Dumitrel Love
2023 - Platino / Believe
Il rapper torinese Dumitrel il 3 giugno è tornato con un nuovo ep dal titolo Love, uno spaccato dei vissuti dell’artista classe ’97, in cui declina il sentimento dell’amore nel progetto distribuito da Platino/Believe.
Si parte con Up, in cui esprimere la volontà di stare su di morale, mentre altri parlano solo di sostanze stupefacenti e sparatorie, un classico di questo genere. In questo modo punta a proporre qualcosa di diverso e soprattutto non vuole essere visto come l’ennesimo caso umano. Il beat è leggero, non invasivo e restituisce la sensazione di decollare da un momento all’altro, manca solo la spinta della batteria.
Malinconica e cupa è Sangue, in cui arriva la collaborazione di Joshua. Si parla di quanto la fraternità tra amici e colleghi possa diventare davvero importante, arrivando a sacrificare la propria stessa vita. Condividono il sogno di fare musica per creare arte, non cash, pur sapendo quanto possa essere difficile; infatti molti stentano ad arrivare a fine mese. Piatti e percussioni sono appena accennati per dare più spazio alle voci.
In Dossier riversa la rabbia e il disagio di chi è costretto a vivere costantemente nascosto; per questo il flow è molto spigoloso e quasi urlato. Il tappeto di suoni è minimalista, ma sufficiente per dare struttura a barre che sembrano tagliate col coltello, da quanto sono affilate.
Un piano distorto introduce Pop Soda: qui vi è l’esigenza di ribadire la sua diversità dal gruppo, prendendone distanza. Cerca di camuffare le proprie emozioni, ma non gli sembra funzionale alla sua vita. Nel ritornello è rammaricato per la lontananza di Pop Soda, scomparso prematuramente, manca a tutti ed è consapevole di non poter più sentirne la voce. Così entra in scena Fulvio Nuvole che fa notare quanto il dolore non ha fine, si annida nelle persone; ha capito così che è inutile aprire delle faide contro tutti, preferisce salire sul palco e cantare.
In Soldo dichiara apertamente di avere una fissazione per il denaro: ha dei conti aperti con qualcuno che vuole riscuotere anche attraverso metodi brutali. Sa che nella sua città sono abituati a sparare sentenze, ma comunque quando si incontrano si scambiano dei saluti falsi. Turi Moncada si descrive come un violento con la creatività di Jeff Bezos; i bpm non sono elevati e il tamburo è riconoscibile per tutta la durata del pezzo.
In coda si trova Paradiso, inferno, un riassunto delle suggestioni provate nell’ultimo anno, che lo porta a riflettere sul fatto che la differenza tra paradiso ed inferno non è poi tanta.
In Love emerge l’ambizione del giovane artista di mettersi alla prova su differenti sonorità e mood, affrontando un ampio ventaglio di tematiche; in questo viene supportato al meglio dai producer Skinny Phoenix, Yann e Catene che non sbagliano un beat.
Si parte con Up, in cui esprimere la volontà di stare su di morale, mentre altri parlano solo di sostanze stupefacenti e sparatorie, un classico di questo genere. In questo modo punta a proporre qualcosa di diverso e soprattutto non vuole essere visto come l’ennesimo caso umano. Il beat è leggero, non invasivo e restituisce la sensazione di decollare da un momento all’altro, manca solo la spinta della batteria.
Malinconica e cupa è Sangue, in cui arriva la collaborazione di Joshua. Si parla di quanto la fraternità tra amici e colleghi possa diventare davvero importante, arrivando a sacrificare la propria stessa vita. Condividono il sogno di fare musica per creare arte, non cash, pur sapendo quanto possa essere difficile; infatti molti stentano ad arrivare a fine mese. Piatti e percussioni sono appena accennati per dare più spazio alle voci.
In Dossier riversa la rabbia e il disagio di chi è costretto a vivere costantemente nascosto; per questo il flow è molto spigoloso e quasi urlato. Il tappeto di suoni è minimalista, ma sufficiente per dare struttura a barre che sembrano tagliate col coltello, da quanto sono affilate.
Un piano distorto introduce Pop Soda: qui vi è l’esigenza di ribadire la sua diversità dal gruppo, prendendone distanza. Cerca di camuffare le proprie emozioni, ma non gli sembra funzionale alla sua vita. Nel ritornello è rammaricato per la lontananza di Pop Soda, scomparso prematuramente, manca a tutti ed è consapevole di non poter più sentirne la voce. Così entra in scena Fulvio Nuvole che fa notare quanto il dolore non ha fine, si annida nelle persone; ha capito così che è inutile aprire delle faide contro tutti, preferisce salire sul palco e cantare.
In Soldo dichiara apertamente di avere una fissazione per il denaro: ha dei conti aperti con qualcuno che vuole riscuotere anche attraverso metodi brutali. Sa che nella sua città sono abituati a sparare sentenze, ma comunque quando si incontrano si scambiano dei saluti falsi. Turi Moncada si descrive come un violento con la creatività di Jeff Bezos; i bpm non sono elevati e il tamburo è riconoscibile per tutta la durata del pezzo.
In coda si trova Paradiso, inferno, un riassunto delle suggestioni provate nell’ultimo anno, che lo porta a riflettere sul fatto che la differenza tra paradiso ed inferno non è poi tanta.
In Love emerge l’ambizione del giovane artista di mettersi alla prova su differenti sonorità e mood, affrontando un ampio ventaglio di tematiche; in questo viene supportato al meglio dai producer Skinny Phoenix, Yann e Catene che non sbagliano un beat.
