![May Be (Unable To Return)<small></small>](/foto/musica/recensioni/big/6866-cosimo-boni-may-be-unable-to-return-20231210160254.jpg)
Cosimo Boni May Be (Unable To Return)
2023 - Fresh Sound New Talent
#Cosimo Boni#Jazz Blues Black#Jazz #Cosimi Boni #Daniele Germani #Isaac Wilson #Mats Sandahl #Jongkuk Kim
Le otto tracce si succedono in un flusso regolare, quasi a formare un unicum in cui ogni brano sembra aprirsi nel successivo senza soluzione di continuità. Su questo sfondo si stagliano soprattutto le differenti personalità dei due fiati, Boni alla tromba e Daniele Germani al sax alto, capaci di creare momenti di soffusa poesia. Il primo traccia le sue linee nell'alveo di quella che potremmo definire una rilassata e affascinante classicità, mentre il secondo, autore di una prova di assoluto rilievo, si fa interprete di uno stile ambiguo, dissimulatore, quasi “vernacolare”.
Per assaporarne il contrasto si ascolti l'apertura di As If It Were: subito dopo il tema, sobrio ed efficace, Germani disegna senza indugi il suo intricato labirinto emotivo, mentre Boni brilla per la sua brillante e variegata consequenzialità. Lo stile del trombettista si svela completamente nella title track, grazie a un assolo in cui dimostra un eccezionale controllo del tempo, tra pause e riprese sempre più emozionanti.
Il lavoro del leader nella scrittura e nella costruzione dei pezzi non è di minor pregio rispetto all'elaborazione del suono d'insieme. Pagan Solemnity è fra le tracce che catturano maggiormente l'attenzione, con il suo incedere maestoso e funereo da celebrazione laica. Ma non sfuggono all'orecchio attento il call & response di Question, dove ai fiati fanno eco le misteriose note del pianoforte e del contrabbasso, o il curioso intervento del sax sulla ripresa finale del tema in Dream Giver, quasi a scompaginare l'epilogo che tutti ci aspetteremmo. Sono solo note sparse a margine di un lavoro di gran pregio e raffinatezza, tra i migliori del 2023.