Light and Scars Litow (love is the only way)
2023 - Audioglobe / Strade Blu Factory
Apri il CD e dalla copertina interna lui ti guarda dritto negli occhi, fiero e orgoglioso di poterti finalmente dire "Eccomi qua, finalmente sono tornato!". Perché sotto lo pseudonimo Light and Scars si cela Sergio Marazzi, artista italiano che forse molti di voi avranno già incontrato oltre trent'anni fa lungo le strade secondarie della musica.
Grande fan di Springsteen e del rock americano, visse prima l'avventura dei BlueBonnets, storica rock band di Frosinone che divise palchi con Willie Nile e Tom Ovans con il pittoresco calciatore americano Alexi Lalas. Nel 1999 approdarono al loro primo e, purtroppo, unico disco, quel No Man's Land che, pur avendo ottenuto ottime recensioni dalle riviste di settore, di fatto segnò di lì a poco la fine dell'avventura per la band.
Sergio tornò poi dopo dodici anni con il disco solista This Man, scarno, essenziale e cupo, come il drammatico periodo personale che l'uomo stava attraversando. E adesso, dopo altri dodici anni, è di nuovo qui, per dirci una volta di più che l'Uomo e l'Artista camminano e cammineranno sempre indissolubilmente insieme. Dodici anni pesanti, spesso duri, mai facili, con eventi personali che hanno scavato solchi profondi nel cuore e nell'anima di Sergio. Scelte difficili e spesso molto dolorose, distacchi e privazioni.
Adesso finalmente l'Uomo ha trovato risposte alle domande, ha ripreso in mano la propria vita e ridato colori e suoni ai propri giorni. E ha anche trovato nel cuore della Romagna una nuova famiglia musicale che lo ha accolto fin dal primo giorno, come il fratello grande che torna da un lungo viaggio. Lui ha preso in mano la chitarra e si è seduto a fianco del suo cuore, lo ha strizzato ben bene, lo ha ascoltato piangere e urlare, ma anche gioire e cantare nuovamente, tanto e bene, perché la voce è sempre quella di una volta che mette i brividi e colora i sogni. Sono canzoni di rinascita attraverso il dolore, tratti di vita vissuta, da cui esplode la certezza che esserci ancora non è poi così male, anche in un mondo che negli ultimi anni ha deragliato parecchio. Perché Love Is The Only Way, come recita l'acronimo del titolo. Il disco è stato prodotto dalle sapienti mani di Don Antonio Gramentieri, suonato e realizzato presso il paradiso del Crinale Lab, nelle dolci e verdi colline sopra Modigliana.
Attorniato da musicisti validissimi e ottimi amici come Don Antonio medesimo, Piero Perelli alla batteria, Nicola Peruch piano & keyboards, Denis Valentini percussioni, Daniela Peroni background vocals e con la partecipazione straordinaria di Alejandro Escovedo alla voce, Sergio ci consegna un disco estremamente vario nei suoni, brillante, eclettico e pieno di spunti su cui riflettere. Dal gospel soul dell'iniziale Hope, alle ballads On My Face, Around The Bend e Before It Rains, passando per i toni intimisti di Next To You e Sad Times, l'apertura rock con Tragic Spell, l'esplosione di colori racchiusa in Just A Metter Of Time, canzone che racchiude un testo duro e di denuncia, fino a Dreamer, struggente e dolorosa elegia colorata di Mexican border e impreziosita dalla voce di Alejandro Escovedo.
C'è spazio anche per un mid tempo come 30 Silver Coins, mentre discorso a parte meritano la title track LITOW e A New Day's Gonna Come, ultimo brano del disco. Quasi fossero un unico pezzo, segnano in modo indelebile le coordinate di un nuovo viaggio musicale: "The last ray of light begins to fade away/The only thing I know love is only way" e "Another night goes down/I can hear the sound of drums/An old sacred voice/It tells a new day's gonna come".
Bentornato!
Grande fan di Springsteen e del rock americano, visse prima l'avventura dei BlueBonnets, storica rock band di Frosinone che divise palchi con Willie Nile e Tom Ovans con il pittoresco calciatore americano Alexi Lalas. Nel 1999 approdarono al loro primo e, purtroppo, unico disco, quel No Man's Land che, pur avendo ottenuto ottime recensioni dalle riviste di settore, di fatto segnò di lì a poco la fine dell'avventura per la band.
Sergio tornò poi dopo dodici anni con il disco solista This Man, scarno, essenziale e cupo, come il drammatico periodo personale che l'uomo stava attraversando. E adesso, dopo altri dodici anni, è di nuovo qui, per dirci una volta di più che l'Uomo e l'Artista camminano e cammineranno sempre indissolubilmente insieme. Dodici anni pesanti, spesso duri, mai facili, con eventi personali che hanno scavato solchi profondi nel cuore e nell'anima di Sergio. Scelte difficili e spesso molto dolorose, distacchi e privazioni.
Adesso finalmente l'Uomo ha trovato risposte alle domande, ha ripreso in mano la propria vita e ridato colori e suoni ai propri giorni. E ha anche trovato nel cuore della Romagna una nuova famiglia musicale che lo ha accolto fin dal primo giorno, come il fratello grande che torna da un lungo viaggio. Lui ha preso in mano la chitarra e si è seduto a fianco del suo cuore, lo ha strizzato ben bene, lo ha ascoltato piangere e urlare, ma anche gioire e cantare nuovamente, tanto e bene, perché la voce è sempre quella di una volta che mette i brividi e colora i sogni. Sono canzoni di rinascita attraverso il dolore, tratti di vita vissuta, da cui esplode la certezza che esserci ancora non è poi così male, anche in un mondo che negli ultimi anni ha deragliato parecchio. Perché Love Is The Only Way, come recita l'acronimo del titolo. Il disco è stato prodotto dalle sapienti mani di Don Antonio Gramentieri, suonato e realizzato presso il paradiso del Crinale Lab, nelle dolci e verdi colline sopra Modigliana.
Attorniato da musicisti validissimi e ottimi amici come Don Antonio medesimo, Piero Perelli alla batteria, Nicola Peruch piano & keyboards, Denis Valentini percussioni, Daniela Peroni background vocals e con la partecipazione straordinaria di Alejandro Escovedo alla voce, Sergio ci consegna un disco estremamente vario nei suoni, brillante, eclettico e pieno di spunti su cui riflettere. Dal gospel soul dell'iniziale Hope, alle ballads On My Face, Around The Bend e Before It Rains, passando per i toni intimisti di Next To You e Sad Times, l'apertura rock con Tragic Spell, l'esplosione di colori racchiusa in Just A Metter Of Time, canzone che racchiude un testo duro e di denuncia, fino a Dreamer, struggente e dolorosa elegia colorata di Mexican border e impreziosita dalla voce di Alejandro Escovedo.
C'è spazio anche per un mid tempo come 30 Silver Coins, mentre discorso a parte meritano la title track LITOW e A New Day's Gonna Come, ultimo brano del disco. Quasi fossero un unico pezzo, segnano in modo indelebile le coordinate di un nuovo viaggio musicale: "The last ray of light begins to fade away/The only thing I know love is only way" e "Another night goes down/I can hear the sound of drums/An old sacred voice/It tells a new day's gonna come".
Bentornato!
