Martina Catuzzi

live report

Martina Catuzzi Roma / Alcazar Live, 24 Maggio 2024

27/05/2024 di Roberto Codini

Concerto del 24/05/2024

#Martina Catuzzi#Emergenti#Alternative

Satyricon for girls: una notte da leonesse


Martina Catuzzi è una stand-up comedian di Parma, comica, attrice e sceneggiatrice, che ha lavorato su “Comedy Central”, dove è possibile vedere i suoi monologhi divertenti, a tratti irresistibili, sempre fuori dal coro e, come oggi usa dire, “politicamente scorretti”. Il suo talento è stato recentemente apprezzato anche dai radioascoltatori che, grazie alla “visual radio”, hanno potuto ascoltarla e vederla nel corso della trasmissione “Radio Due Social Club” , una delle trasmissioni “culto” di Radio Due, condotta da Luca Barbarossa e Andrea Perroni.


Se oggi ha ancora senso parlare di “politically correct”, “La Catuzzi” (questo il suo nome su Instagram) non è politicamente corretta in quanto è una comica vera, originale e indipendente, capace di fare satira su tutto, perché, se è vero, come dice Nanni Moretti in “Aprile”, che “la satira non ha padroni”, non è altrettanto vero che la satira “sta bene sotto ogni padrone”. La satira non può e non deve avere padroni, e in questo senso la comicità di Martina Catuzzi è una comicità autentica e non ha secondi fini, diverte e basta.


Ho sempre pensato che fosse una versione femminile (più bella) di Daniele Luttazzi, comico che ho sempre apprezzato sin dagli esordi, anche perché appartengo a quella che mi piace definire la “generazione Smetto Quando Voglio” , e con la sua ironia ho affrontato gli anni ’90, in un periodo, quello post-universitario, nel quale la comicità era necessaria per superare i momenti difficili. Senza svelare nulla (lo spettacolo di Catuzzi va visto e goduto dal primo minuto all’ultimo), ho accolto con gioia ed entusiasmo la citazione di Daniele Luttazzi nella “Satira sui deboli”: se fai satira sui potenti, rischi di non lavorare, per cui la satira devi farla “sui deboli”, come insegna Luttazzi. Questa provocazione è l’essenza e il senso di questo spettacolo, che non mi sono lasciato scappare nell’unica data romana, che ha avuto un grande e meritato successo, con applausi e ovazioni del pubblico dell’ “Alcazar Live” di Trastevere, a Roma.


Ma chi sono i “deboli”? I deboli sono tutte quelle categorie sulle quali non si può scherzare, i vecchi, i bassi, i grassi, i gay, essendo protette dall’ipocrisia, uno dei problemi di questi tempi, in cui, in nome di una paventata uguaglianza, si pretende di insegnare al pubblico che esistono categorie che non possono essere oggetto di satira. Anche questa, però, è una discriminazione: il compito della satira non è tutelare qualcuno o preservare qualche categoria per colpirne altre. Come insegna Luttazzi, il comico che è stato vittima di censura da parte del potere e che non ha più potuto lavorare perché la sua satira ha dato fastidio a tutti i poteri, la satira è satira, irride, dissacra, diverte, ma può anche non divertire, o non divertire tutti. È la satira, bellezza.


La satira di Catuzzi diverte molto, non fa sconti a nessuno, neanche al pubblico, che ogni tanto viene preso simpaticamente di mira, e si diverte. Lo spettacolo è una versione al femminile del “Satyricon” di Luttazzi, nel quale però non manca un elemento commovente, che non possiamo svelare, ma riguarda il ricordo di Luigi Tenco.

L'artista ci diverte e ci commuove, parlando di sé, confidando al pubblico, “il suo pubblico” (“il mio pubblico!”) che anche lei ha avuto paura di non farcela e che anche per questo ha deciso di dedicare il suo spettacolo ai deboli, a quelli che non ce l’hanno fatta e a quelli che hanno paura di non farcela. Catuzzi, la “leonessa”, come ama definirsi, è un toccasana per chi si sente escluso o non compreso e la sua satira è terapeutica.


Martina Catuzzi è una ragazza tosta, ma non dura, irriverente, ma che non offende. La comicità è donna, la satira è donna, ma questa è satira vera, di una donna che non ha più paura, che si presenta come “cattiva ragazza”, ma la cui satira è un atto d’amore, per la stand-up Comedy, per il teatro, per il suo pubblico, che infatti la ama. Per citare l’autrice, “te se ama!


La stand-up comedy si conclude inevitabilmente con una “standing ovation”. Per citare un film di successo, questa non è una notte da leoni, ma è sicuramente una notte da leonesse.

https://www.youtube.com/watch?v=zL70jG06wOA