Carmen Consoli / Elvis Costello

live report

Carmen Consoli / Elvis Costello Milano / Castello Sforzesco

31/08/2023 di Laura Bianchi

Concerto del 31/08/2023

#Carmen Consoli / Elvis Costello#Rock Internazionale#Songwriting cantautori

Questo caldissimo agosto, ricco di live sparsi per tutta la penisola, si chiude a Milano con un concerto - evento di grande richiamo, un incontro - confronto fra due cantautori molto diversi per genere, nazionalità, formazione, ma uniti dalla professionalità e dall'intensità del loro percorso: la Cantantessa siciliana Carmen Consoli e il compositore anglo irlandese Declan Patrick MacManus, alias Elvis Costello, in Italia per un brevissimo e unico tour italiano con lei, che ha toccato Palermo e Roma, mentre il solo Costello proseguirà in Spagna, Scandinavia, Irlanda, Germania, Francia, Olanda, Lussemburgo, Belgio, Ungheria, Svizzera.

Stasera la coppia è nello splendido Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano, lui accompagnato al pianoforte dal fuoriclasse di tutto quanto ha dei tasti Steve Nieve, lei alla chitarra elettrica, mandolino, slide da Massimo Roccaforte e da Adriano Murania al violino, per regalare al folto pubblico quasi tre ore di pura emozione. I due artisti si conoscono e si stimano da decenni, tanto che lui nel 2006 disse di lei, in un'intervista al New York Times, "Ha più idee originali lei in una manciata di pezzi piuttosto che alcune celebrate band inglesi o americane in un intero concerto", ma solo oggi, dopo una lunga insistenza di Costello, decidono di unire le forze, per spargere a piene mani bellezza mai inutile.
È quanto sostiene Consoli all'inizio del suo set:"Tutta questa bellezza non è inutile". Affermazione che si rifà a una delle canzoni capolavoro di Costello, ma che è anche una sorta di carta da musica, di pentagramma, su cui scrivere le note di un concerto da prendere e assorbire tutto intero, così com'è, con i suoi alti e bassi, con le luci e le ombre, Glitter and Doom, direbbe Tom Waits.

Davanti a un pubblico tripartito (i fan della prima, quelli del secondo, e i curiosi, pronti a lasciarsi sorprendere dalla serata, vada come vada, senza preclusioni - fra cui chi scrive), Consoli ha il compito di aprire la sinfonia in tre movimenti, snocciolando non solo i suoi brani più conosciuti, ma anche un doppio omaggio alla grande maestra folk siciliana Rosa Balistreri, con un uno-due che potrebbe essere folk, ma che sfocia in un'energia punk rock, ottimo viatico per la lettura del secondo tempo, dedicato a Costello. Non solo in quel caso la Cantantessa rivela grinta e determinazione: lo indicano la chitarra acustica trattata come un'elettrica percussiva in Fiori d'arancio, la voce che da mielosa diventa irosa nell'attualissima Geisha, o tagliente e punk nell'altrettanto attuale Mio zio, ("E chi se ne futte della reputazione!", esclama, invitando tutte a denunciare le molestie, anche quelle familiari, che sono - ricordiamolo - oltre il 60% del totale). La maturità dell'artista si nota proprio dalla versatilità con cui usa voce e strumenti, fino all'estrema dolcezza di brani intimistici come In bianco e neroUna domenica al mare, in dialogo con violino e chitarra.

Promettendo di tornare per il terzo movimento della sinfonia, Consoli lascia il palco a Costello e al suo eccellente pianista, che ricama in modo sublime le melodie proposte dal King Of America, per citare un suo disco di quasi quarant'anni fa, che si conferma uno degli artisti più eclettici, sorprendenti, musicalmente e caratterialmente incontenibili ancora in attività. 
Nonostante dal pubblico arrivino richieste della celeberrima She fin dalla seconda canzone, Costello tira dritto, e conduce la navigazione attraverso acque tempestose e vocalmente pericolose, iniziando con When I Was Cruel No. 2, nella quale un divertito e divertente Nieve inserisce un pezzo di Dancing Queen (certo, proprio quella degli Abba...), e trascinando il pubblico in un percorso accidentato, fra un rockabilly come la nuova - con un gusto rétro - Like Licorice on Your Tongue, con singalong di rigore, una quasi irriconoscibile Alison, una struggente Almost Blue nascosta dopo un dimenticabile omaggio a Modugno, per stenderci tutti, definitivamente, con Watching the Detectives, sincopata, magnetica e ipnotica, e lo splendido, umile, dolcissimo ricordo di Bacharach, con I Still Have That Other Girl. 

Mentre la Blue Moon fa capolino sul Castello, inizia il terzo movimento della sinfonia: ricompare Consoli coi suoi musicisti, e ha inizio un altro giro sull'ottovolante. Al termine, Costello dirà: "Per me è stato importante condividere con Carmen non solo il palco, ma anche le esperienze e i linguaggi"; e in effetti tutto questo set è impostato sugli incroci, sulle traduzioni reciproche di brani dei due, sulle voci che si intrecciano, a volte con risultati sublimi, come in Please Stay:



altre volte meno riusciti, come in Centro di gravità permanente - ma qui Costello è simpatico e autoironico, nel cambiare il testo di Battiato, "non sopporto i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana, il free jazz punk inglese, neanche il romantico irlandese...".

A rimettere in carreggiata l'esperimento - che avrebbe meritato certo un maggior numero di prove - pensano la duttile vocalità di Consoli, sempre pronta a sostenere quella sghemba di Costello, e il supporto dei tre musicisti, in particolare Nieve, che evidentemente conosce intemperanze ed eccessi del suo partner. Lo si avverte soprattutto in due brani che mettono d'accordo tutti: l'immortale All This Useless Beauty, resa con un equilibrio che ha del miracoloso, vista soprattutto la performance altalenante di Costello, e la conclusiva (What's So Funny 'Bout) Peace, Love and Understanding. Due brani che sembrano rappresentare un invito a tutto il pubblico: usando un po' di comprensione, è possibile gustare tutta questa bellezza, senza sindacare troppo su estensioni vocali, intonazioni e armonizzazioni. Prendiamo l'amore e il rispetto che i due artisti hanno dimostrato l'uno per l'altra, e portiamoceli dentro per i tempi difficili, in cui potrebbe non essere più possibile assistere a un incontro tanto unico e coinvolgente.
 


SETLIST

CONSOLI
Volevo fare la rockstar 
Amore di plastica
In bianco e nero 
Parole di burro
Fiori d'arancio 
Una domenica al mare 
Pioggia d'aprile 
L'ultimo bacio 
Geisha 
Bottana di to mà / Cantu e cuntu (Rosa Balistreri) 
Mio zio 
Blunotte
' A finestra


COSTELLO

When I Was Cruel No. 2 (con inserto di Dancing Queen degli Abba)
Talking in the Dark
Accidents Will Happen
Alison
Like Licorice on Your Tongue
Dio Come Ti Amo / Almost Blue
Watching the Detectives
I Still Have That Other Girl (Bacharach)
She (Charles Aznavour cover)

COSTELLO - CONSOLI

Le Cose Di Sempre
All This Useless Beauty
Centro Di Gravità Permanente / Unchained Melody
Please Stay
Il Pendio Dell'Abbandono 
(What's So Funny 'Bout) Peace, Love and Understanding 
 
 
FOTO DI GIOVANNI DANIOTTI