Mario Bonanno E Stefania Rosso

Mario Bonanno E Stefania Rosso Che mi dici di Stefano Rosso? Fenomenologia di un cantautore rimosso


Edizioni Paginauno – 2023 - 170 pagine - €. 19.00 Musica | Biografie

12/06/2023 di Franco Valsecchi
Il nome di Stefano Rosso risulterà probabilmente poco conosciuto a chi oggi non è vicino alla cinquantina. Eppure c'è stato un periodo, tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, in cui il cantautore e, non dimentichiamolo, ottimo chitarrista romano sembrava sul punto di diventare uno dei nomi più illustri della scena musicale italiana, con alcuni dischi incisi per importanti case discografiche e una patecipazione a Sanremo.

Poi, un po' per sfortuna e un po' per la difficoltà nel mantenere i rapporti, talvolta fasulli, con le persone che contano nell'ambiente, Rosso ha vissuto un periodo di oblio della sua personalità artistica e delle sue opere.

Una dozzina di anni fa, però, la collaborazione tra la figlia Stefania Rosso e lo scrittore Mario Bonanno diede vita a un testo su di lui, edito da Stampa AlternativaChe mi dici di Stefano Rosso?”, la cui recensione dell'epoca su Mescalina.it a cura di Andrea Tarquini potete trovare a questo link.

Oggi Edizioni Paginauno ripubblica il testo, con l'aggiunta di alcune interviste e, soprattutto, di un nuovo intervento della figlia Stefania, intitolato “Nuove pre-posizioni articolate dieci anni (e passa) dopo”, perché si tratta proprio di un nuovo modo di parlare del padre e della famiglia, quasi una nuova impostazione del volume.

Nella precedente edizione il suo intervento comprendeva un'affermazione di principio che molto incideva sulla struttura narrativa del libro: “L’idea di questo libro non è, dunque, quella di raccontare la vita di mio padre sin nei dettagli.
Credo che, alla fine, risultino più interessanti i fatti di ogni giorno, i retroscena culturali, le influenze che ne hanno determinato l’opera.
Inoltre mio padre non sarebbe affatto felice di vedere i fatti suoi esposti in bella mostra sullo scaffale di una libreria.
Si è deciso di costruire questa biografia anomala, concentrandoci sull’artista e le sue opere e su alcuni aspetti poco noti della persona Stefano Rosso.

In questa nuova edizione, il contributo di Stefania Rosso si apre con una frase programmatica:
Come dice anche Mario, la cosa migliore per parlare di Stefano è lasciar parlare Stefano.
Prima però ho qualcosa da dire anch'io. È qualcosa che so mi attirerà parecchie critiche, ma è qualcosa di necessario, perché la storia di Stefano Rosso – la parte di storia sconosciuta al suo stesso pubblico – restituisca un'immagine più veritiera dell'uomo e dell'artista. E adesso è ora di rispondere ai perché. Mi servirà per affrontare l'assedio una volta per tutte.” 

La conclusione è chiara e definitiva: “Ecco come sono andate le cose, e con questo credo di avere detto tutto quello che c'era da dire, perlomeno le cose importanti. Adesso forse potete costruirvi un'idea più vicina alla realtà su chi è stato davvero Stefano Rosso.”

Purtroppo, rispetto alla precedente edizione del 2011, non è presente il CD che riportava la registrazione di una serata al Folkstudio di Roma. È invece stata aggiunta un'interessante novità, testimonianza dell'eclettismo artistico di Stefano Rosso e, nello stesso tempo, dell'assoluto legame alle sue origini trasteverine: si tratta della riproduzione illustrata de “L'Osteria der Padreterno”, Commedia Musicale Romanesca, un'ironica commedia dialettale, di cui sono riportati, oltre ai testi, le illustrazioni originali di Antonella Orsaja.
Il nuovo intervento di Stefania Rosso rende questo volume interessante anche per chi già ha acquistato ai tempi l'edizione del 2011, un'opera che ha il merito di riportare il nome di Stefano Rosso alla ribalta, dopo tanti anni di rimozione.

 

 

 

 


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