Michel Gondry

commedia

Michel Gondry SE MI LASCI TI CANCELLO


2004 » RECENSIONE | commedia
Con Jim Carrey, Kate Winslet, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson, Elijah Wood, Mark Ruffalo, David Cross

di Claudio Mariani
Se mi lasci ti cancello...bisognerebbe cancellare questo titolo e il distributore italiano (o chi per lui) che ha commesso il delitto di tradurre un originalissimo Eternal Sunshine of the Spotless Mind nel modo peggiore possibile, trasformando come visibilità esterna uno dei film più belli della stagione in una commediola da strapazzo. Peccato, era da un po’ che i distributori italiani avevano capito che per loro era inutile sforzarsi di rinominare le pellicole estere, visto i danni che puntualmente facevano; perciò la tendenza ultimamente era cambiata cercando di mantenere il titolo originale anche per il mercato italiano. Non è stato questo il caso, forse accecati dalla presenza di Carrey o forse dall’argomento, ma non si sa…anche questi sono misteri italiani! E qui nasce l’equivoco: i film dello sceneggiatore più geniale d’america, Charlie Kaufman, sono tutto tranne che commedie, sono piuttosto indagini psicologiche contorte, introspettive e con un fondo di allucinazione perenne. E Jim Carrey non è solo l’attore comico che siamo abituati a vedere, lui è un grande, istrionico personaggio, uno dei pochi che riesce a trasferire la malinconia allo spettatore (oltre a questo film, vedasi anche The Truman Show e The Majestic) e a coinvolgerlo. Per quest’opera del quasi sconosciuto Michel Gondry (cinematograficamente parlando, ma famosissimo nel mondo dei videoclip musicali), Kaufman confeziona la sua sceneggiatura più coerente, meno complicata del solito e impeccabile, dove si incrociano le vicende apparentemente semplici di due innamorati, che si conoscono e si amano quasi subito. Ma la differenza dalla “altre” storie d’amore è che, ad un certo punto, una volta lasciatisi, lei non riconosce più lui. Da qui nasce il mistero, risolto con la scoperta della Lacuna inc., clinica specializzata nel cancellare i ricordi, a cui la protagonista si era rivolta. Il tutto si dipana in un andirivieni di sovrapposizioni temporali, una sorta di metodo narrativo che tanto piace al messicano Inarritu e al suo sceneggiatore Arriaga, nel quale è importante non distrarsi, per non perdere il filo. Con una regia molto “mtv” (sarà un caso, ma Gondry ha le stesse origini lavorative di Spike “Essere John Malkovic” Jonze), accattivante, dei momenti di vero delirio (i momenti della “cancellazione”) e un parco di attori in forma, a partire dal perfetto Carrey, passando dalla lunatica ma bravissima Kate Winslet, fino al frodo Elijah Wood e all’imbarazzante e conturbante bellezza di Kirsten Dunst. Il film funziona, e lo fa perché, una volta tanto, si può parlare d’amore senza retorica, con inediti neo-moralismi molto evidenti (perché cancellare i ricordi?) e rendendoci, alla fin fine, sorridenti e soddisfatti. Insomma, sicuramente il film più bello della carriera di Kaufman, uno dei più belli dell’anno, un film da amare e rivedere più volte, che piacerà tantissimo a tanti, e pochissimo a pochi, visto che il rischio, leggendo commenti, recensioni e opinioni, c’è…ed è difficile comprenderlo, ma, d’altronde, il mondo è bello perché è vario…

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