The Palm Tree Line<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Latino e mediterraneo

Christian Pabst The Palm Tree Line

2023 - Jazzsick

27/10/2023 di Vittorio Formenti

#Christian Pabst#Jazz Blues Black#Jazz

Christian Pabst è un pianista e compositore tedesco naturalizzato italiano operante tra jazz e musica per cinema. Questi dipoli danno vita a un’arte aperta in equilibrio tra senso melodico, improvvisazione motivica, visioni paesaggistiche e tensioni narrative a favore di un risultato intenso, denso di contenuti e di emozioni.

Esprimendosi in trio completato da Francesco Pierotti (contrabbasso) e Lorenzo Brilli (batteria e percussioni), impreziosito dagli interventi di Ilaria Forciniti (voce) e Federico Gili (accordeon), Christian dà vita a un lavoro ricco di fascino, sfumature e sensazioni debitorie del patrimonio mediterraneo e, più in generale, latino.

Predomina la capacità di arrangiamento offerto dall’artista in passaggi importanti che, pur affondando radici in tradizioni diverse, vengono proposti con una visione unitaria e organica e che potremmo rubricare all’interno del genere “Latin Jazz” rivisto con una sensibilità sobria, quasi laica.

Eleganza, raffinatezza, richiami blues, ironia e senso del calore mediterraneo sono componenti che caratterizzano un lavoro decisamente affascinante sia per la gradevolezza sia per la profondità delle interpretazioni.

Già dal brano iniziale si coglie chiaramente la personalità dell’approccio; dovendo, per ovvi motivi di organico, rinunciare all’impatto sinfonico, si punta, con successo, su interventi solistici sostenuti da una sezione ritmica talmente intensa, specie per il basso e le percussioni, tale da non far sentire la mancanza del contributo orchestrale. L’effetto è esplosivo.

A eccezione dell’ultimo brano, il resto della scaletta è composto da standard derivati dal musical, dalla musica cinematica, dal pop e dal patrimonio sudamericano; il tutto riarrangiato organicamente, per cui la distanza tra Modugno (Amara terra mia), Leonard Bernstein (Mambo) e Nino Rota (Amarcord) si riduce proprio per via della revisione offerta.

Il minimo comun denominatore si basa sulla sensibilità melodica e sull’impostazione ritmica, e quindi anche una ballata pop come Un’ora sola ti vorrei si trasforma in un brano jazz cubano, in osmosi con gli altri titoli della scaletta.

Senza voler ulteriormente perdersi in cronachistici dettagli del disco, è opportuno sottolineare la consistenza del corpus complessivo, che propone una forte personalità artistica, nonostante i brani siano quasi tutti di terzi. Simbolo evidente di una visione musicale fortemente originale, decisamente orientata al Sud del mondo.

Offerta tra il calore classico dell’ambito geografico di riferimento e la razionalità derivante dalle origini dell'artista, si traduce in un linguaggio scevro da qualunque gratuita retorica etnica per esporre una visione contemporanea delle miscele culturali. Inoltre, cosa da non poco, in maniera assai accogliente e coinvolgente.

Track List

  • Mambo
  • Amarcord
  • Amara terra mia
  • Un`ora sola ti vorrei
  • Alhambra
  • `O cielo ce manna `sti cose
  • Dejame Llorar
  • Tramonto