Loud<small></small>
Jazz Blues Black • Blues • Rock

Holebones Loud

2021 - Bagana - B Discrit Music

09/06/2021 di Marcello Matranga

#Holebones#Jazz Blues Black#Blues

Chi fossero gli Holebones lo ignoravo finchè non mi sono ritrovato tra le mani il CD di questo album dal titolo piuttosto esplicativo. Loud. Già questo bastava a predispormi positivamente all'ascolto del disco in oggetto.Ma la sensazione "a pelle" non è certo sufficiente per parlare o tantomeno consigliare un disco, anzi. Spesso ho dovuto constatare che la sensazione positiva era un'illusione destinata a sparire presto, causa inconsistenza di quanto stessi ascoltando. 

Nati da un’idea di Heggy Vezzano e Andrea Caggiari. La band nasce con l'ntento di formare un trio per rivisitare ed interpretare live classici del blues. Quando ai due si unisce Leif Searcy alla batteria si può dare corpo al desiderio iniziale. A Marzo dello scorso anno,  il trio inizia a riarrangiare alcuni brani storici del blues, lavorando come tutti, da casa. Quattro brani dopo l’inizio dei lavori, gli Holebones comprendono che avrebbe senso chiudere il cerchio incidendo un album. La ricerca di uno studio di registrazione porta i tre musicisti al NoLo Recording Studio di Niccolò Polimeno. Niccolò (fonico di professione, chitarrista, cantante e autore) resta impressionato dal progetto e decide di sposarlo diventandone il secondo chitarrista. Loud esce grazie ad una campagna di crowdfunding, affacciandosi sul mercato a fine Aprile 2021.

Loud è un'ode alla storia del blues. Otto tracce che hanno rivestito un ruolo chiaro e che hanno avuto una certa importanza storica per il genere, vengono reinterpretate con un approccio non scontato ne banale: "Pensiamo che reinterpretare brani scritti e creati da chi ha fatto la storia del Blues sia la maniera più semplice per far emergere la vera personalità di una band, soprattutto se appena nata. Non si tratta di replicare una canzone, si tratta di ascoltare un brano, capirlo, esplorarlo e dare una nuova veste: la vera magia accade nel momento in cui l'ascoltatore scopre i brani originali e, confrontandoli con le tracce di Loud, comprende qual è la direzione del nostro progetto e il modo con cui ci siamo relazionati con il passato. D’altronde, riproporre uno di quei brani esattamente come è stato pensato dal suo creatore (o in maniera molto simile) non sarebbe rispettoso e, pensandoci bene, non potremmo neanche permettercelo poiché non abbiamo vissuto le stesse vite degli autori originali, degli interpreti storici", dichiarano gli Holebones. 

I brani presenti nel disco mirano a far sì che il Blues finisca con l'avere un maggiore airplay possibile,  rivisitando e personalizzando pezzi che sono divenuti noti in versione acustica quando non a cappella, rendendoli ricchi di una mise che li rende certamente potenti e con un sound che, tornando alla ragione fondante del gruppo, trova perfetta esplicazione. Pezzi che sono rivisitati con una chiave di lettura potente che coglie spunti in bilico tra generi diversi arrivando a sfiorare il Grunge, che puà far breccia nel pubblico giovane, magari poco avvezzo a sonorità spoglie e spartane come quelle di certi blues.

Loud vede la presenza di Andy J. Forest alle armoniche in paio di pezzi, giusto per impreziosire un disco che ha tutte le carte in regola per farsi ascoltare con attenzione, per poi esplodere live. 

 

Track List

  • Mojo Hand
  • Just Like a Bird Without a Feather
  • Catfish
  • Hard Time Killin` Floor
  • Ain`t Gonna Let Nobody Turn Me Around
  • Black Man
  • Death Have Mercy
  • Rollin` and Tumblin`