Ritmi Moderni<small></small>
Italiana • Alternative • Library Music

Louis Fontaine Ritmi Moderni

2023 - Broc Recordz

05/07/2023 di Luca Di Pinto

#Louis Fontaine#Italiana#Alternative #library music #Elettronica #Soundtracks

Deve aver avuto un desiderio pruriginoso, Louis Fontaine, se per tornare in pista ha impiegato lo spazio di pochi mesi fra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo semestre di questo 2023. Mantenendo salde le suggestioni cinematiche dell’esordio L’Obsession (2022, Broc Recordz), il compositore italiano dal moniker sciccoso ripropone con Ritmi Moderni il fascino già sfoderato al debutto, con le solite stimmate del grande amante di colonne sonore retrò.

Diversamente dall’opera prima, improntata su una forma tendenzialmente più jazzy e noir, qui Fontaine lavora più in favore di geometrie ritmiche votate al groove (a tratti persino in un serrato esercizio di ricerca e sperimentazione, come formulato nelle ultime due tracce), senza mai snervare quel fil rouge che lo cinge innegabilmente a maestri quali François de Roubaix e John Barry (in particolare quello del main theme “The Persuaders”).

Si è inevitabilmente avvolti dalla nube di ricordi, su una linea temporale tracciata da un fan del vintage, non di certo ruffianeria al risparmio. Tutt’altro. È il caso, ad esempio, di Voyage Cosmique, un classicismo montato ad arte da bassi dub e caroselli di moog, a pieno titolo sotto patrocinio Air (per tacere di Omertà, la creatura di Florence Giroud che su quegli stessi bassi fonda un’intera idea di mood ipnotico e cinematico, ancor più infarcita da un inappuntabile utilizzo del metallofono).

Interessanti anche le incursioni delle sezioni di brass, che in più tracce (Nuages e In Motion su tutte) danno ossigeno ad una maestosità altrimenti implosa. Sulle chitarre ricade invece con parsimonia l’opzione wah wah, in quegli sprazzi di melanconia e romanticismo che carezzano il disco, e che molto hanno a che fare con una certa aria da chanson française (da leggere, chissà, come un indizio già in custodia allo pseudonimo d’oltralpe).

Il gran colpo da maestro è lì in divenire. Ritmi Moderni ha un’incredibile profondità di lettura, perché sì, va bene de Roubaix, va bene Barry e, diciamola tutta, quanto Armando Trovajoli scorrerà nelle vene di Fontaine? Ma si provi a distillare hauntology psichedelica sul manto retrospettivo: Ritmi Moderni entrerebbe di diritto nel catalogo Ghost Box, e di quel ceppo esponente ante litteram. Un Other Channels (The Advisory Circle) in progress.

Per dirne ancora: si notino l’aria freak da library music ‘60/’70 come poche in giro e l’anima latina con cui Lucio stregò. O, infine, le danze scarne e stranianti dello Steven Brown di El Hombre Invisible (al pari di M. Caye Castagnetto), alle latitudini di quell’imperdibile folk-lounge bislacco che risponde al nome di Mondi Paralleli.

Tutto qui? Tutto qui. Ma un tutto di rara bellezza, talmente estroso e ricco di citazioni da sollevare il più classico dei quesiti: quanti artisti al giorno d’oggi tradurrebbero in musica il tema del già visto e sentito senza cascare nella rete di sbadigli? Sentenza ai posteri.

Track List

  • La Mer
  • Mondi Paralleli
  • Nuages
  • Voyage Cosmique
  • Temps Suspendu
  • In Motion
  • Computer Psichico
  • Mirage
  • Ritmi Moderni
  • Les Explorateurs