SuperFluo<small></small>
Italiana • Alternative

Irene Ghiotto SuperFluo

2019 - Granita Records / distr. Artist First

24/01/2020 di Laura Bianchi

#Irene Ghiotto#Italiana#Alternative

Può sembrare sorprendente, che una laureanda in filologia moderna, alla Magistrale di una prestigiosa università come quella di Padova, si impegni in un percorso musicale tanto legato alle avanguardie punk e a mostri sacri come Genesis. Invece, ascoltando l'ultimo lavoro di Irene Ghiotto, cantautrice vicentina, che esordì giovanissima sei anni fa, a Sanremo Nuove Proposte, la sorpresa sparisce, per essere sostituita da un piacevole senso di scoperta, a cui Ghiotto ci invita, nel costruire un percorso ben preciso e delineato nelle dieci tracce che compongono SuperFluo.

Lo stesso titolo spinge a riflettere: un pelo gigante è anche presente in copertina, ma, se si divide la parola, questa, da aggettivo, diventa verbo: Ghiotto suggerisce di fluire oltre, sopra, le apparenze e le convenienze, di questa società sempre più social e sempre meno socievole, cercando con lei una via di uscita, grazie all'intelligenza, all'ironia e alla capacità di ascoltare il proprio cuore e la ragione.

Siamo persone perbene perché ci conviene, canta Ghiotto in É una canzone triste, sorretta da un arrangiamento quasi da teatro canzone; la riflessione principale pare infatti essere quella che mette al centro il rapporto fra uomo e società, i rapporti interpersonali e la ricerca di un'autenticità sempre più improbabile e difficile.

Ne emerge un flusso di coscienza, vestito di suoni ricercati, ben lontani dalle sonorità elementari di certi santoni indie, ma anche dalla ripetitività ossessiva dei vari rapper o trapper; la parola è posta al cuore del messaggio (e non potrebbe essere diversamente, visto il percorso umano e culturale dell'artista), ma viene corroborata da una gamma variegata di echi, nessuno dei quali appare superfluo, ma è sicuramente fluorescente, fra gli anni 80 e i primi anni Zero. Si ascolti, ad esempio, la traccia forse più ricca, Piccola Apocalisse, con la voce di Ghiotto a interpretare docile le variazioni sul tema, attraendo l'ascoltatore in una fitta trama sonora; oppure Gli ingegneri delle anime umane, in cui il rivolgersi a un interlocutore immaginario diviene il grimaldello per entrare nell'anima dell'ascoltatore, che viene spinto a riflettere sulle ferite che hai addosso, e a smetterla di lamentarti.

Anche la cosiddetta questione femminile viene affrontata con decisione e schiettezza, in un brano tagliente e ironico, Sotto a chi mi tocca, in cui i caustici riferimenti a Non sono una signora o a Quello che le donne non dicono servono a delineare chiaro il discorso di una giovane donna degli anni Venti del nuovo secolo, determinata a non subire interferenze da parte degli altri, e a percorrere un cammino certo difficile, ma autentico. Un cammino che le auguriamo lungo e ricco di successo.

Track List

  • Il giro di me stessa
  • Assurdità
  • Cento
  • Preghiera per tutti
  • Gli ingegneri delle anime umane
  • Sotto a chi mi tocca
  • Amarsi e fare fiasco
  • É una canzone triste
  • Piccola apocalisse
  • Le cose