Lorenzo Bertocchini Bootcut Shadow
2013 - Lorenzo Bertocchini
Bertocchini canta in un inglese di ottima fattura e mostra di aver acquisito anche una buona esperienza di sala di registrazione nel riprodurre atmosfere e sonorità tipicamente anglosassoni (malgrado Bootcut Shadow sia stato registrato interamente all’Old Tape Studio di Varese). Bootcut Shadow raccoglie dodici brani scritti dall’artista varesino e due cover (Coffee Break di Willy T. Massey e Workin’ At The Car Wash Blues di Jim Croce). E’ un lavoro organico e maturo che miscela sapientemente i brani originali con riletture aggiornate e personalizzate di roots music.
Lorenzo si avvale della collaborazione di alcuni ospiti di calibro come Elizabeth Lee (cori), Bill Toms (chitarra elettrica), Phil Brontz (sax), Rebecca Nystrom (piano), Eric Neal (violino). Jennifer Sofia (voce) e Giulia Millanta (voce). Il disco inizia con Cowboy, una spettacolare ballata elettrica, con pregevole assolo di sax di Brontz, brano che mette in luce le capacità di songwriting di LB e la sua voce è supportata da un’ottima band (Luca Fraula alle tastiere e Johannes Bickler alla batteria sono presenti in tutti i brani, mentre al basso si alternano Alberto Fabris, Stefano Failla, Marco Mariniello e Giovanni Pasquetti).
Segue una trascinante That White Dress, un pezzo spumeggiante punteggiato dal fraseggio delle chitarre elettriche di Toms e Alberto Colombo, con un testo che mi riporta in mente l’atmosfera di Thunder Road anche se l’incedere musicale è radicalmente diverso. Molto bella Talkin’ Mood caratterizzata dal piano elettrico di Fraula e supportata dal controcanto di Elizabeth Lee. Belle le due cover, Coffee Break e Workin’ At The Car Wash Blues. I brani che mi hanno impressionato di più oltre ai citati Cowboy, That White Dress e Talkin Mood sono la ballata acustica Four In The Morning, in cui Lorenzo si avvale della voce di di Giulia Millanta alle armonie vocali, I Remember cantata in duetto con Jennifer Sofia e One Day Like This, due pezzi quest’ultimi che si avvalgono di un pregevole contributo alla lead guitar di Alessandro Talamona.
Un cd di ragguardevole fattura, solido e organico nell’impostazione, un altro tassello in un mosaico di artisti italiani di qualità.