T.R.I.P.<small></small>
Emergenti • Alternative

Carver T.R.I.P.

2023 - Cassis Publishing

13/01/2024 di Luca Di Pinto

#Carver#Emergenti#Alternative #Industrial #Elettronica #field recordings #Psychedelia

Vero e proprio viaggio nel tempo, da continente a continente, esplorazione sensoriale di essenze ed esperienze, questo nuovo lavoro del duo milanese Carver battezzato T.R.I.P. Nove tracce, autoprodotte e scritte di proprio pugno, che ripercorrono con acribia e senso talmudico la cultura hippie, risalendo pure le agitate correnti della letteratura beat, in un anarchico fluire del racconto, ora sovversivo ora lineare, di certo invaso e circondato da miasmi psichedelici.

Da Berlino all’India è un attimo: fitto pellegrinaggio dal Sowieso ai tea shops indiani, che, seppur sfumato a fasi alterne dall’ascetico rintocco di campane tibetane (qui lambite da Pietro Bonaiti), non manca mai di quel sinistro ipogeo che subdolamente monta trame occulte e caleidoscopiche.

Tensioni che d’altronde si affacciavano anche nel precedente L’altra faccia della Luna (Tataki Records, 2021), cronache noir milanesi di urbana e suburbana materia. E immutabile si afferma pure l’ubiquità di quel racconto algido, spoken word cupo e desolato, che un po’ ovunque trapela, sgomitando tra fumi di narghilè, field recordings e scossoni industrial (e del tutto messo a nudo nello stordimento collettivo anestetizzante di Sowieso, Dream Machine e Ganesha Jaya, clima post-apocalittico sgusciato via dal fitto reticolo di suoni ambientali).  

Giusto in apertura, T.R.I.P. confeziona l’episodica unicità di scelte ritmiche e sonore ariose (Oriental Lodge), solo in parte replicate dalla pingue polifonia del brano finale e da Magic Tea Shop (ove però quell’incedere dreamcore qui fa il giro di giostra, al distinto galoppo elettronico di Session Victim e del Suzuki a firma Tosca).

I Carver sono abili poi ad affidare le sorti di rave claustrofobici nelle mani lisergiche di pesanti arpeggiatori (Kathmandu Freak Street) e delle schegge dance di mine vaganti (T.W.A.D.), prima che rovesci jungle si abbattano su altri versanti (BBB); pool di emozioni che braccano il misticismo di Nyx Nòtt e Nitin Sawhney a suon di randellate techno.

Punto e a capo sul diario di bordo, circolare viaggio in tensione perenne. Mantra infinito di umori volubili, già in lizza per macchiare di inchiostro altre pagine di nuove rassegne.

Track List

  • Oriental Lodge
  • Kathmandu Freak Street
  • Sowieso
  • Magic Tea Shop
  • BBB (Black Bombay Beat)
  • Dream Machine
  • T.W.A.D.
  • Ganesha Jaya
  • Namobuddha (The Other Side of the Moon)

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Recensione di Arianna Marsico