Lee Chang-dong

Drammatico

Lee Chang-dong Burning - L`amore brucia


2018 » RECENSIONE | Drammatico | NUOVI SPUNTI
Con Yoo Ah-In, Steven Yeun, Jong-seo Jun, Joong-ok Lee



25/02/2021 di Alessandro Lonardo
Lee Chang-dong, prima di esordire alla regia, lavora come sceneggiatore con Park Kang-soo, autore di punta del realismo sociale coreano. 
Il suo cinema realistico e militante influenza moltissimo Lee Chang-dong che nelle sue opere racconta una società ostile ed indifferente ed è presente un'attenzione particolare alla storia recente, alle vicende di gente comune che vive in emarginazione e ai temi della disgregazione familiare.
Elementi che ritornano anche in Burning del 2018, sesta fatica del regista basata sul racconto breve "Granai Incendiati" di Haruki Murakami. 
La vicenda narra del rapporto sentimentale tra Jong-su e Hae-mi, giovani dalle umili origini, che viene incrinato dall'arrivo del ricco e aitante Ben. Questi, prodotto della Corea del Sud liberale e democratica, nata dopo il 1992, guida auto sportive, vive in un appartamento di lusso nel centro di Seoul ma non è chiaro come possa permettersi un tale stile di vita. 
Di contro, Jong-su e Hae-mi sopravvivo con lavoretti occasionali e sono rappresentanti della categoria dei giovani precari e senza prospettive molto diffusa nella Corea del Sud del 2018, paese falcidiato dalla disoccupazione giovanile.

Ciò che accomuna i tre personaggi è il tentativo di colmare un vuoto e di liberarsi da un peso che ne mina la stabilità emotiva. Non riuscendo a trovare risposte nella società c'è chi le cerca altrove, chi creando e chi distruggendo. Tutti e tre appaiono annoiati e anche quando in compagnia, contraddistinti dalla solitudine. 

Hae-mi prova a dare un senso alla propria esistenza vivendo spontaneamente ma non sembra riuscire ad emanciparsi da ciò che la società coreana patriarcale si aspetta da lei, tant'è che ha modificato il suo aspetto esteriore per risultare più bella, tentativo che non risolve il suo disagio, così opprimente da spingerla a cercare di svanire come il sole al tramonto. 
Jong-su compie invece un percorso che lo conduce da una realtà incerta ed apatica a scoprire il mondo e le sue ombre e a sbloccare così una sensibilità sopita. 
Ben, invece, appare come simbolo di una società classista ed indifferente che sfrutta i più deboli, ed in particolare le donne, per soddisfare le proprie voglie. 
 
Con Burning, Lee Chang-dong continua la sua rappresentazione di una Corea del Sud in cui i personaggi sono abbandonati a loro stessi da istituzioni assenti o punitive. 
Il senso di desolazione e solitudine che caratterizza l'opera è realizzato attraverso l'utilizzo di uno stile elegante volto a rappresentare ambienti rurali, popolari e residenziali nei quali i personaggi, come anticipato, sono spesso isolati e anche quando vicini, incapaci di creare contatto umano. 

Contatto di cui Hae-mi necessita, e la cui mancanza la conduce a compiere scelte avventate, e di cui Jong-su va alla ricerca non riuscendo a trovarlo in una famiglia assente e disgregata. 
Il senso di lutto e perdita che assale quest'ultimo è centrale nella seconda parte del film ed è reso dai tempi distesi caratteristici del cinema di Lee Chang-dong. Essi si distinguono per le dissolvenze lente, per i movimenti di macchina rilassati, se non addirittura in ritardo rispetto ai personaggi ai quali sono subordinati, e per le inquadrature che si colmano delle figure umane e degli ambienti. Sia che si tratti di campagne al confine tra Corea del Sud e del Nord, che di appartamenti popolari o di interni lussuosi del centro di Seoul.

Lee Chang-dong si serve di questo stile, realistico e riflessivo, per creare sequenze esteticamente emozionanti, filmate spesso al tramonto e all'alba sfruttando la luce naturale. Tra queste, quella più d'impatto e dal forte contenuto poetico-metaforico è la danza di Hae-mi sulle note di Miles Davis. La musica è qui, come spesso accade nel cinema di Lee Chang-dong, intradiegetica (fa parte del mondo della finzione). Nelle occasioni in cui è extradiegetica, essa è minimale e svolge spesso funzione tensiva. 

In conclusione, Lee Chang-dong conferma il suo stile anti spettacolare fatto di silenzi, long take, colori saturi e sequenze distese utili a cogliere le emozioni dei protagonisti. Il suo interesse è rivolto a storie in cui il passato dialoga col presente e i personaggi cercano ma non trovano punti di riferimento nei rapporti interpersonali e nella società. Il focus ricade sulle conseguenze che hanno su di essi gli avvenimenti traumatici che sono spesso relegati nel fuori campo o rappresentati con distacco. 
In Burning, questi elementi concorrono a dare corpo ad un'opera fascinosa, realistica e desolante; in cui il melò e il noir si contaminano innovandosi a vicenda. 
 

Lee Chang-dong Altri articoli

Lee Chang-dong Poetry

2010 Drammatico
recensione di Alessandro Lonardo