At Home Again<small></small>
Jazz Blues Black • Blues

Andrea Giannoni At Home Again

2022 - Produzione Indipendente

08/08/2022 di Silvano Brambilla

#Andrea Giannoni#Jazz Blues Black#Blues

Rest Of A Slave è la prima traccia autografa del disco. Testo e conduzione musicale sono emotivamente forti, eloquenti di una realtà urbana segnata quotidianamente dai drammi della sopraffazione del capitalismo, dove l’egoismo e la violenza verbale e fisica sono “scritte” sulla pelle dei meno abbienti, i nuovi schiavi, gli ultimi, gli esclusi. Da sempre nei pensieri e anche nei fatti, Andrea Giannoni è dalla loro parte, ecco dunque raccontare un episodio vissuto in prima persona durante la pandemia, fare compagnia ad un uomo costretto a mendicare davanti ad un supermercato, offrirgli dei guanti per proteggere le mani dal freddo, un po’ di cibo, una birra e metaforicamente dei baci. “Sei entrato nella mia vita giorno dopo giorno, notte dopo notte, senza bussare alla mia porta”.

E’ un blues elettrico, lento, profondo, dove il suono appassionante della sua armonica è rinforzato dalla tromba del vecchio amico di tante battaglie, Andrea “Lips” Paganetto, dalla chitarra elettrica di Davide “Youngblood” Serini, da Andrea Papaiannu al basso, da Mattia Lorenzo Pergolato alla batteria. Si passa alla seconda traccia dove fantasmi si rincorrono dentro voci (una è di Sara Grimaldi), sinistre pronunce di armonica e chitarra, e l’hammond di Henry Carpaneto che tiene insieme il tutto. Sarà soddisfatta Monica Faridone, autrice di Black Angel, per come folate di  sacro e profano, hanno  avvalorato il testo. Due passi strumentali ora, Take It Easy Baby e, Born In A Wrong Place, passo medio lento il primo, più swingante il secondo, dove, con una reiterata naturalezza, Andrea all’armonica da un saggio della sua espressività, con accanto l’esemplare chitarrista con quel suo lessico, less is more, Davide “Youngblood Serini e una inconfutabile sezione ritmica, Andrea Papaiannu al basso e Mattia Lorenzo Pergolato alla batteria.

Il disco non ha soluzione di continuità, si è carpiti da quelle atmosfere rarefatte e tenebrose che seguono il corso del fiume Mississippi giù fino ai bayou della Louisiana dove, nell’immaginario seduto da qualche parte, c’è il fantasma di Hank Williams che soddisfatto ascolta una personale rivisitazione della sua, I’m So Lonesome I Could Cry, con Bobby Soul voce solista. Andrea ci aveva già abituato ad angoli solisti, voce e armonica, qui lo fa in, Little Boy Of Mine, per poi chiamare accanto a sé solo il chitarrista Davide “Youngblood” Serini per, This Girl Like The Blues e chiudere con quei fantasmi che lo inseguono nella ripresa di, Black Angel, ancora voci, primarie o sovra incise. Il canto, le voci, sono una delle prerogativa del suo essere un bluesman non conforme, ma singolare e irrequieto.

E’ un altro suo disco di influente sentimento.

Track List

  • Rest Of A Slave
  • Black Angel
  • Take It Easy
  • Born In A Wrong Palce
  • Waiting For A Sunny Day
  • Call Me
  • I &rsquo; m So Lonesome I Could Cry
  • Little Boy Of Mine
  • This Girl Like The Blues
  • Black Angel