In Search of a Better Tomorrow<small></small>
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EABS meets Jaubi In Search of a Better Tomorrow

2023 - Astigmatic Records

26/08/2023 di Luca Di Pinto

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Una delle magie della musica consiste nel far incontrare mondi fisicamente lontanissimi e, come suggerito dal titolo del disco in esame, coinvolgerli all’unisono nella ricerca di un domani migliore.

Prima che l’ensemble polacco EABS si unisse al gran completo al quartetto pakistano Jaubi, i semi di quella che poi si sarebbe rivelata una numinosa iniziativa si erano già gettati con Nafs At Peace (2021, sempre su Astigmatic Records), quale strategico anello di congiunzione in cui, dell’acronimo Electro-Acoustic Beat Sessions, faceva capolino il solo Marek “Latarnik” Pędziwiatr (a braccetto, oltre che del cosmo Jaubi, anche di uno dei produttori, polistrumentisti e beatmaker più influenti della scena UK Jazz, quel Tenderlonious ammaliatore di Gilles Peterson e attivo protagonista su illustri label quali Ninja Tune e Bronwswood Recordings).

Risale pertanto già a un paio di anni fa il carteggio lungo migliaia di chilometri, che tanto aveva ingolosito col suo impasto di sacra tradizione e paradigmi di attualità.

In questo fresco episodio si rinnova il profumo di una eccelsa intesa; i ricami si perfezionano, l’amalgama è affinato. Non ci sono sbavature né incagli. Nei solchi introduttivi (Yesterday) si rivela presto un satori, traduzione di tenui manovre jazzistiche in balìa di vecchie suggestioni, nello scorrere fluente e indisturbato di transizioni modali affiliate ai raga indostani, di cui In Search of a Better Tomorrow va spesso a mutuarne tradizione e modelli meditativi.

All’incirca un minuto e mezzo dopo i toni si smarcano dall’iniziale stato di raccoglimento, proponendo una sterzata verso ritmi più incalzanti (Judgement Day), per mano di arabeschi effigiati dall’alternanza sublime di fiati e sarangi (governato con prodiga maestria). Ne risulta una rincorsa forsennata, variegata ed appassionata, nonché sollecita nell’arricchire la ricetta di moti medio-orientali.

A seguire, entrano in gioco furenti i tabla di Kashif Ali Dhani, in un impressionante dispiegamento di tutto l’armamentario disponibile (Whispers). È probabilmente il momento più clamoroso del disco de quo, intriso com’è di accelerazioni percussive in piena zona Burnt Friedman/João Pais Filipe (per le condivise affinità ad elaborate sculture ritmiche) e psichedelia dub devota al gioiello 936 dei Peaking Lights (qui ripulita di quel magma plumbeo e saturo).

Il risultato, rigogliosissimo, è inequivocabilmente udibile a tutti: l’improvvisazione si allaccia frugalmente alla tipica ciclicità ritmica dei Tāla in un gioco di specchi ed equivalenze pari al coinvolgimento danzante e corporale geneticamente prossimo a certa EBM, qui tagliato su archetipi etno-jazz, world e tribali.

Stabilmente ancorato a diffuse dinamiche dub e orientaleggianti, il collettivo allargato EABS meets Jaubi disvela anche rotte un po’ meno esagitate, vertiginose (Strange Love, People In Between, Madhuvanti), a completamento di un quadro folgorante, culla di applausi e di folti consensi (citofonare Muslimgauze e Tabla Beat Science, creatura di Zakir Hussain e Bill Laswell).

È nella pancia dell'album ad affacciarsi il piano. Oscilla dolcemente, al soffio cauto di trame assorte e giudiziose (Raise Your Hearts, Drop Your Guns e Tomorrow). 

Lì appresso entra in scena anche il canto: vocalizzi e lamenti al sapor di Epitaphios Threnos, scanditi e fagocitati dal fluttuante misticismo di Moon che, un attimo prima del dritto groove di Sun, pennella le ultime rifrazioni di un disco dall’abbagliante compiutezza estatica. 


Track List

  • Yesterday
  • Judgement Day
  • Whispers
  • Strange Love
  • People in Between
  • Raise Your Hearts, Drop Your Guns
  • Tomorrow
  • Madhuvanti
  • Moon
  • Sun