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Emergenti • Alternative • indie, elettronica, r`n`b, black music, sperimentale

BLUEM NOTTE

2021 - Peermusic Italy

03/08/2021 di Ambrosia J. S. Imbornone

#BLUEM#Emergenti#Alternative

Chiara Floris, cantautrice e produttrice nata nel 1995, di stanza a Londra, è sarda e proviene da una famiglia sarda da generazioni e generazioni; con il suo progetto BLUEM e nel suo primo album in italiano, NOTTE, ha deciso allora proprio di omaggiare la Sardegna, filtrata attraverso vecchie cartoline e ricreata attraverso nuove fotografie, quelle di Jasmine Färling, scattate tra Arbus, Piscinas e le campagne di Oristano.

Questo è infatti anche progetto anche visivo, curato interamente da Floris, che tra le immagini della terra, trucco e costumi fa pensare a certe foto messicane di Frida Kahlo, come quelle del colombiano Leo Matiz che la raffigurano nella Casa Azul. Nelle foto della Sardegna di Färling notiamo così alberi e capre, gatti e vini, gilet neri e vecchie seggiole, utensili e porcellane, galline e asini, Mamuthones e Issohadores, scialli e camicie da sartigliante, rami di mirto e monti. Ci sono anche i colori accesi e inquietanti del Rio Irvi, il “fiume rosso” che porta tra le dune e verso la spiaggia di Piscinas metalli pesanti come rame, cadmio, nichel, piombo e zinco, provenienti dalle miniere chiuse nel 1991.



Il lavoro è ispirato alla memoria delle due nonne di Chiara, due donne forti e indipendenti, l’una vissuta nel contesto duro e assolato della campagna (a cui è dedicata la breve Venerdì), l’altra borghese ribelle, figlia di un insegnante e di un importante politico che fu Deputato del Regno d’Italia, nonché fondatore del Partito sardo d’Azione. Bellezza e fatica, resistenza e poesia, luoghi e leggende sono stati fonti di ispirazione per questo progetto molto originale e affascinante, che comprende sette brani con i nomi dei sette giorni della settimana. Il disco, infatti, prodotto con l’amico Simone D’Avenia, è nato in una sola settimana, una canzone al giorno, abbozzata al tramonto (di lì il titolo come elogio del momento notturno della creazione, che ha intriso di magia lunare le canzoni) e poi elaborata e arrangiata; fa eccezione Sabato, prima canzone in italiano, lanciata su SoundCloud a giugno 2019.

Come nelle fotografie femminile e maschile si alternano o fondono in immagini androgine, così nelle canzoni si rincorrono pieni e vuoti, minimale e avanguardia, elettronica e alchimie emozionali ancestrali, beat e inserti di chitarra straniati e lunari (v. la languida e lunare Mercoledì), suoni eterei e densi di passione (la suadente e misticheggiante Domenica, con claps ispirati a uno dei ritmi che eseguono i tamburini alla Sartiglia, il carnevale di Oristano), sonorità celestiali e cupe, cantato e voci parlate, che appaiono come frammenti di discorsi, frasi dietro le quinte e note di diario, commenti e irruzioni di personaggi, o messaggi all’ascoltatore. L’elettronica disegna scenari notturni su cui avvampano inquietudini e sentimenti ambivalenti.

In Lunedì il coro iniziale diventa sample straniante nel ritornello, in cui la drum machine determina un’atmosfera inquieta e febbrile à la Grimes, quasi spettrale, e insieme carica di seduzione. In Martedì invece si parte da un accenno acustico del brano nella sua primissima versione voce e chitarra, registrata sullo smartphone; poi il brano si sviluppa tra beat elettronico e piano elettrico sul filo dell’r’n’b e a tratti quasi dell’hip-hop, ma nel ritornello la chitarra resta voce malinconica di sfondo.  

Non mancano neanche linee di piano eleganti, dolorose e quasi funeree, su cui si stagliano cori angelici e dolenti (Giovedì), oppure crescendo rumorosi di synth colmi di pathos e nostalgia (Venerdì).

Sabato suona invece un po’ come una cantilena/ninnananna interiore, una riflessione ad alta voce, un dialogo con sé stessi, tra suoni che guizzano, si infrangono o brillano piano nella notte, per raccontare in modo quieto lo smarrimento, la solitudine e la ricerca di un “po’ di pace”.



Tra gli altri argomenti delle canzoni i dubbi, la collera, l’umore altalenante e la mancanza di serenità in una relazione in cui non si riesce a comunicare (Lunedì), traumi, paure e la voglia di non essere compatiti (Martedì), persone da allontanare con le loro “energie negative” per evitare rapporti tossici (Mercoledì), ma anche la difficoltà di troncare relazioni sfuggenti che provocano malessere e la necessità di prendere decisioni, quando ci si sente sull’orlo dell’abisso e si è ormai a un punto di non ritorno (Giovedì).

In Venerdì la nonna paterna, poi scomparsa, racconta i suoi desideri (le sarebbe piaciuto girare il mondo, ma è contenta di quello che ha visto, ritenendosi fortunata rispetto ad altre persone dei paesi vicini) e le sue soddisfazioni, mostrando concretezza e saggezza; la sua voce è tratta da un documentario, Isole, curato dalla sorella di Chiara, Francesca Floris e rappresenta l’anello di congiunzione più evidente tra la parte visiva del lavoro e quella sonora. La conclusiva Domenica si presenta come la traccia più narrativa del disco, che comprende brani abbastanza brevi, anche per via dell’ispirazione tratta da Whack World dell’artista jazz-hop Tierra Whack, che una volta a settimana pubblicava brani di un minuto appena realizzati (Venerdì e Sabato infatti durano appena un minuto e quaranta, mentre la durata massima delle canzoni di questo album si aggira intorno ai tre minuti e mezzo).

I punti di riferimento di BLUEM sono infatti molto variegati: i suoi ascolti spaziano dai vinili del padre di cantautori e band fino agli artisti sudamericani e africani da lui scoperti nell’ambito dei suoi viaggi, passando per il rock, il jazz e l’indie, per arrivare ad artisti come Frank Ocean, la belga Angèle, Kali Uchis, Blood Orange, Bon Iver, SZA, ABRA e tanti altri. Le sue radici e il suo sguardo al presente hanno guidato Chiara Floris per plasmare un disco molto personale, che affonda gli occhi nelle immagini fiere, tenaci e arcaiche della sua Sardegna e le orecchie in un magma di suoni raffinati e dolorosi, essenziali e struggenti, che hanno il calore di sentimenti tormentati e viscerali e il freddo di notti di pensieri, ritmi e solitudini. Da ascoltare.

Track List

  • LUNEDI`
  • MARTEDI`
  • MERCOLEDI`
  • GIOVEDI`
  • VENERDI`
  • SABATO
  • DOMENICA