Rock Contest

interviste

Rock Contest Intervista a Giuseppe Barone e Giulio Favero

07/12/2016 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Rock Contest#Italiana#Alternative

In attesa della finale del Rock Contest, che si terrà all'auditorium Flog di Firenze sabato 10 dicembre, abbiamo rivolto alcune domande al direttore artistico Giuseppe Barone e a uno degli illustri giurati che decideranno a chi toccherà la palma della vittoria, Giulio 'Ragno' Favero. Abbiamo parlato delle caratteristiche distintive della manifestazione, di Motta, ospite della finale del concorso, e di altri tra i più interessanti artisti italiani, emergenti o da riscoprire e da consigliare agli artisti emergenti e tanto altro ancora.
Si avvicina a grandi passi la finale della 28° edizione del Rock Contest, storico concorso nazionale di musica per artisti e gruppi emergenti organizzato dall’emittente radiofonica Controradio in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana, e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

La serata finale si terrà infatti sabato 10 dicembre alle 21.00 presso l’auditorium Flog di Firenze (via Michele Mercati 24/b); ospite della manifestazione sarà quest'anno l'artista che probabilmente possiamo considerare la rivelazione del 2016, ovvero Motta, vincitore della Targa Tenco per la migliore opera prima e della Targa PIMI - Mei miglior artista indipendente dell’anno con l’album La fine dei vent’anni, nonché nome onnipresente in tante classifiche dei dischi dei migliori dischi del 2016.

Il cantante livornese salirà sul palco della Flog con le sei band finaliste, che hanno superato cinque eliminatore e due semifinali e si contenderanno la vittoria finale. Si tratta dei seguenti nomi: Handlogic, trio fiorentino dal sound elettronico e minimale; Handshake, altra formazione da Firenze, ispirata alla storia del rock psichedelico; Light Whales, quattro musicisti trentini che uniscono elettronica, pop e folk in un mix originale; Manitoba, electro, garage e dream-pop per un progetto fiorentino tra cultura italiana e la tradizione rock britannica; Plateaux, un’immersione nel folk rock cosmico americano di fine anni ’60, da Milano; Ros, progetto dalle influenze alternative rock nato in provincia di Siena.

Ad eleggere il vincitore, una giuria composta da nomi illustri del giornalismo musicale italiano e da affermati musicisti, tra cui Alberto Ferrari dei Verdena, Colapesce, IOSONOUNCANE, Giulio ‘Ragno’ Favero del Il Teatro degli Orrori e Max Collini. Dopo la premiazione, chiusura con rockoteca (ingresso 8€ fino alle ore 22.30, poi 10 €, gratuito soci Controradio Club).

In palio un primo premio di 3.000 euro da investire in un progetto artistico, dalla produzione di un cd alla registrazione di un videoclip, dall’organizzazione di una tournée alla promozione con un ufficio stampa. Il secondo classificato, invece, avrà a disposizione cinque giornate in un prestigioso studio di registrazione (Sam Recording Studio), mentre al terzo andrà un voucher di 1000 euro da investire in strumenti e attrezzature musicali (presso Brahms Strumenti Musicali). I sei finalisti, ma anche gli altri semifinalisti non approdati alla finale saranno comunque presenti nel CD Rock Contest 2016. Grazie al contributo di Audioglobe, una delle distribuzioni leader del settore indipendente italiano con oltre 200 etichette, sarà effettuata anche la distribuzione digitale dei brani della compilation (e/o di altri prodotti in accordo con gli autori).

Già noto intanto il nome a cui è stato assegnato il Premio Ernesto de Pascale, dedicato alla memoria del giornalista musicale e storico presidente di giuria del Rock Contest e attribuito alla miglior canzone con testo in italiano scelta tra quelle presentate dai 30 gruppi partecipanti. Quest'anno a meritarselo Clinomania di Giorgio Mannucci: polistrumentista, compositore e cantante livornese, già con The Walrus e Mandrake, componente dell’ensemble Sinfonico Honolulu, Mannucci ha da poco intrapreso una carriera solista, cantando in italiano, con uno sguardo alla tradizione con sensibilità rinnovata. La clinomania a cui fa riferimento il titolo indica un comportamento patologico che porta all’insopprimibile desiderio di rimanere tutto il giorno a letto e quello che ne prende il titolo, risulta essere un brano molto intimo, “costruito dinanzi a un computer, ma al lume di candela”.

In attesa di conoscere anche il nome del vincitore generale del contest, abbiamo rivolto alcune domande a Giuseppe Barone, direttore artistico del concorso, e Giulio 'Ragno' Favero, che sarà presente appunto nella giuria della finale. Abbiamo parlato delle caratteristiche distintive della manifestazione, di Motta e di altri tra i più interessanti artisti italiani, emergenti o da riscoprire e da consigliare agli artisti emergenti e tanto altro ancora.

Breve intervista a Giuseppe Barone

Il Rock Contest, come è noto, è un concorso storico che ha visto gli esordi di Offlaga Disco Pax, Roy Paci, Bandabardò, Scisma, Irene Grandi, King Of The Opera e molti altri: come descriveresti ciò che caratterizza e distingue questo contest da altri, il suo proprium?

Giuseppe Barone: Di sicuro la qualità “non competitiva”, a noi piace considerarlo ogni anno una istantanea della situazione della musica italiana emergente. Poi la forma di gara da più sprint alla formula, ma non è il fulcro della manifestazione, quello cui spingiamo è la creazione di relazioni, tra i musicisti in gara, ma anche con le giurie e gli addetti ai lavori che partecipano alle serate ed alla finale. Chi vi ha partecipato lo sa, e l'atmosfera della finale è davvero qualcosa di unico e particolare. E poi anche dopo, per quanto possibile seguiamo ed aiutiamo i partecipanti nel tempo tutte le volte che ce ne è occasione

Che tipo di pubblico partecipa agli eventi del festival?

GB: Ecco, questa è una delle cose di cui siamo più contenti! Nel tempo siamo riusciti a tirar su un pubblico davvero numeroso, ma attento e curioso, pronto a farsi sorprendere e a non tifare per l'amico o il conoscente, i gruppi provenienti da fuori toscana vengono infatti accolti con grande interesse ed entusiasmo. Giovani soprattutto, ma anche vecchi appassionati di musica alternativa.

È mai capitato che il percorso di un artista passato per il concorso in qualche modo sorprendesse anche gli organizzatori, perché superava le aspettative?

GB: Ah, certo! Solo un paio di casi ad esempio: Alberto Mariotti, oggi noto come King Of The Opera, si presento nel 2006 come Samuel Katarro, prima dell'esibizione si presentò come un ragazzo timido e schivo, sul palco invece la sorprendente trasformazione, rimanemmo tutti senza parole, aveva una forza espressiva ed un magnetismo incredibile, e poi l'exploit degli Offlaga Disco Pax, nel 2004, non avevano fatto ancora nulla, erano assolutamente sconosciuti, fu fantastico vedere l'entusiasmo crescente del pubblico che nella serata finale già declamava a memoria Robespierre, era chiaro che era nato qualcosa di importante...

Cosa pensi di Motta, che avete scelto come ospite della finale di quest’anno?

GB: Lo abbiamo scelto, e non a caso. È il perfetto emblema del musicista che ci piace, gavetta, tanti live, credibilità, e poi la meritata notorietà senza sottostare a compromessi.

Ricordi un complimento all’organizzazione in un articolo, o in una conversazione a voce con i partecipanti, gli ospiti o i giurati che vi abbia fatto particolarmente piacere, perché rispecchiava proprio il vostro modo di concepire e impostare quest’ottimo concorso?

GB: Davvero tanti, e ne siamo contenti. Tutti, anche quelli che per un motivo od un altro restano indietro ringraziano per la bella accoglienza e la professionalità del nostro staff, ma (non scherzo) sono stati tanti i finalisti che alla fine della serata ci hanno detto “questa serata ce la ricorderemo per tutta la vita”: cosa possiamo chiedere di più?

Breve intervista a Giulio 'Ragno' Favero

Si avvicina la finale del Rock Contest: come ti sembra oggi lo stato di salute del rock e quali contaminazioni, caratteristiche, ecc. secondo te possono essere la chiave vincente per farlo risultare originale, se ve ne sono?

Giulio Favero: Diciamo che non mi sembra granché in salute, nel senso che chi riesce ancora a tenere la testa alta sono band che hanno iniziato il loro percorso più di dieci anni fa, come ad esempio Verdena, Ministri, Aftehours o Zen Circus. Di rock nell'oggi francamente non vedo nulla, e non nulla di interessante, ma non mi sembra proprio ci siano band che riescano in un qualche modo ad arrivare ad emergere. Sarebbe però forse anche ora che il rock sparisse per come lo conosciamo: ormai certi cliché dovrebbero venire vietati per legge.. Personalmente se si parla di contaminazione, quando qualche gruppo di ragazzi giovani mi chiede qualche consiglio, io li invito a guardare alla musica del sud del mondo, Africa, Sud America, India, luoghi in cui è ancora viva la scintilla dell'esprimere se stessi con poco o niente, e soprattutto dove poter trovare infinite idee e ispirazioni. Penso che nel rock, e in molti altri generi, l'occidente abbia esaurito l'esauribile.

Un disco italiano del 2016, possibilmente di un artista emergente, che ti è piaciuto particolarmente.

GF: Mi spiace, ma non ho ascoltato nulla nel 2016 di italiano... Ho sentito cose, ma niente che mi abbia impressionato, e ovviamente non posso far pubblicità a Morkobot, OvO o qualcun altro che ho prodotto.. Sicuramente Folfiri e Folfox mi ha colpito molto, ma essendo amici, gli Afterhours, non mi sento obbiettivo. Diciamo che però non sono un buon fruitore perché ormai ascolto più volentieri la lavatrice in centrifuga che un disco, per cui non faccio testo. Di sicuro posso dirti quello che ho scoperto nel 2016 ma è del dicembre 2015 e secondo me è un disco strepitoso e che forse un paese come il nostro nemmeno merita è BU BU SAD de La Rappresentante di Lista. Non so quanto mi son complimentato con loro e il loro produttore, ma lo ritengo veramente un disco incredibile, pieno di idee vere, rimandi al passato della melodia italiana senza risultare minimamente pesante, con degli arrangiamenti molto efficaci e delle armonie ricercate senza essere stentate. Non riesco a trovarci un difetto, e loro dal vivo sono micidiale. Ecco, forse son molto più r&r loro di tanti che lo urlano dentro a un microfono. Un gruppo che ha sicuramente un futuro roseo.

Un artista italiano (magari oggi ascoltato meno di altri) che consiglieresti di ascoltare agli artisti emergenti per imparare una lezione di stile, coerenza, ecc.

GF: A parte il gruppo sopracitato, mi vengono in mente Bachi da Pietra, liberi da ogni vincolo ideologico e sempre fedeli a loro stessi e alle loro idee, anche se non incontrano il favore del pubblico, e con una capacità di scrittura che ritengo tra le migliori che abbiamo mai avuto in questo paese. Allo stesso modo, su di un fronte più “leggero” dal punto di vista musicale, ma non meno importante da quello letterario, i Non Voglio Che Clara sono un ottimo esempio di canzone d'autore che sa essere dolce e tremenda allo stesso tempo. Alcuni loro pezzi, anche se li ho prodotti io, mi fanno commuovere ad ogni ascolto. Terribili e meravigliosi.

Come produttore come scegli gli artisti con cui collaborare?

GF: Direi che l'unica vera costante sia l'empatia che sento dal punto di vista umano più che musicale. Se non vado d'accordo anche solo con un componente, lascio cadere la cosa, anche se varrebbe la pena fare dei tentativi. Sono una persona molto poco paziente e sono fin troppo diretto, per cui per collaborare a una produzione ho bisogno di lavorare con persone schiette e sincere, libere dalle grinfie del proprio ego, e felici di mettersi nelle mie mani. Se non sento questo, non prendo assolutamente in considerazione la cosa. Poi, ovviamente, devo rimanere colpito dai contenuti e dalla sincera passione che il gruppo ha per la sua musica: i perditempo, gli arrivisti, i pavidi e gli snob non mi interessano, mi interessa chi necessita di vivere della propria espressione e non di altro.

Cosa pensi del crowdfunding?

GF: Penso sia un buon metodo per raccogliere fondi per proporre i propri prodotti, ma so anche in cuor mio che la musica avrebbe, come lo ha sempre avuto, la possibilità di essere finanziata dalla sua fruibilità: basterebbe pagare il giusto compenso per l'ascolto, sia live che riprodotto. Però ormai le etichette fanno fatica a porre economie in progetti che difficilmente porteranno dei frutti da quel punto di vista. Sta diventando molto difficile vivere delle proprie idee musicali, mentre sta diventando facile se sei un furbo che vende fumo. Ma forse quello lo è sempre stato...

Un consiglio che potresti dare a un artista emergente.

GF: Scopri chi sei prima di farti scoprire da qualcun altro, o da nessuno.

Per informazioni www.rockcontest.it  | facebook: Rock Contest Controradio | Infoline: 055.73.999.46 | contest@controradio.it

Rock Contest 2016 è organizzato dall’emittente radiofonica Controradio e dall’associazione Culturale Controradio Club con la collaborazione di Regione Toscana e Comune di Firenze e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Sponsor tecnici: Audioglobe, Sam Studi di registrazione, Brahms Strumenti musicali.

 
Per ascoltare i brani delle band partecipanti: http://www.rockcontest.it/edizione-2016/

XPRESS COMUNICAZIONE Sara Chiarello esse.chiarello@gmail.com; Francesca Corpaci

Fleisch Ufficio Stampa

NORA BENTIVOGLIO
nora@fleisch-agency.com

FRANCESCO CARLUCCI
francesco@fleisch-agency.com

 
CLARA CALAVITA
clara@fleisch-agency.com