Le Otto Montagne Al Cincia Fest

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Le Otto Montagne Al Cincia Fest "Le otto montagne" al Cincia Fest con Luca Marinelli o Alessandro Borghi

12/09/2023 di mescalina.it

#Le Otto Montagne Al Cincia Fest

AMICI SUL SET E AMICI NELLA VITA

Luca Marinelli e Alessandro Borghi presentano “Le otto montagne” - Reportage di Roberto Codini

Sabato 9 settembre, sulla piazza di Longone Sabino, piccolo paese della Provincia di Rieti, Luca Marinelli, nato a Longone e che al suo paese di nascita è sempre rimasto legato, ha presentato, insieme all’amico e storico compagno di
set Alessandro Borghi, il film “Le otto montagne”, tratto dal romanzo di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega 2017, che ha partecipato alla sceneggiatura.
Marinelli ha scelto Longone nell’ambito della Rassegna “Cincia Fest”, il Festival della Cinciallegra iniziato quest’anno per promuovere il territorio della Sabina con eventi vari, anche cinematografici. Il Cincia Fest, insieme al patronato della Pro Loco del Comune di Longone Sabino, e al suo presidente Maurizio Galanti, è stata un'occasione per incontrare i suoi amici di sempre e di rendere omaggio al territorio natìo presentando il bel film che lo ha visto protagonista insieme a Borghi e che è prima di tutto un film sull’amicizia.

Avevamo ammirato la coppia Marinelli-Borghi nel film “Non essere cattivo” del compianto Claudio Caligari, nel quale interpretavano una coppia di amici protagonisti di una storia che era di fatto la continuazione del capolavoro di
Caligari, “Amore tossico”, uscito nella sale nel 1983. I due si ritrovano nel film diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con una co-produzione Italia, Francia e Belgio, premiato con due Nastri d’Argento, candidato ai David di Donatello e che al box office ha incassato 6 milioni di euro.

La proiezione del film in piazza è stata accompagnata dalla presenza dei due attori protagonisti che hanno risposto alle domande del pubblico nel corso di una serata che più che una rassegna cinematografica aveva il sapore di una festa
tra amici, una piacevole e simpatica chiacchierata con gli attori che si muovevano tra il pubblico.
Marinelli, l’organizzatore, simpatico e più riservato, e Borghi, brillante, istrionico e dotato di una simpatia travolgente, a conferma che spesso chi interpreta personaggi difficili e dalla psicologia complessa è spesso dotato di una naturale simpatia e semplicità. Marinelli e Borghi sono due grandi attori, tra i migliori nel panorama italiano, e la loro unione ha regalato al film una interpretazione accorata ed intensa che contribuisce a fare de “Le otto montagne” uno dei migliori film dell’anno.
Nella piazza gremita di Longone i due attori, meglio i due amici (amici sul set e nella vita) si sono intrattenuti con il pubblico rispondendo alle numerose domande nel corso di una serata piacevolissima che ha addolcito la drammaticità della pellicola.

Così Borghi, rispondendo ad una domanda di una spettatrice che aveva chiesto se essere “romani de Roma” fosse stato un “quid pluris” per la loro carriera o li avesse limitati rispetto al fatto di nascere magari a New York o a Londra, ha
detto: “A me mi hanno tormentato per anni dicendomi: reciti solo in romano! In realtà ho interpretato tutti i dialetti del pianeta ma ancora mi dicono Aho, reciti solo in romano! il cinema in Italia è romano-centrico, Roma, Napoli, si sa ma è
un po' di tempo che questa cosa si è ampliata…nascere a Roma se vuoi fare l’attore è sicuramente un vantaggio, perchè tutto quello che riguarda il cinema è a Roma..dall’altra parte può si rischia sempre di rimanere incastrati in qualcosa… se fossi nato a New York sarebbe stato leggermente diverso perchè c’è un’industria molto più potente…”

Marinelli tra le altre cose ha raccontato quanto siano state difficili le riprese, durante le quali gli attori hanno dovuto spesso raggiungere zone impervie in alta montagna sulle slitte da neve, riferendosi in particolare alla scene girate
nella baita che si trovava in cima alla montagna. Ma è stata una esperienza bellissima.
La bella serata longoniana ha confermato che l’amicizia tra i due protagonisti è stata l’elemento in più che ha contribuito a rendere una storia bellissima e drammatica ancora più intesa e più vera. Se il cinema non è la vita, spesso si riesce a fare bel cinema grazie alla vita e una amicizia vera nella vita può rendere più vera e credibile un’amicizia sul set.
Quello che ha reso la serata di Longone Sabino una serata bella e unica è stata proprio la presenza di due grandi attori, che sono anche due grandi amici, in mezzo agli amici comuni a entrambi, il pubblico che giustamente continua a
premiarli. E questo è sicuramente il premio più bello.