Van Houtens

interviste

Van Houtens Humour britalian

17/06/2014 di Francesco Malta

#Van Houtens#Italiana#Alternative

Una divertente chiacchierata con Alan e Karen, a partire dal loro nuovo Ep, Britalian (in streaming)
It's a Beautiful Day l'avrò sentita un milione di volte senza conoscere chi fossero gli autori. Poi l'ho scoperto e mi si è aperto un bellissimo mondo davanti. Un mondo a metà strada tra Italia e Inghilterra, fatto di colori e sorrisi. E ora ho avuto la possibilità di fare qualche domanda a Alan e Karen, meglio noti come The Van Houtens: non vi aspettate risposte seriose!

Mescalina: Britalian è il nome che avete dato, oltre che all'Ep, anche al vostro stile. Cosa avete preso dall'Italia e cosa dell'Inghilterra?

Alan: Dall’Italia: il papà, la carta d’identità, i festival di Sanremo del 1966 e del 1980, le multe per parcheggio in sosta vietata. Dall’Inghilterra: la mamma, il passaporto, i Beatles, le parole “friends” e “goodbye”.

Karen: Dall’Italia io ho preso anche il codice fiscale, l’Autan, l’acqua e menta e il cognome. Dall’Inghilterra il nome, le lentiggini e il custard con l’apple crumble.

Mescalina: In Music Fanatic citate diversi artisti, dai Rolling Stones ai Ricchi e Poveri, ma quali sono le vostre vere fonti d'ispirazione?

A-K: Oltre ai Ricchi e Poveri ci piacciono molto le band con nomi strani tipo i Gay for Luke Perry, i Too Fat to Skate, gli Abracadaver, i Jesus Chrysler Supercar, Drupi e naturalmente Le Ragazze di Non è La Rai.

Mescalina: Come è stato collaborare con una band storica come i La Bionda?

A: E’ stata una sensazione strana…il primo giorno che ho visto Carmelo La Bionda mi sembrava un’entità astratta uscita direttamente dal mio iPod; poi ho scoperto che è anche una persona straordinaria e gentilissima, insomma è uno tra i due ricordi più piacevoli legati a “Britalian”. Oltre a quest’intervista, naturalmente.

K: Carmelo La Bionda, oltre ad aver collaborato al pezzo Musicfanatic, ha voluto acquistare personalmente l’album e sostenerci fino in fondo. Come suo fratello, un vero professionista ed una persona splendida. In programma abbiamo lezioni di basso e una gita al lago. One for you, one for me…

Mescalina: Cosa si prova a sentire un proprio brano che passa a ripetizione su radio e tv quando ancora eravate sconosciuti ai più?

A: Beh non è affatto male, specie quando tuo padre sta guardando la partita in tv e sente la tua canzone tra un’azione e l’altra. Certo avrei preferito vedere la mia faccia piuttosto che un panino con petto di pollo dorato, pane croccante e squisita salsa gourmet.

K: Accendi l’autoradio e ascolti It’s a Beautiful Day convinta di aver inserito la modalità “CD”. Il momento in cui ti rendi conto di essere sintonizzato su una stazione radio nazionale è un bel momento, è meglio accostare!

Mescalina: Ascoltando le vostre canzoni, sono il divertimento e l'ironia a farla da padrone. Quanto è importante questo aspetto nel vostro processo creativo?

A: Sono l’unica cosa importante oltre ai soldi. Ammazzerei quelli che prendono le cose troppo seriamente!

K: Non ammazzarmi, oh!

Mescalina: Prima c'era solo Alan, ora siete in due, nel prossimo disco quanti sarete?

A: Ci sarà solo mia sorella Karen insieme ad un gatto e ad un piccolo robot.

K: Vorrei anche un porcellino d’india nel gruppo, fanno dei fischi incredibili!!

Mescalina: Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro futuro?

A: Beh nell’immediato una serie di lettere a caso sadokjsaoifjweiojfiwrjgioerjgoijfdoipgndfoibn.

K: Se le analizzi bene ci leggerai il nostro futuro.

 



 

BIOGRAFIA

Nel 2008 Alan si inventa la band “The Van Houtens”; una vera band a (quasi) tutti gli effetti: i membri sono persone realmente esistenti, ma totalmente ignare di essere parte di una pop band. Grazie a questo stratagemma però da un lato Alan può respirare l’emozione di essere parte di una band, dall’altro si risparmia le classiche scocciature del caso (il chitarrista ubriaco, la sala prove, la democrazia…) I primi brani, registrati con un microfono per videoconferenze e la vecchia chitarra di un parente, attirano inaspettati consensi e un discreto numero di ascolti su MySpace. I Van Houtens cominciano ad incuriosire riviste specializzate, siti internet e blog. Un giorno Alan riceve una telefonata di quelle che non ti aspetti: McDonald’s vuole a tutti i costi (peraltro non così alti, in questo caso) utilizzare un brano dei Van Houtens come jingle per lo spot tv del nuovo panino Chicken Gourmet. Da lì a poco tempo, e per molto tempo (dal 2008 al 2010) “(It’s a) Beautiful day” sarà trasmessa da tutti i maggiori network televisivi e radiofonici italiani.La curiosa storia d’amore e di soldi tra una delle più grandi multinazionali del globo ed un artista ultra-indipendente diventa molto popolare sul web; il magazine “XL” (inserto del quotidiano “La Repubblica”) vuole la batterista dei Van Houtens per un articolo e un servizio fotografico sulle 5 musiciste più cool dello stivale. Ovviamente nessuno si immagina che Lia19, la batterista ufficiale dei Van Houtens, non è altro che una pornostar americana. Alan deve perciò chiedere a sua sorella Karen un favore molto speciale: “fai finta di essere Lia19, la batterista dei Van Houtens, per un solo giorno”. Agli inizi del 2011 Alan decide che i membri dei Van Houtens sono pronti per diventare persone in carne ed ossa: pubblica un appello su Rockit e trova dei musicisti di bell’aspetto che diventeranno a tutti gli effetti i nuovi membri dei Van Houtens. Dopo pochi mesi di prove i Van Houtens sono finalmente pronti per esibirsi live: il primo step è un mini tour in alcuni club storici di Milano.

A giugno del 2012 esce finalmente “FLOP!”, primo e abbastanza sospirato album
dei Van Houtens, per l’etichetta “Facelikeafrog”: undici brani tra cui la famigerata
“(It’s a) Beautiful Day"; la copertina è disegnata dal talentuoso Alessandro Baronciani. Il primo singolo estratto, “John Ferrara & 
Betty Karpoff” raggiunge la top 20 dei singoli più venduti su iTunes, anche se ciò non ha giovato più di tanto alle tasche della band. A novembre, dopo il tour italiano estivo, esce un secondo singolo: “I Want 
to TellYou” entra nelle grazie di molti disc jockeys ed entra anche in heavy 
rotation di Radio2 per diversi mesi. Il videoclip del singolo vede la partecipazione di molti sosia ufficiali di rockstars decedute, 
tra cui Freddie Mercury, Elvis, Amy Winehouse e Michael Jackson.

Nel 2013 i Van Houtens prendono una pausa dall’attività live 
per concentrarsi sulla composizione di nuovi brani, interrotta solamente
dalla realizzazione di un videoclip special di “1987 Souvenir” – che vede la partecipazione dei genitori dei Van Houtens insieme 
ad Andrea Diprè.

A maggio 2014 è uscito per Metatron l’EP “Britalian” – un manifesto dello stile
di canzoni dei Van Houtens, un curioso mix tra inglese e italiano.


 

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Si ringraziano i Van Houtens e Cristiana Gizzarelli per Metatron.