Algiers

live report

Algiers Roma, Monk

27/10/2023 di Arianna Marsico

Concerto del 25/10/2023

#Algiers#Rock Internazionale

L'approccio al live degli Algiers è totale. 

La data di Roma è la mia prima occasione per vederli dal vivo e va oltre ogni lecita aspettativa.

Non ci sono solo canzoni suonate in modo magistrale. C'è un modo di viverle e farle vivere tutto speciale. C'è Franklin James Fisher con la sua voce magnetica, che scalda con toni soul e gospel il sound composito della band. C'è Ryan Mahan che passa dal basso ai sintetizzatori in un attimo, per poi saltare sul palco per incitare il pubblico e ritornare a suonare in assoluta scioltezza. C'è Lee Tesche alla chitarra che non lesina anche sulle percussioni e che riesce a dare un peso alle proprie pause. C'è Matt Tong che dà vigore e rigore.

Irreversible Damage, che in Shook vede la partecipazione di Zack De La Rocha, apre sincopata e solenne la serata. Solennità che non è dovuta solo a quel cross - over che va sempre a intingersi di un qualcosa di gospel. La gestualità gioca un ruolo importantissimo nel concerto, e non solo quella del frontman che potrebbe essere quasi data per scontata (dico quasi perchè il carisma di F.J. Fischer è incredibile). Tutti i componenti della band si muovono in modo da densificare l’atmosfera.


Walk Like A Panther, ispirata alle parole di Fred Hampton, attivista delle Black Panthers, mette in luce un’altra caratteristica della formazione. Per gli Algiers l’impegno civile è inscindibile dalla musica, e dall’essere delle persone prima ancora che musicisti. Prima dell’uscita di Shook avevano attraversato un periodo di profonda crisi che li aveva portati a un passo dallo scioglimento, superato riconnettendosi tra di loro come esseri umani e con le proprie origini. Mahan ha affermato al riguardo: Penso che questo disco sia per noi il ritrovamento di casa".

La crisi a giudicare dall’andamento del concerto sembra definitivamente alle spalle. Riff micidiali, elettronica e le voci di tutti veleggiano in perfetta sintonia.

There is no year sembra un viaggio a Gotham City, mentre I Can't Stand It! (con Samuel T. Herring e Jae Matthews)...beh che dire! Pensate all’intensità che hanno certe esibizioni di Ben Harper, e portatele in una dimensione e meno blues.


Concludono la serata Bite Back, sull’oppressione di certa polizia, e Death March (“This can't be how it all falls apart/ Constant fear of explosion/ Crypto-fascist contagion”), una discesa negli inferi con redenzione.


Un concerto degli Algiers è veramente un’esperienza immersiva, da regalarvi a prescindere da quanto li seguiate!