Claudia Cantisani Sabrina sul petrolio
2023 - La stanza nascosta
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Ma torniamo alla musica. Arrivata al suo terzo disco, Claudia Cantisani ripropone una formula ormai classica nella canzone italiana, quella che innesta le melodie su ritmi e arrangiamenti del jazz classico. È una linea che da Renato Carosone e Fred Buscaglione arriva fino a Paolo Conte e a Sergio Caputo, qui impegnato alla chitarra solista nella sua Blu Elettrico. “Ballando” su questa tradizione, Sabrina sul petrolio ti seduce da subito con il suo swing dal sapore antico, intriso di benefica ironia e percorso da una sottile vena di sensualità femminile.
Tutto suona così elegante e coinvolgente nella musica del sestetto formato da Cantisani, Felice Del Vecchio (tastiere), Caterina Crucitti (basso), Tony Arco (batteria), Sergio Orlandi (tromba) e Moreno Falciani (sassofoni, clarinetto e flauto), attorno al quale ruotano diversi ospiti. La dichiarata “maniera” di pezzi come la contiana title track, la buscaglionesca Storia di Egidio, Fredaster o Un paradiso del jazz è ravvivata dall'eleganza degli arrangiamenti e dalla precisione degli interventi strumentali, oltre che da interpretazioni vocali ammalianti.
Priva di virtuosismi e contorsioni, la voce di Cantisani scolpisce le sue storie con piglio diretto, offrendo senza mediazioni il suo timbro così naturale e affascinante e al contempo così adattabile e malleabile alle esigenze dei diversi pezzi.
A ben vedere, tanta grazia fa sembrare insufficiente anche una lettura troppo strettamente di genere. Diversi brani, tutti firmati insieme al tastierista e arrangiatore (nonché compagno di vita) Felice Del Vecchio, hanno una qualità autoriale che va molto oltre una semplice derivazione swing, specie nello scorcio finale del disco. Basti citare le peripezie emotive di Via vai, sottolineate dal controcanto della tromba (Marco Mariani), oppure il viaggio tra dinamiche molto diverse, che però si tengono perfettamente insieme, di Fragole e rum.
Dopo un esordio da racconto intimo, anche la conclusiva E sarà musica si apre in un afflato e in un messaggio più universale. La morale? Leggerezza non fa mai rima con banalità: forse fa rima con vita.