Steven Spielberg

Commedia

Steven Spielberg The Fabelmans


2022 » RECENSIONE | Commedia | Drammatico
Con Gabriel LaBelle, Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Jeannie Berlin, Keeley Karsten



02/02/2023 di Roberto Codini
Il cinema nella vita e la vita nel cinema - I destini incrociati di Spielberg e Sorrentino

Una celebre battuta di Woody Allen dice: “il cinema si ispira alla vita mentre la vita si ispira alla televisione”. Negli ultimi anni stiamo assistendo alla tendenza di alcuni grandi registi a raccontare la propria vita, con particolare riferimento a come hanno deciso di diventare registi, di vivere per il cinema. Così è stato, per esempio, per Kenneth Branagh con il suo “Belfast” e, a casa nostra, per Carlo Verdone con la serie “Vita da Carlo”, proposta sulla piattaforma Prime.

Ma una vera e propria sorpresa è venuta da Paolo Sorrentino, dal quale tutti si aspettavano un film su Diego Armando Maradona (“È stata la mano di Dio” è il titolo che ha indotto in inganno) e che ha invece regalato al pubblico il suo film più intimo e personale, intenso e coraggioso, che, attraverso la storia di “Fabietto” (il suo alter ego) ha raccontato la tragica morte dei suoi genitori e la sua salvezza grazie al Napoli di Maradona, quella “mano di Dio” per vedere la quale si è salvato dall’incidente che è costato la vita ai suoi genitori. “La realtà è scadente”: per questo si fa il cinema. Fabio spiega così il motivo per il quale ha deciso di dedicarsi al cinema: se la realtà è deludente, bisogna inventare una realtà diversa.



Steven Spielberg ha invece firmato il suo capolavoro, “The Fabelmans” (candidato all’Oscar e probabilmente destinato a vincere numerose statuette), la storia della sua infanzia, dell’amore per il cinema e della decisione di diventare regista, per dedicarsi a quell’arte che gli aveva fatto scoprire il tradimento della madre consacrando una dolorosa crisi coniugale. Sammy Fabelman è un piccolo talento; siamo nel 1952 e Sammy usa la pellicola con maestria, inventa storie trasformando una festa scolastica in un evento mondiale e un bullo della classe in un eroe dello sport. È la magia del cinema, il potere del cinema.

Il cinema, proprio come per Sorrentino, può raccontare storie diverse dalla realtà deludente o tragica; con il cinema Tarantino ha lasciato viva Sharon Tate nel commovente finale del bellissimo “C’era una volta a Hollywood” e attraverso il cinema Spielberg ha consentito a una comunità di sognare, a un ragazzo irrisolto di sembrare un eroe e a una famiglia di essere, nonostante tutto, felice.

Possiamo dire di essere arrivati a un punto di svolta: dai film autobiografici o presunti tali (Nanni Moretti e Woody Allen hanno sempre negato di aver girato film autobiografici, anche se dallo stile inconfondibile), alla storia della propria vita in rapporto al cinema, in una rubrica ideale che potrebbe intitolarsi “perchè siamo diventati registi”. Un grande regista è in grado di raccontare una grande storia. Se poi è la storia della sua vita, può essere grande cinema. E vederlo può essere bellissimo. 

 

 


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Claudio Mariani


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