Yellow<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Be-bop

Gianluca Figliola Yellow

2016 - Philology Records / IRD

30/04/2016 di Fausto Gori

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Il jazz italiano continua ad offrire una qualità di primo livello grazie ad una nuova generazione di musicisti davvero talentuosi che riescono a stupire sotto ogni punto di vista.  Dopo il buon esordio in quintetto - It’s Strictly Forbiddenn (Jazz Collection, 2011) non fa certo eccezione l’ex promettente oramai affermato chitarrista jazz Gianluca Figliola  (nato a Napoli nel 1987) che si ripresenta con il nuovo album Yellow  e un notevole quartetto composto da due  giovani talenti come Leonardo Corradi (Hammond C3), Marco Valeri (batteria) e un nome di rilievo del jazz italiano contemporaneo come Pietro Lussu (piano).

Yellow, che esce per l’importante casa discografica jazz Philology Records, non è un titolo casuale, fin dalle prime note il disco sembra di alto livello, solare, luminoso, contiene sei brani originali e una versione del classico di Duke Ellington In A Sentimental Mood che vede Gianluca Figliola  onorare con un pregevole e sensibile solo di chitarra (l’unico del disco).

Con nobili rimandi ai classici jazz (alla sei corde di Grant Green o all’organo di Jimmy Smith), l’iniziale You Would percorre fluenti sentieri hard-bop, ritmi sincopati e slanci di improvvisazione che trasudano energia, ma anche inaspettata atmosferica saggezza compositiva. In F. A. il quartetto addolcisce i toni, si veste di eleganza, l’Hammond e il piano si intrecciano continuamente sfumando nell’assolo di chitarra che regala vibrazioni emozionali, jazz dinamico e creativo, fino al quasi incantatorio finale.

Di contro Burak è un’odissea be-bop costruita su ritmi più vivaci e sostenuti, Figliola, Corradi, Lussu  si susseguono con immutata vitalità in stimolanti assoli, mentre The Freedom Suite, che sembra possedere la grazia metafisica di Kenny Burrell, regala estatici momenti d’atmosfera con suggestive coordinate blues, una serie di improvvisazioni baciate da tecnica certosina e afflato di bellezza. Pezzo magistrale, forse la cosa migliore di Yellow.

La produzione del disco è ottimale, ogni strumento è valorizzato e la chitarra jazz di Gianluca Figliola ne esce evidenziata per bellezza interpretativa e creativa intuizione.

Tra i brani migliori, Posta In Gioco aumenta lo swing, si mantiene costante nei toni ma non nei colori utilizzati, di rilievo il lavoro di Marco Valeri alla batteria che alimenta le improvvisazioni con intriganti controtempi e colorata vivacità; la finale Gianfi sembra proseguire le precedenti cadenze ritmiche, ancora brioso be-bop, scorrevole e continuo come il suono battente di una fittissima pioggia primaverile coperta da nuvole argentate e squarci di cielo blue cobalto.

Gianluca Figliola dà l’ennesima prova del suo valore, con ottime composizioni e una personale sensibilità che la sua chitarra sa riassumere ed esprimere appieno grazie ad un innato genuino talento. Inoltre, pregio non comune, è impossibile ascoltare questo disco e non pensare a stelle passate del guitar jazz  che abbiamo tanto amato come Kenny Burrell, Wes Montgomery o Grant Green.

In conclusione, se per Gianluca Figliola  e il suo quartetto c’è la convinzione di rappresentare già una certezza del jazz italiano ma non solo, Yellow, con il suo jazz impeccabile e ispirato, sembra già un punto d’arrivo e il passaporto ideale per un futuro ancor più raggiante.

Track List

  • You Would
  • F. A.
  • Burak
  • The Freedom Suite
  • Posta In Gioco
  • In A Sentimental Mood
  • Gianfi