JÜ meets Møster<small></small>
Derive • Avantgarde

JÜ & Kjetil Møster JÜ meets Møster

2014 - RareNoise Records / Goodfellas

18/02/2015 di Andrea Carianni

#JÜ & Kjetil Møster#Derive#Avantgarde #Jazz #Progressive #Experimental

Come definire un disco che si presenta con Dear John, potentissimo brano che prendendo le mosse da un hardbop d'altri tempi attraversa in pieno la tempesta stellare crimsoniana fino a piantare la bandiera della Mahavishnu Orchestra su un pianeta ancora inesplorato? O che accoglie in sé Morze (for Agoston Bela), satellite psichedelico che orbita tra i fraseggi di Bill Frisell e la sabbia dei Calexico?

Posso cominciare col dirvi che l'album in questione, JÜ meets Møster, è frutto di una proficua collaborazione tra due terre profondamente diverse, Ungheria e Norvegia, qui pronte ad unirsi per esplodere come nitroglicerina.
La prima è la patria del trio jazz sperimentale , che vanta tra le proprie fila un diavolo a sei corde comandato da Ádám Mészáros, un basso pneumatico azionato da Ernö Hock e una serie sterminata di pelli sventrate dal pirotecnico batterista Andràs Halmos.
La seconda è invece la casa base del già affermato sassofonista Kjetil Møster, barcamenatosi nella propria carriera tra collaborazioni jazz d'alto bordo (Chick Corea, Pat Metheny) ed immersioni elettroniche/free rock con la stessa facilità con cui il sottoscritto, quando è particolarmente in forma, attraversa la strada.

Lo scorrere dell'album è un continuo smarrirsi e ritrovarsi, ora dentro ora fuori i recinti tonali. Tagliati da riff progressive e linee di basso fuzz, sopraffatti da rumori bianchi di pregevole fattura sintetica, non resta che aggrapparsi al sax e prepararsi al decollo. La durata del volo fa sì che i sei brani, di lunghezza decisamente superiore alla media, possano snoccialarsi comodi in una struttura architettonico-musicale particolarmente complessa. Dispensando arrangiamenti dal fortissimo impatto emotivo, il quartetto riesce a muoversi agile nello spazio e nel tempo, dilatando modulazioni e progressioni a tal punto da proiettare l'ascoltatore in una surreale e affascinante dimensione astratta, che in One raggiunge il suo apice.

JÜ meets Møster non è una originale rivisitazione del passato, né una lucida istantanea del presente. Non si tratta nemmeno di un universo futuristico e utopico di cui ci viene fatta intravedere la forma, se è a questo che stavate pensando. Nossignore. JÜ meets Møster è tutto questo. Insieme.

Track List

  • Dear John
  • Bahjan
  • Morze (for Agoston Bela)
  • Hassassin
  • KJU
  • One