
Luca Bonaffini Il paracadute di Taccola
2021 - Long Digital Playing / distribuzione Believe Digital
Parliamo qui di un lavoro che, siamo certi, incontrerà i suoi gusti: Il paracadute di Taccola, l'ultima proposta di Luca Bonaffini, musicista mantovano, noto per aver scritto per Claudio Lolli e soprattutto per aver collaborato a lungo con un mostro sacro come Pierangelo Bertoli, con cui scrisse brani indimenticabili, quale il disco d'oro Chiama piano, poi interpretata anche da Fabio Concato e da Nek, e con cui affrontò il trionfale tour Spunta la luna dal monte.
Taccola era un ingegnere senese, Mariano di Jacopo, detto anche “l’Archimede di Siena”, che si dice sia stato il primo ideatore del paracadute, poi sviluppato da Leonardo; da questo spunto, Bonaffini sviluppa una sorta di concept album, che funzioni esso stesso da paracadute per questi anni complicati, in cui l'uomo, dopo aver preteso di volare sempre più in alto, ha più volte rischiato di ferirsi gravemente, cadendo. È evidente, quindi, che la metafora non costituisca per l'autore un semplice pretesto per legare insieme le quattordici canzoni, ma sia parte integrante di un progetto articolato, guidato da una produzione prestigiosa (Roberto Padovan), e arricchito da collaborazioni altrettanto notevoli, come Davide Vevey (chitarre acustiche ed elettriche), Francesca De Mori (vocalist e arrangiamenti corali) e Stefano Morselli (sax e fisarmonica).
Le storie si susseguono con nitidezza, narrate in punta di penna e cantate con una voce convincente, alternando sonorità più pop, come nella traccia di apertura Il futuro ero, dall'intrigante intreccio fra chitarra acustica e elettrica leggermente distorta, nella poetica Sir George o nella bertoliana L'imperatrice d'Irlanda, dal testo che richiama le leggende celtiche, ad altre più sospese e quasi oniriche, come la dolcissima Quella dolcezza che ha cambiato il mondo, di sapore medievale, o ancora canzoni schiette e emozionanti, come la splendida, struggente La perla bianca, con una chitarra percussiva, a guidare il tempo dei ricordi di un novantenne che dedica i propri rimpianti alla compagna di una vita, che l'ha aiutato ad attraversarla senza precipitare.
Bonaffini entra in punta di piedi nel mondo di chi ama il cantautorato classico, e non se ne va; ascoltatelo, e terrete vicino un paracadute per questi anni complicati.