La Chute

live report

La Chute Milano / La Scighera

31/05/2024 di Laura Bianchi

Concerto del 31/05/2024

#La Chute#Italiana#Alternative

Un insolito e splendido gemellaggio, quello di stasera a La Scighera, tra Milano e Firenze: a riprova che, quando i visionari agitatori culturali si trovano, nascono sempre nuove, fresche e stimolanti idee.

Ecco quindi che l'etichetta discografica - collettivo La Chute, realtà fiorentina radicata nel territorio, e tesa a valorizzare talenti artistici, ha accolto l'invito dei cantautori milanesi Fabrizio Coppola e Pier Adduce, e propone alcuni "gioielli di famiglia", durante una serata in cui il palco è condiviso, per una sorta di Festival - festa della musica, un incontro artistico, in cui il pareggio è decretato dal consenso di un pubblico attento e interessato.

Le proposte sono varie e articolate, per offrire all’ascoltatore un ventaglio quanto più ampio possibile delle infinite combinazioni che si praticano, quando ci sono di mezzo sette note, la parola, e la creatività. 
Non si potrebbe definire altrimenti il programma della serata, strutturata in modo che ciascun artista trovi lo spazio e il tempo per esprimersi nella ricchezza del proprio percorso, con un pugno di brani significativi. A Mago Santo, il duo fiorentino formato da Ivo Minuti e Alice Chiari, a cui si aggiunge la talentuosa fisarmonicista Daniela Romano, spetta il compito di accogliere il pubblico, con composizioni dagli inaspettati crescendo musicali, strumenti usati spesso in modo percussivo, e testi ficcanti, tra denuncia sociale (Pianosequenza, dai versi folgoranti) e sperimentazione vocale, per un suono affascinante, che mesce in un cocktail originale echi folk a guizzi post punk.

Il padrone di casa Fabrizio Coppola si dà generosamente sul palco, come è suo solito, costruendo un set acustica, voce e foot tapping, con canzoni suonate con passione e interpretate con grande efficacia; la sua voce potente ed espressiva trascina il pubblico in un viaggio illuminante nel suo mondo, di amore e rabbia, autenticamente rock'n'roll, come nel caso di La stupidità o come in Al suolo.

Milano continua a mostrare luci e ombre, con la vocalist, poetessa e performer Daniela Bedeski, che si presenta con il progetto RosaRubea, questa sera eccezionalmente in formazione allargata, con Silvano Spleen al pianoforte, Pier Adduce alla chitarra, Fabrizio Carriero alla batteria, oltre a Yann Turrini ai synth e samplers. Un set impegnativo, provocatorio, tra manipolazioni elettroniche, dialoghi con un carillon, echi ed effetti dell'elettrica di Pier Adduce, in sinergia con la voce multiforme e la fisicità prorompente e drammatica di Bedeski.

Si torna al cantautorato, indipendente, impegnato e intriso di riferimenti letterari, con Massimiliano Larocca, rocker fiorentino con dirette ascendenze nobili (da Dylan a Cave, da Cohen a Campana), che propone alcuni brani dal recente, splendido Daimon, di cui abbiamo scritto qui, dimostrando che questi reggono anche solo chitarra e voce, senza i raffinati arrangiamenti del disco, e che contengono un'ampiezza espressiva molto significativa, dalla riflessione sociologica del Leviatano al "ballabile" Nessun perduto amore.

A chiudere la lunga, intensa e magnifica serata è chiamato il fondatore della storica band milanese Guignol, Pier Adduce, che presenta il nuovo disco Dove vola la cicogna con la sua band, i TreSette, composta da Luca Olivieri a tastiere ed effetti, anche produttore del disco, Antonio Marinelli all'elettrica e Fabrizio Carriero alle percussioni; un ascolto elettrizzante e corroborante, per pezzi ottimamente suonati da una band rodatissima, e interpretati dal loro autore con convinzione. Particolarmente coinvolgente è la resa live de La cicogna, ode alla musica e all'arte, che è feconda e creativa, proprio come il simbolo stesso della nascita, appunto la cicogna: "Sarai impetuosa e sarai donna / Sarai la Venere di chi ti sogna...".

Devoti alla musica e all'arte, ora sapete che a Firenze - e a Milano - ci sono vostri simili e sodali. Teniamo in vita questa religione libera e liberatoria.