
Equ Un altro me
2012 - FabaRecord/Materiali Musicali/Self
Infatti la scelta, cosa desueta di questi tempi, ma molto in voga negli anni 70’ e 80’ specialmente nella musica “progressiva”, è stata quella di realizzare un concept album con una grande attenzione ai testi e con una musica che, andando dal cantautorale, alla musica da camera e cinematografica, è ricca di immagini e molto “visiva”.
I testi raccontano di una grigia, monotona e alienata vita di un barista (Il solito, L’inventario, brano quasi progressive) con Vita da bar che di colpo prende coscienza e “lo costringe a interrompere la sua attività e immergersi in un percorso introspettivo che lo porterà a conoscere meglio se stesso” attraverso brani come la title track, classicheggiante e ”impressionista” e brano chiave di tutto il lavoro, e Verso casa con con un piano classico e atmosfere che ricordano Debussy e Satie.
I 12 brani si susseguono senza tregua tra una traccia e l’altra e in alcuni momenti sembra di essere dentro ad un film, come in Il difetto e Il ritrattista, in cui il barista ricorda il suo passato di pittore ritrattista senza successo alla ricerca del quadro perfetto.
Prosegue quindi il viaggio interiore attraverso i brani L’immaginario, Il quadro rosso ed Eccetera eccetera con riflessioni sulla vita, l’amore e sempre la ricerca di sé stessi.
Goccia, che è anche un premiato ed originale videoclip, e Ad un tratto (“ …ho dipinto me stesso cancellandomi spesso, ho cambiato mestiere ho cambiato anche il nome …“) concludono il disco e/o il film .
Gli EQU sono Gabriele Graziani voce ed autore dei testi, Vanni Crociani pianoforte verticale, pianoforte preparato e sax, Alessandro Fabbri percussioni, rumoristiche e basso e Michele Barbagli chitarre, basso e lap steel.
Hanno collaborato tra gli altri Alessandro Bergonzoni (coautore del testo di Eccetera eccetera), Federico Bellini ( autore di alcuni testi), Francesco Gazze’ (coautore di Eccetera eccetera e noto per essere l’autore dei brani del fratello Max) e alla produzione artistica Marco Canepa.
Disco interessante, ma non facile e che richiede molta attenzione, ma che con le sue atmosfere è in grado di toccare e risvegliare più sensi dell’ascoltatore .
Li aspettiamo dal vivo in teatro, dove sicuramente si potrà apprezzare e valorizzare ancora meglio sia gli aspetti musicali che quelli “visivi” di questo nuovo lavoro degli EQU.