Free Christmas

special

Free Christmas Mescalina Free Christmas 2022: una nuova compilation, da ascoltare e scaricare.

18/12/2022 di Autori vari

#Free Christmas#Italiana#Canzone d`autore #Christmas #Natale #free download #compilation

Piu' di quaranta tracce, tra brani gia' pubblicati, nuovi pezzi e cover inedite, canzoni scritte per l'occasione e divertissement, interpretazioni acustiche e arrangiamenti esclusivi.

Se Natale significa “con i tuoi”, chi meglio di Mescalina rappresenta “i tuoi”, per gli artisti che la rivista propone, scopre e sostiene da più di vent’anni? Così, è un modo per trascorrere il Natale “con i tuoi” anche creare una playlist appositamente costruita, in cui la creatività è il vero, autentico dono fatto dagli artisti a noi, per la gioia del nostro ascolto.

Creatività, e generosità: impossibile definire altrimenti lo slancio con cui hanno risposto musicisti di fama internazionale, come Elliott Murphy e sua moglie Françoise, che hanno deciso di dedicarci un Blue Christmas ricco di speranza per il futuro; Ian Siegal, bluesman che non perde il proprio spirito caustico con Santa Claus Get Divorced, Olivier Durand, con una non-canzone di Natale (This Is Not a Christmas Song) dal canto lirico e dalla celebre chitarra che prende il volo con noi; e Kenny White, che propone una versione di Christmas Day col contributo eccellente di Larry Campbell al mandolino e Marc Cohn alle harmonies.

Splendido è stato anche scoprire che gli artisti veri concepiscono la creazione di un brano come un work in progress, e rifiniscono instancabilmente i loro brani: è il caso di Stefano Barotti, che ci regala un punto di vista antico, un Natale sui monti che sa di calore e magia; o di Beppe Dettori e Raoul Moretti, che, in S'incantu 'e Nadale, hanno riarrangiato due canti natalizi: God Rest Ye Merry Gentlemen, traditional anglosassone, proposto anche con due strofe in logudorese tradotte da Dettori, e una citazione di Carol of the Bells, dell'americano di origine ucraina Peter Wilhousky, basata sul canto ostinato Shchedryk del compositore ucraino Mykola Dmytrovyč Leontovyč, per omaggiare il popolo ucraino in questo momento difficile.

 Michele "Cerno" Carobbio dei Vad Vuc augura Allora buon Natale alle madri mancate, in una versione acustica, chitarra, mandolino e voce, vibrante di dolore e speranza, aggiungendo emozioni e profondità al brano originale, mentre Davide Van De Sfroos offre a Mescalina un pezzo inedito, Che Natale vuoi, composto in italiano, e raggiunge il cuore di tutti, nella ricchezza delle riflessioni a cui invita; Claudio Sanfilippo adotta invece uno sguardo ingenuo, narrando di un bimbo che prepara Un caffelatte per Gesù Bambino. Laicismo e celebrazione all'energia della Natura che si rigenera nel Solstizio d'inverno sono le cifre distintive dell'affascinante Sol invictus, che Cristina Nico ha concepito accompagnandosi con la sua graffiante elettrica.

Beatrice Campisi con Luna lunedda (da Il gusto dell'ingiusto, 2017) ci regala un brano ispirato a una filastrocca natalizia siciliana, dal ritmo incalzante e ricco di riferimenti all’abbondanza sulle tavole isolane. Che poi in tutta Italia sono quelle tavole in cui si riuniscono le famiglie, tra affetto e luoghi comuni, e dove a volte “qualcosa è cambiato, che stiamo più larghi, che c’è un posto vuoto”, come canta Daniele De Gregori in Canzone di Natale (da Fuori tempo, 2021). 

Paolo Ronchetti invece ci fa dono della sua dolce Adoro le canzoni di Natale (dall'omonimo EP), canto di fragilità, dichiarazione di intenti e voglia di bellezza, da cui ripartire per andare avanti.

A quatt’uri di la notte dei siciliani Lautari, tratta da La Cantata dei pastori (Meru Meru) (1994)dà voce a una figura a volte messa in disparte, San Giuseppe, con suoni dal gusto ancestrale. Dall’anno 0 si vola al 2020, con i Sulutumana e la loro Natale 2020, un brano dolce e carico di speranza: "dimmi come sarà l’alba dopo questa lunga lunga notte”. Anni ‘20 e dintorni invasi dalla tecnologia, quando invece Jesus (senza uno smartphone) era diventato un “Dio delle masse prima di Steve Jobs”, come ci racconta divertito Jama. Nei nostri presepi comunque Gesù, senza smartphone certo, sta in una capanna coperta di neve, quella Neve che sembra cadere soffice sugli accordi celestiali, dalle accordature aperte, della chitarra di Sergio Arturo Calonego. In tanta dolcezza, c’è però Cinepanettone di Davide Zilli, una sorridente sferzata a chi è tanto sofisticato, riguardo ai passatempi delle feste, da cantare “voglio passare la mia vita con Boldi e con De Sica”. L’ elegantissimo Jet Set Roger ci omaggia della sua irresistibile It's Christmas in the Jet Set, brano dal nuovo album In the Bleak Midwinter. 

Un brano già composto, ma sempre attuale, è quello di Federico Sirianni con la sua Dio dei baraccati (da Vinile di Natale, 2013), nel solco di una solidarietà non artificiosa, ma viva e vera. Ricco di umanità è anche il prezioso contributo di Michele Gazich, che ha incrociato il proprio violino con la fisarmonica di Gualtiero Bertelli per raccontare, in Anna, te scrivo (dal suo lavoro del 2018 Temuto come grido atteso come canto), la storia di un ebreo, degente nel manicomio dell'isola di San Servolo, di fronte a Venezia, che scrive una toccante ultima lettera, permeata di fiduciosa dolcezza, alla sua amata, promettendo di rivederla per Natale.

Anche le cover hanno un sigillo speciale: Veronica Sbergia e Max De Bernardi riempiono di gioia gospel la loro versione di I Can Tell the World About This, Lorenzo Semprini e la sua 44 Band traducono il classico di Tom Waits Christmas Card from a Hooker in Minneapolis, mantenendo intatta tutta l’atmosfera malinconica e ironica insieme; Graziano Romani, accompagnato da piano e violino, presta la sua voce potente e duttile per il traditional scozzese The Water Is Wide, ma non abbiamo saputo scegliere fra i due brani che l'artista ci ha donato: così abbiamo inserito anche questa esaltante versione di Christmas Song dei Jethro Tull, che acquista, nell'interpretazione di Romani voce e chitarra (con il violino di Francesco Germini), una vena rock pulsante e coinvolgente.

Lorenzo Monguzzi, invece, pur influenzato, non ha voluto mancare, offrendoci un’intensa e benaugurante versione di Happy Xmas (War Is Over), riletta anche da Ila & The Happy Trees, in questo caso con un arrangiamento ammaliante e a tratti maestoso.

Arpeggi folk fatati, quasi da ninna-ninna, caratterizzano poi l’impalpabile e delicata Silent Night proposta invece da Bea Sanjust.

Natale a volte, però, sa essere amaro, "senza amici e senza amore”, come ci ricorda Roberta Barabino cantando È Natale il 24 di Piero Ciampi, o sa essere anche crudele, in cui si può perdere l’innocenza, ci canta Stramare riproponendo L’uccisione di Babbo Natale di Francesco De Gregori. Innocenza ignara del futuro dolore, che ritroviamo nel bambino che dorme tra le braccia di Maria in What Child Is This? (con testo di William Chatterton Dix), che Chiara Raggi ripropone in equilibrio tra suoni moderni e tradizionali. Luca Carocci, con il contributo di Alessio Pizzotti, omaggia Isobel Campbell e Mark Lanegan, riproponendo con una patina di morbida malinconia Time of the Season.

La Last Christmas degli Anaïs è ricca di magia, con atmosfere soffuse tra Velvet Underground e Mazzy Star (no, le cover non valgono per il Whamageddon…); SUE ci offre invece un ironico medley di canzoni natalizie, a cui si è divertita a cambiare le parole, per raccontarci cosa succede davvero in inverno, tra consumismo e la tv sempre accesa.

Oscura e straniante è la magnetica Adeste fideles di Francesca Pizzo (ex Cristallo e Melampus), qui alla voce, al basso e all’organo e accompagnata da Cesare Basile alla chitarra, alla ritmica e ai synth, mentre un piano essenziale, su uno sfondo di elettronica di vetro, punteggia l’elegante Little Drummer Boy di Laura Loriga, con la sua voce sussurrata e sognante.

Un regalo ricco di luce è invece quello di Edoardo Cerea, che ci propone una scanzonata, coinvolgente e briosa versione folk di Merry Xmas Everybody degli Slade. Ancora: Luca Ghielmetti raccoglie Il Natale dei ricordi di Enrico Ruggeri e ne esalta la profondità del testo in un'interpretazione chitarra e voce, densa di emozioni; Cristiana Verardo reinterpreta Natale di Francesco De Gregori in una versione sobria, sicura e misurata, mentre Liana Marino ci riporta nel cuore della tradizione italiana, con una versione acustica e accorata della settecentesca Quando nascette Ninno di Alfonso Maria de’ Liguori.

I Black Tail ripescano, dal canto loro, una loro ispirata, morbida cover (già pubblicata in A Very Lady Xmas #04, 2018), quella di Just Like Christmas dei Low di Mimi Parker, scomparsa lo scorso novembre, per ricordarci che alla fine è sempre Natale quando ci sentiamo felici con poco e giovani nel cuore.

Francesco Saverio Gliozzi ci presenta invece Let It Snow!, una deliziosa e raffinata strumentale natalizia del suo progetto iOZN CELLo, tra piano e archi, dall’album in uscita The Christmas Cello.

Dulcis in fundo, una “winter bonus tracks” esclusiva, un sentito omaggio di Cosimo Morleo (con produzione di Paolo Schiesaro) al troppo poco ricordato Mango, e alla sua La rosa dell’inverno, tra chitarre mediterranee, momenti poetici e synth anni ’80. 

Ce n’è insomma davvero per tutti i gusti, nel nostro regalo per voi: non vi resta che ascoltare la playlist [il free download è terminato il 6 gennaio 2023].


Laura Bianchi, Ambrosia J. S. Imbornone e Arianna Marsico ringraziano di cuore artisti e uffici stampa coinvolti e augurano a tutti un felice Natale musicale!



Mescalina Musica · Free Christmas 2022 (con Winter Bonus Tracks)