Bugiardi<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Funk

Gaetano Duca Bugiardi

2023 - Abeat for Jazz

02/10/2023 di Vittorio Formenti

#Gaetano Duca#Jazz Blues Black#Jazz

Gaetano Luca è un chitarrista, bassista e compositore siciliano che in questo lavoro si impegna con un organico esteso per un’interessante opera di funk / smooth jazz.

Con lui sono Dario Paolo Picone (Piano & Keys), Gaetano Diodato (Basso), Mario Nasello (Contrabbaso), Vittorio Riva (Batteria), Nico Roccamo (Batteria), Cristian Falzone (Batteria), Santino Montesano (Voce), Enzo Tamburello (Sax Alto e Tenore), Filippo Piscitello (Tromba) e Tonino Piscitello (Trombone).

Dicevamo del funk, presente in modo preponderante in molti passaggi ritmici, sottolineati dal basso e dal senso del groove; quest’ultimo è proposto con gesti eleganti e arrotondati, evidenziando lo spirito tutto mediterraneo dell’artista che evita spigolosità e preferisce “ammorbidire” gli accenti a favore di un calore timbrico molto gradevole. La sincope è presente, ma con impatto controllato. L’elemento melodico assume un ruolo più significativo rispetto al repertorio standard del genere.

L’aspetto dello smooth jazz è determinato dalla semplificazione armonica a favore dell’impatto melodico, elemento che permette una decisa accessibilità all’ascoltatore pur senza degenerare in banalità di tipo radiofonico. Il lavoro del combo infatti è sapiente e articolato; la sovrapposizione degli strumenti è vivace e ricca, i brani offrono sfumature di rilievo grazie sia alla molteplicità dei timbri che alla precisione esecutiva, giocata questa su pronunce morbide e raramente posizionate su toni alti.

Il lavoro è in bell’equilibrio tra riferimenti USA alla Benson e solarità latine alla Pino Daniele, dando così vita a un effetto “fusion” molto personale e spontaneo, con ritmi sostenuti e linee orizzontali chiare.

Curiosa è la nomenclatura adottata per la scaletta; i brani sono identificati solo da numeri in sequenza, sottolineando una logica da suite nella quale i vari momenti sono frutto di espressione generale più che di un’ispirazione aneddotica; un flusso continuo e coerente di idee che l’artista non ritiene di ingabbiare in titoli declaratori. Un aspetto che può apparire secondario ma che, a parere di chi scrive, ben evidenzia l’immediatezza del fatto creativo.

Momenti esemplificativi dell’albumo sono il brano 5, cantato in inglese da Santino Montesano in uno stile da crooner alla Barry White, il brano 6 per la parte di chitarra che richiama un Metheny incisivo con una successiva sezione di basso del tutto coerente e il brano 9 per la presenza delle ance. Ma sono solo citazioni di ingredienti che in realtà pervadono tutto il lavoro, pur se in modo diverso nei diversi pezzi.

Un lavoro in grado di convincere molti, certamente meritevole di plauso per l’evidente impegno nella performance da parte degli strumentisti.

Track List

  • Bugiardi 1
  • Bugiardi 2
  • Bugiardi 3
  • Bugiardi 4
  • Bugiardi 5
  • Bugiardi 6
  • Bugiardi 7
  • Bugiardi 8
  • Bugiardi 9
  • Bugiardi 10
  • Bugiardi 11