Dee Dee Bridgewater

live report

Dee Dee Bridgewater Dal Mississippi Al Po - Piacenza Palazzo Farnese

14/07/2022 di Silvano Brambilla

Concerto del 14/07/2022

#Dee Dee Bridgewater#Jazz Blues Black#Jazz

Per Dee Dee Bridgewater un luogo al quale è legatissima e torna sempre molto volentieri è l’Italia. Dagli anni ottanta, concerti in teatri, club e festival, tre volte ospite al festival di Sanremo, la prima nel 1989 con Ray Charles, programmi televisivi, svariate interviste. A ragione, è considerata una delle più grandi voci femminili del jazz, ma da afroamericana, il suo DNA è formato anche da molecole  blues, soul, gospel e musica africana, inserite più o meno in maniera diretta nella sua cospicua discografia. Dalle sue radici dunque non si è mai staccata, in modo eloquente ha intitolato Il primo disco, Afro Blue (1974) a cui fa seguito l’ottimo Red Earth a Malian Journey (2007), ed in più nel 1999 è stata nominata ambasciatrice della FAO.



(Ph. F. D'ANIELLO)

Questo preludio è per introdurre la sua presenza alla XVIII Edizione del Festival, dal Mississippi Al Po, una presenza dalla  doppia valenza. La prima è che il concerto è stato fatto in collaborazione con Africa Mission per festeggiare i cinquant’anni di attività, sempre in prima fila per sostenere, promuovere, dare voce e dignità agli essere umani nel continente africano e negli altri paesi più poveri del mondo. La seconda è per portare avanti quel suo ultimo progetto musicale uscito in CD qualche anno fa, Memphis…Yes, I’m Ready, basato sulla musica soul e rhythm & blues. La serata è stata aperta dall’esibizione della cantante Valentina Tioli, una delle partecipanti di X Factor, in linea con una musica italiana di tendenza. Un veloce riassetto della strumentazione ed ecco l’ingresso della Memphis Soulphony, un combo come si conviene, formato da, sezione fiati, sezione ritmica, tastiere, due voci femminili, che inizia con Soul Finger, un classico apripista eseguito per parecchie situazioni musicali di cui sopra.



(Ph.F. D'ANIELLO)

 

Accolta con un caloroso applauso, eccola Dee Dee Bridgewater da subito pronta a presentare una parte del songbook neroamericano partendo dalla versione di Going Down Slow, di un gigante della musica, Bobby “Blue” Bland, poi entra nel cuore del soul e r&b di Memphis (città dove tra l’altro è nata settantadue anni fa), con Can’t Get Next To You (Al Green), con l’autografa soul ballad che intitola il suo ultimo sopracitato disco, per proseguire con un omaggio a Carla Thomas, con B.A.B.Y. Lei è la figlia del leggendario Rufus Thomas, cantante, autore, talent scout e disc jockey, fu lui a lanciare per radio un certo…Elvis Presley, e proprio dal suo repertorio ecco una versione “black” di Don’t Be Cruel . Fra Dee Dee Bridgewater e i musicisti della band c’è buona sintonia e si creano anche simpatici siparietti fra un pezzo e l’altro, vocalmente lei è in ottima forma, senza soluzione di continuità passa da rotonde gradazioni a quelle più grintose mischiate alla tecnica scat, caratteristica del canto jazz. Altro omaggio a due delle storiche cantanti femminili, la soulwoman Ann Peebles con I Can’t Stand The Rain, e la blueswoman Big Mama Thornton con Hound Dog. Se la versione della celeberrima Try A Little Tenderness (Otis Redding) ha trionfato per intensità, in chiusura ha dichiarato: in tutto il mondo è conosciuto come un Re, riferito a Elvis, ma il mio Re è…B.B. King e parte The Trill Is Gone!

Standing ovation e bis con Respect.

Gran bel concerto!

La setlist:

Soul Finger, Going Down Slow, Giving Up, Can’t Get Next To You, Yes, I’m Ready, B.A.B.Y., Don’t Be Cruel, I Can’t Stand The Rain, Hound Dog, Try A Little Tenderness, The Trill Is Gone, Bis: Respect