LEE FARDON AND BAND MAYDAY- The Live Recordings
2024 - New Shot Records
Uno dei grandi artisti inglesi, Lee Fardon (nato il 7 giugno 1953 a Battersea, a sud di Londra) colui che le cronache rock non raccontano e che passa la vita nell’ombra. Una carriera musicale piena di alcuni (pochi) momenti magici, aspetto da poeta maledetto, prima illuminato dalle luci dei riflettori e poi il buio. Una prima band gli Straps, poi i Legionaires che annoveravano anche suo fratello Colin Fardon al basso. Lavora con Annie Lennox (ai cori In Fast At 17) ad un E.P. e compone un brano inciso con la produzione di Mark Knopfler Window Display che rimane per anni nel cassetto. Nel 1981 finalmente l’uscita del suo primo splendido album Stories Of Adventure (inciso nel marzo 1979) che dapprima era stato commissionato dalla Arista Records ma rimasto senza speranze prima che arrivasse la minuscola Aura Records e il secondo
The God Given Right (1982) sempre su Aura, che subito dopo lo scarica senza apparentemente un
motivo valido, se non il mancato grande successo.
I suoi primi due dischi vengono osannati da Allan Jones sulle pagine del Melody Maker; poi il silenzio o quasi nulla.
Lee Fardon è l’autore di piccoli gioielli preziosi: Stories of Adventure, Together In Heat (con un testo, cercando paragoni, con la sincerità di un Richard Thompson), Like An Automatic, Heatwave, Sleepwalking, God Given Right, Straight To The Heart, Palestine, No Wonder, Mystery Lover, Broadway. Talvolta soprattutto nei primi anni veniva accostato a Bob Dylan, Dire Straits, Mink De Ville, Elliott Murphy, Graham Parker.
Songwriter raffinatissimo, cantastorie dalle liriche evocative, romantiche, malinconiche, canzoni
urbane, notturne, vissute. Personaggi come Lee Fardon che hanno più offerto che raccolto in relazione al loro talento vanno protetti, guidati, seguiti, incoraggiati. Lee Fardon va catalogato e omologato nei cosiddetti “beautiful losers”, perdenti nell’arte e nella vita, piena di alti e bassi. Con Fardon siamo amici, più volte l'ho portato a suonare in Italia (l’ultima volta nel maggio del 2008) con esiti quasi disastrosi e con poco pubblico.
Canzoni che s’imprimono nella mente e a fuoco in fondo all’anima quelle di Stories Of Adventure e The God Given Right (1982) che vedono un musicista con la capacità di scrivere brani splendidi, melodie affascinanti e cantate con quella sua voce solida, risoluta, emozionante, venata da ombre sottili e romantiche, profonda, malinconica. Le sue canzoni subiscono il fascino e il suono sporco dell’America underground e la poetica inglese. Fardon nei primi anni si rifà e cita modelli come Bob Dylan, Van Morrison, Lou Reed, i Chieftains, la musica irlandese, la musica soul e rhythm and blues, Smokey Robinson e per le liriche i testi evocativi di Leonard Cohen e Warren Zevon e il quadro è quasi perfetto. Nel 1985 esce The Savage Art of Love (Chord Records), quest’ultimo grazie al sottoscritto pubblicato anche in Italia e distribuito dalla Ricordi, ma l’interesse nei suoi confronti è già scemato. Vive per un certo periodo a Vienna, poi la depressione, e si perdono le sue tracce.
Nel 1991 lo contatto, viene in Italia e con Luciano Angelini viene dato alle stampe Too Close To The Fire nel 1992 per il Club De Musique di Courmayeur. Viene pubblicato in vinile e alcune copie in CD, ma ora è già in auge il CD (compact-disc) e non si vendono più i vinili. Nel 1993 esce una cassetta Lee Fardon Trio con 8 brani (Lee Fardon, Joe Garrett e il chitarrista Mick Cox). In Italia è stato in varie occasioni (la prima il 12 novembre 1982 a Varese) e poi nel luglio 1986, 1991,1993, 2002, 2008.
La verità è che Lee Fardon resta sempre bravo e ispirato, ma il successo è un’altra cosa.
I suoni nel frattempo si sono ammorbiditi rispetto agli anni ’80. Esce un mini CD Palestine (1988- 1991) con tre brani. Nel 2002 è la volta di una compilation come Lost And Found e nel 2003 un nuovo album intitolato Confession. Dopodiché passano gli anni e una nuova raccolta Against The Years (Sunray, 2008). Nel 2021 esce l’ottimo On The Up Beat (10 brani di suo pugno) e nel 2014 il nuovo London Clay con 11 sue nuove composizioni.
Ora, una nuova vita e un pizzico di serenità con la nuova moglie Sharon Fuller, e speriamo sia sulla strada giusta. Esce un graditissimo CD inciso dal vivo il 10 maggio 2008 al Bergamo Auditorium. Un album inaspettato ed emozionante, pubblicato dalla New Shot Records di Renato Bottani e Marco Melzi che catturano ancora un Lee Fardon ritornato in forma e con una manciata di canzoni, ben 17 che ripercorrono la sua discografia e il suo percorso musicale dagli anni ‘80 al nuovo millennio.
Con Lee Fardon (voce e chitarra) ci sono Tony Wilson (chitarra solista), Charlie Hamblin (tastiere), Colin Fardon (basso), Robert Reeves (batteria) e come ospite Charlie Swift all’armonica in Burning Up The Blues.
L’iniziale The Sheriff Song, la riflessiva Jesus Song, Burning Up The Blues, Sharks And Gold, Over Her Head, Sons Of Plunder e Compassion sono tratte dell’omonimo Compassion del 2003 (Sunray Music).
Non mancano i pezzi accattivanti, dai riff coinvolgenti: Sleep Walking (da Stories Of Adventure), Anger and The Rest (36 rooms) da The Savage Art Of Love, la splendida Together In Heat, If I Can’ t Have You (poi reincisa come Hemmingford Road brano d’apertura sulla cassetta Lee Fardon Trio) e God Given Right dall’omonimo suo secondo album. (The) Broadway (luogo dove lui viveva a Londra) è un piccolo capolavoro assai riflessivo tratto da Too Close To The Fire (1992). Ispirata, riflessiva e d’atmosfera con tanto di pianoforte e chitarra di Tony Wilson in grande evidenza Over Her Head. Canzoni e ballate amare e contorte, accorate e sincere, ora più rilassate, distensive, ma che regalano ancora emozioni memorabili, dirette al cuore, come la sua Straight To The Heart.
The God Given Right (1982) sempre su Aura, che subito dopo lo scarica senza apparentemente un
motivo valido, se non il mancato grande successo.
I suoi primi due dischi vengono osannati da Allan Jones sulle pagine del Melody Maker; poi il silenzio o quasi nulla.
Lee Fardon è l’autore di piccoli gioielli preziosi: Stories of Adventure, Together In Heat (con un testo, cercando paragoni, con la sincerità di un Richard Thompson), Like An Automatic, Heatwave, Sleepwalking, God Given Right, Straight To The Heart, Palestine, No Wonder, Mystery Lover, Broadway. Talvolta soprattutto nei primi anni veniva accostato a Bob Dylan, Dire Straits, Mink De Ville, Elliott Murphy, Graham Parker.
Songwriter raffinatissimo, cantastorie dalle liriche evocative, romantiche, malinconiche, canzoni
urbane, notturne, vissute. Personaggi come Lee Fardon che hanno più offerto che raccolto in relazione al loro talento vanno protetti, guidati, seguiti, incoraggiati. Lee Fardon va catalogato e omologato nei cosiddetti “beautiful losers”, perdenti nell’arte e nella vita, piena di alti e bassi. Con Fardon siamo amici, più volte l'ho portato a suonare in Italia (l’ultima volta nel maggio del 2008) con esiti quasi disastrosi e con poco pubblico.
Canzoni che s’imprimono nella mente e a fuoco in fondo all’anima quelle di Stories Of Adventure e The God Given Right (1982) che vedono un musicista con la capacità di scrivere brani splendidi, melodie affascinanti e cantate con quella sua voce solida, risoluta, emozionante, venata da ombre sottili e romantiche, profonda, malinconica. Le sue canzoni subiscono il fascino e il suono sporco dell’America underground e la poetica inglese. Fardon nei primi anni si rifà e cita modelli come Bob Dylan, Van Morrison, Lou Reed, i Chieftains, la musica irlandese, la musica soul e rhythm and blues, Smokey Robinson e per le liriche i testi evocativi di Leonard Cohen e Warren Zevon e il quadro è quasi perfetto. Nel 1985 esce The Savage Art of Love (Chord Records), quest’ultimo grazie al sottoscritto pubblicato anche in Italia e distribuito dalla Ricordi, ma l’interesse nei suoi confronti è già scemato. Vive per un certo periodo a Vienna, poi la depressione, e si perdono le sue tracce.
Nel 1991 lo contatto, viene in Italia e con Luciano Angelini viene dato alle stampe Too Close To The Fire nel 1992 per il Club De Musique di Courmayeur. Viene pubblicato in vinile e alcune copie in CD, ma ora è già in auge il CD (compact-disc) e non si vendono più i vinili. Nel 1993 esce una cassetta Lee Fardon Trio con 8 brani (Lee Fardon, Joe Garrett e il chitarrista Mick Cox). In Italia è stato in varie occasioni (la prima il 12 novembre 1982 a Varese) e poi nel luglio 1986, 1991,1993, 2002, 2008.
La verità è che Lee Fardon resta sempre bravo e ispirato, ma il successo è un’altra cosa.
I suoni nel frattempo si sono ammorbiditi rispetto agli anni ’80. Esce un mini CD Palestine (1988- 1991) con tre brani. Nel 2002 è la volta di una compilation come Lost And Found e nel 2003 un nuovo album intitolato Confession. Dopodiché passano gli anni e una nuova raccolta Against The Years (Sunray, 2008). Nel 2021 esce l’ottimo On The Up Beat (10 brani di suo pugno) e nel 2014 il nuovo London Clay con 11 sue nuove composizioni.
Ora, una nuova vita e un pizzico di serenità con la nuova moglie Sharon Fuller, e speriamo sia sulla strada giusta. Esce un graditissimo CD inciso dal vivo il 10 maggio 2008 al Bergamo Auditorium. Un album inaspettato ed emozionante, pubblicato dalla New Shot Records di Renato Bottani e Marco Melzi che catturano ancora un Lee Fardon ritornato in forma e con una manciata di canzoni, ben 17 che ripercorrono la sua discografia e il suo percorso musicale dagli anni ‘80 al nuovo millennio.
Con Lee Fardon (voce e chitarra) ci sono Tony Wilson (chitarra solista), Charlie Hamblin (tastiere), Colin Fardon (basso), Robert Reeves (batteria) e come ospite Charlie Swift all’armonica in Burning Up The Blues.
L’iniziale The Sheriff Song, la riflessiva Jesus Song, Burning Up The Blues, Sharks And Gold, Over Her Head, Sons Of Plunder e Compassion sono tratte dell’omonimo Compassion del 2003 (Sunray Music).
Non mancano i pezzi accattivanti, dai riff coinvolgenti: Sleep Walking (da Stories Of Adventure), Anger and The Rest (36 rooms) da The Savage Art Of Love, la splendida Together In Heat, If I Can’ t Have You (poi reincisa come Hemmingford Road brano d’apertura sulla cassetta Lee Fardon Trio) e God Given Right dall’omonimo suo secondo album. (The) Broadway (luogo dove lui viveva a Londra) è un piccolo capolavoro assai riflessivo tratto da Too Close To The Fire (1992). Ispirata, riflessiva e d’atmosfera con tanto di pianoforte e chitarra di Tony Wilson in grande evidenza Over Her Head. Canzoni e ballate amare e contorte, accorate e sincere, ora più rilassate, distensive, ma che regalano ancora emozioni memorabili, dirette al cuore, come la sua Straight To The Heart.
