Musiche invisibili<small></small>
Jazz Blues Black • Jazz • Contemporaneo

ARE Andrea Ruggeri Ensemble Musiche invisibili

2023 - Da Vinci Jazz

02/08/2023 di Vittorio Formenti

#ARE Andrea Ruggeri Ensemble#Jazz Blues Black#Jazz

L’acronimo ARE sta per Andrea Ruggeri Ensemble, batterista e compositore sardo completamente immerso nella cosiddetta “Nuova Musica”, definizione talvolta generica per indicare la fusione di linguaggi differenti, dal jazz alla contemporanea, dall’etnica al rock, dalla classica all’improvvisazione.

Nel caso specifico la rubricazione appare la più centrata vista la ricchezza di spunti a cui Andrea ricorre per musicare alcuni passaggi del celebre libro Le città invisibili di Italo Calvino.

Lavoro che ha richiesto una gestazione lunga (dal 2014) questo Musiche invisibili propone una scaletta con brani che prendono il nome di alcune delle città narrate dallo scrittore.

Per la realizzazione del disco Ruggeri coinvolge numerosi musicisti (tredici per la precisione) i cui nomi non elenchiamo per ovvie ragioni di brevità. Sottolineiamo solo la presenza di sax, trombe, flicorno, clarinetti, oboe, corno inglese, chitarre, vibrafono, pianoforte, violino, viola, violoncello, contrabbasso e batteria; un vero universo sonoro.

Va tuttavia sottolineato l’uso di questo apparente large ensemble che non opera mai in una logica orchestrale, alternando piuttosto gli interventi con l’effetto di esaltare le potenzialità timbriche di volta in volta funzionali alla narrazione.

L’attenzione ai suoni è una delle caratteristiche di rilievo del lavoro che, evitando momenti di “tutti” ma alternando le varie voci, riesce a conservare quella cornice di fantasia e di storia dell’opera riferita.

Fantasia e storia, un apparente ossimoro che già Calvino superava con la sua logica simbolista e che anche nel caso specifico mantiene una perfetta coerenza. Dinamiche leggere, ritmi estesi, pronunce delicate e coralià limitate evocano elementi che, combinati, generano la percezione di paesaggi immaginari, così come Marco Polo li raccontava nel romanzo.

Per contro l’aspetto storico o, forse meglio di vita vissuta, viene esaltato dal ricorso a trame popolari, a tecniche di minimalismo circolare che sostituiscono le tradizionali battute metriche tramite l’utilizzo di motivi ripetuti, a parti vocali e polifonie organicamente intrecciate.

Emerge poi il carattere moderno dell’opera così come nella composizione letteraria di riferimento. I cenni di jazz, l’intervento di elementi elettrici in chiave post-rock, il richiamo a un certo progr di avanguardia degli anni ’70 (Henry Cow ad esempio) fissano con chiarezza le lancette ai giorni di oggi in un’apparente parafernalia che rispetta il broccato finale dello scrittore: l’inferno è quello che si vive oggi e per non soffrirne occorre riconoscere chi e cosa non è inferno, farlo durare e dargli spazio.

Il complesso del lavoro riveste caratteristiche di suite per cui l’ascolto è bene che sia continuativo, almeno a parere di chi scrive,  anche se la tecnica combinatoria che stava alla base delle strutture di Calvino permette un approccio non sequenziale, senza per questo perdere il senso complessivo delle composizioni.

Notevole è l’attenzione nell’arrangiamento non inteso come arricchimento delle decorazioni ma, al contrario, come sottrazione a favore delle specifiche sottolineature.
Non si assiste al solito gioco di ensemble e solisti, raramente le singole parti strumentali vengono enfatizzate e sovente non ci si rende conto del passaggio da una voce all’altra tale è l’attenzione al dosaggio della trama. Il risultato è di gran lunga superiore alla somma delle parti.

Brano esempliticativo può essere Zaira per la rappresentatività delle risorse sonore espressa (voce inclusa), per il carattere impressionista moderno, per la struttura sfuggente, per l’efficace essenzialità degli interventi e per il fascino delle evocazioni.

Un opera di valore, un vero esempio di composizione moderna, consigliato con convinzione a chi voglia vivere un’esprerienza di meta-arte. Se poi si tiene conto che è un esordio l’encomio è ancora più sentito, con l’auspicio di non aspettare altri nove anni per il prosieguo.

 

Track List

  • Zaira
  • Zora
  • Despina
  • Maurilia
  • Zirma
  • Tamara
  • Dorotea