Wergild<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Fusion

Cesare Ferro Wergild

2024 - EMME

08/03/2024 di Vittorio Formenti

#Cesare Ferro#Jazz Blues Black#Jazz

Titolo e art cover efficacissime per questo lavoro che poi si conferma all’altezza delle prime suddette impressioni.

Wergild è un termine che deriva dall’antico “diritto” sassone e germanico, secondo il quale si fissava il prezzo per il rimborso nel caso un soldato dovesse perdere la vita in una guerra, il tutto per evitare rivalse e faide… Da brivido, ma così era.
L’art cover in bianco e nero, con il viso di una donna disperata e la retrocopertina con il filo spinato, completa la comunicazione del messaggio inequivocabile, purtroppo estremamente attuale.

Cesare Ferro (basso elettrico e voci) è un giovane musicista padovano con molteplici sfaccettature; dal rock al jazz, dalla classica al latin, tutte ben presenti in questo lavoro.

Con Federico Negri (batteria), Riccardo Barba (piano), Luca Scardovelli (chitarra elettrica) e Tiziana Vecil (recitato nel terzo brano) l'artista dà vita a un concept riferito alle fasi di vita di un soldato: dal viaggio al fronte alla battaglia, dai ricordi dei propri effetti alla conclusione nefasta della morte.

Il brano più esplicito ed emozionante è certamente Sot las bonbes, con il suo testo poetico in friulano a metà tra la preghiera e la maledizione, con un potente riff alla chitarra che ne sostiene gli anatemi in alternanza al pianissimo delle tastiere che richiama alla riflessione. Il recitato di Vecil è perfetto, deciso, non rassegnato, anche se inevitabilmente impotente. Il senso del progetto emerge in tutta la sua chiarezza, in un impasto tra rock e world tutt’altro che retorico.

Altro passaggio emozionante è Ballad of a Soldier; la chitarra ricorda il tema del Concierto de Aranjuez di Rodrigo, anche se i presupposti sono completamente diversi; non la natura e la bellezza di un palazzo reale, ma, al contrario, il lento avvicinarsi a un triste epilogo. Il fraseggio del piano, ritmicamente jazzato per lo staccato sincopato, e il drumming evocano chiaramente l’evento; il soldato che va al fronte, la sua marcia marziale ma, in gran parte, non convinta. Il combo manifesta una notevole capacità narrativa; non ci si disperde in elucubrazioni soliste, si resta ben attaccati al tema di base.

Il brano finale abbandona certi toni drammatici; il canto, unito all’impasto musicale dinamico, pare essere un auspicio per una ripresa nel ricordo di ciò che è stato.

Da un punto di vista musicale sono evidenti alcune influenze di Pastorius e di Metheny, a testimonianza di una solida base fusion o jazz rock, dipende dalla predominanza delle variabili; non secondarie risultano alcune risonanze con la musica latina, che riscaldano il racconto anche se solo temporaneamente.

Da apprezzare l’apertura delle strutture, lontane dalla solita alternanza di specials e piuttosto orientate a uno sviluppo poetico moderno; non endecasillabi ma fluenti riflessioni, il cui merito è quello di essere esplicite e non introspettive.

Su questa logica tutti gli strumentisti paiono trovarsi in perfetta sintonia; chitarra espressiva, grintosa nel modo giusto ma anche fraseggiante, basso ricco di note e non solo tappeto di sostenimento, piano evocativo e mai prolisso, drumming sparso. Una bella miscela a favore di di un effetto corale, fruibile per l’accessibiltà e per la profondità.

Esordio da encomio.

Track List

  • Waves
  • Ballad of a Soldier
  • Sot las bonbes
  • Mandi
  • Beautiful Love
  • Her