La Macarena su Roma<small></small>
Derive • Voci • folk breackbeat

Iosonouncane La Macarena su Roma

2010 - Trovarobato Produzioni

25/04/2011 di Alfonso Fanizza

#Iosonouncane#Derive#Voci

Forse in molti avranno già sentito parlare di questo emergente talento cantautoriale di casa nostra. Infatti, con uno pseudonimo così non passi di certo inosservato, anche se forse proprio per la scelta ambigua del nome, in molti lo avranno di sicuro snobbato. Ma una cosa va data merito a Iosonouncane, all’anagrafe Jacopo Incani, è che il suo progetto musicale, tra la miriade di proposte cantautoriali, è sicuramente una delle più interessanti che ci ha lasciato questo 2010 appena trascorso. Sardo, di adozione bolognese, Iosonouncane è un cantautore sui generis, un’atipica one man band che usa voci, vocine, vocioni, campioni, loop, percussioni, chitarra acustica ed elettronica minimale per dare vita alle proprie surreali composizioni. Influenzato dall’opera cantautoriale di artisti come Dalla, Gaber e De Andrè e dalla vena psichedelica di Syd Barrett o dei Pere Ubu, Iosonouncane erige un lavoro, per certi versi provocatorio, canzoni tra il satirico e il polemico che acquistano l’aspetto di un omelia politica tipica di un qualsivoglia comizio.

Esordio sulla lunga distanza, La macarena su Roma è un album denso di contenuti, singolari canzoni sviluppate su linee melodiche psycho-folk e che trovano un valore aggiunto nelle parole che Incani imbastisce con disinvoltura e con un pizzico di malizia. Una maniera di proporsi interessante e che fa breccia nell’ascoltatore con una prepotenza quasi inaudita. Piace molto la sovrapposizione di voci, una scelta compositiva che rende molto intrigante la struttura di alcuni brani. Scorrono imperterrite una dopo l’altra le canzoni del disco mostrando una visione alquanto negativa e realistica dell’Italia odierna.

Partendo da una prospettiva alterata dei fatti di cronaca viene dato alito a un discorso più ampio sulla situazione italiana, affrontando temi essenziali con occhio critico: clandestini, rifiuti campani, precarietà e morti sul lavoro. Una testualità cruda e disarmante, espressività congenita d’inconsuete canzoni tra le quali spiccano per bellezza e incisività: Summer on a spiaggia affollata, Il corpo del reato, Torino pausa pranzo, Il sesto stato, Il famoso goal di mano e la lunga Title – track. Menzione d’obbligo spetta a I superstiti, sintomatico, infatti, l’incontro virtuale con Antonio Gramsci: Ciao Antonio! Cosa ci fai qua? - Ma guarda lascia perdere, due anni che mando curriculum da tutte le parti. Non mi ha preso nessuno. Neanche all´Upim. Un brano in cui è racchiusa tutta una sconfitta generazionale in un periodo in cui i valori forti del passato sono definitivamente svaniti e di fronte all’imperante problema del precariato, i sindacati e i così detti “compagni” sono ormai stipati nei bar a fare l’aperitivo.

Rivelazione cantautoriale, Iosonouncane si pone tra i primi e illustri esponenti della nuova generazione di cantautori di questi anni dieci appena iniziati.

Track List

  • Summer on a spiaggia affollata
  • Il boogie dei piedi
  • Il corpo del reato
  • Grandi magazzini pianura
  • Torino pausa pranzo
  • Rifacciamoci la bocca coi cibi buoni di gusto
  • I superstiti
  • Il sesto stato
  • Il famoso goal di mano
  • Il ciccione
  • La macarena su Roma
  • Giugno

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