può fare buona musica anche con budget limitati e scrivere belle ballate anche utilizzando la lingua italiana.

Track List

  • Dove Bevo Il Mio Cuore
  • Il Quartiere Della Follia
  • Gocce Rosse Della Sera
  • Scoppia La Testa
  • Occhi Profondi
  • Contromano
  • Cappotto di Vita
  • Verso Casa
  • Powderfinger
  • L`angelo di Lione
  • Viaggiatore Stanco
  • Incontro al Tuo Viso
  • Senza una Lira

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