La costrizione della nudità<small></small>
Derive • Avantgarde • experimental, songwriting

Dario Buccino La costrizione della nudità

2014 - Edizioni Zùmpapa

09/09/2014 di Nadia Merlo Fiorillo

#Dario Buccino#Derive#Avantgarde #Experimental #Songwriting

Per  ottenere uno strumento che rispondesse in maniera soddisfacente alle sue esigenze compositive, non gli è bastato il solito thundersheet, come a qualcuno, intorno alla prima metà del ‘900, non bastò un pianoforte che non fosse “preparato”.
Dario Buccino ha dovuto mettere mano alla lamiera cucendola addosso al musicista, con una serie di accorgimenti per renderla suonabile da ogni singolo movimento corporeo dell’esecutore e con un insieme di calcoli matematici, che modellano le dimensioni della lastra d’acciaio su quelle fisiche di chi la percuote.

Il suo Sistema HN, quindi, si traduce in una partitura corporea regolata da una notazione che determina velocità, pressione, energia e rapidità muscolare da imprimere alla lamiera, ma che in realtà lascia nell’indeterminatezza ogni singola esecuzione, realizzata ogni volta “Hic et Nunc” (HN).
Nel qui e ora della performance, l’aleatorietà vitale orienta la produzione acustica, regolando il suono e la timbrica percussiva su un’intuizione emozionale, come avviene ne La costruzione della nudità, disco di canzoni HN, in cui a chitarra, piano, archi e tradizionali percussioni si aggiunge la Lamiera HN, lo strumento principale delle Percussioni HN.

Compositore, performer e artista di strada, Dario Buccino ha seminato nei solchi di questo esordio discografico le spore della sua ventennale ricerca e il suo amore per la forma canzone, riscrivendo l’etimo del cantautorato in una grammatica sperimentale che è morfologia carnale-emotiva, prima ancora che nuova notazione fonografica.
In 8 brani dà voce a istantanee inquietate dalla commozione del metallo e dalla cinetica energumena del corpo che si fa suono, 8 scenari di vita che scorrono nel flusso vischioso di testi raffinati ma ansiosi e in un’interpretazione intima e originale, che solo in pochissimi passaggi ricorda i toni nervosi e angosciati di Edda (Ripristina il cervello).

Buccino ha la stoffa di chi sa farsi seguire ovunque: nell’essenzialità sinistra di un’acustica e nell’esitazione drammatica della voce (Rinascita), nell’intensità di pause sbordate da scrosci concettuali esaltati in trionfali violini (E lo spirito sfatto), nella gravità melodica avvolgente e docile, che pacifica nei falsetti (A colpo cieco) e persino in un inaspettato swing speditissimo e tristemente ironico, modello Sergio Caputo (Grazie del disprezzo).
Si tira anche in ballo Capossela nei deliri sinfonici architettati dalla produzione di Taketo Gohara (Tu lo festeggi), ma è nella title track che Buccino esplicita tutta la magnificenza di un album dalla eccezionale carica espressiva.

La costrizione della nudità è un’arma poetica, un disco che, tra sperimentazione e canzone d’autore, svela una bellezza travagliata e suggerita. Quella posta un salto più in là, oltre il pantano di versi scontati e di un cantautorato abusato, quanto logoro.
C’è da credere che, se questo è il debutto, Buccino non farà alcuna fatica ad alzare il livello del songwriting italiano.
E ci auguriamo che lo faccia quanto prima.

 

Track List

  • Tu lo festeggi
  • Che tutto conserva intatto
  • Ripristina il cervello
  • E lo spirito sfatto
  • A colpo cieco
  • Rinascita
  • La costrizione della nudità
  • Grazie del disprezzo